27 Ballare per la musica

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Era da tanto che non uscivo con una mia amica a festeggiare.
È arrivato il momento di ricominciare a divertirmi, a godermi la vita.
Questa sera io e Jessica andiamo in un locale poco distante da qui per festeggiare.
Festeggiamo la vita, che potrebbe finire da un momento all'altro.
Mi guardo allo specchio tenendomi i capelli con le mani. Ora che non c'è Emery questa casa è così vuota.
Non c'è più la sua voce dolce che insulta i miei vestiti.

<<Preferivo quello nero.>> Commenta Stephen rientrando nella mia stanza con una sigaretta tra i denti.

Lo fulmino con lo sguardo, tirandogli qualche pacca sul braccio per spingerlo in terrazzo.

<<Ti ho detto di non fumare in casa.>> Sbotto infastidita.

A me piace questo completo.
È una gonna bianca elastica a vita alta che mi arriva a metà coscia e un top a scacchi bianchi e neri.

<<Cambiati Maddison.>> Continua guardandomi da dietro la porta finestra.

Alzo gli occhi al cielo spogliandomi. In solo intimo lo raggiungo fuori, accendendomi una sigaretta.
Sono stanca. Non so come vestirmi, non mi sta bene nulla.

<<Vieni qui che fa freddo.>> Esordisce posandomi la sua giacchia sulle spalle.

Mi avvicino a lui, piazzandomi tra il suo corpo e la ringhiera.
Ho bisogno di un suo abbraccio ora.

<<Emery sarebbe d'accordo con me riguardo quel vestito.>> Sussurra Stephen posando le labbra nell'incavo del mio collo, facendomi venire la pelle d'oca.

Non ne avevo dubbi. Hanno entrambi pessimi gusti.

<<Ti arrabbi se ballo con qualche ragazzo?>> Domando a Stephen per cambiare discorso.

Sono due giorni che non dico più il voce di mia nonna ad alta voce.
Fingere di non star male e ignorare tutto ciò che mi riporta a lei è più facile.

<<No Maddison.>> Sentenzia lanciando fuori il fumo con una boccata veloce.

<<E se dovesse scappare un bacio?>> Continuo voltandomi nella sua direzione.

Lui mi fissa dritto negli occhi.
Sospira lentamente prima di rispondere.

<<Se mi ami non dovresti nemmeno porti questa domanda.>> Esclama lanciando il mozzicone, per poi rientrare mettendo il broncio.

<<Io ti amo Stephen, non ho alcun dubbio al riguardo. Voglio solo prendermi qualche ora fingendo di essere una persona diversa.>> Spiego prendendo l'abito nero consigliato da lui.
Mi arriva poco sopra al ginocchio, è classico, con le maniche a tre quarti e una scollatura a barca che lascia scoperte le spalle.

Noto che si passa una mano sui capelli.
Credo stia cercando di capirmi, ma la razionalità non rema a suo favore e non posso dargli torto. Capisco che la mia richiesta sia irrispettosa e strana, ma ne ho bisogno.
Voglio fingere di non essere mai venuta qui in America, di non aver mai incontrato l'unico uomo in grado di farmi sentire amata, di non aver perso l'unica donna che mi sia mai stata accanto davvero.
Voglio fingere di essere una normale diciottenne con gli ormoni a mille e una voglia irrefrenabile di fare festa.
Non voglio pensare che ora sono costretta a diventare adulta perché sono rimasta sola.

<<E sentiamo, chi vorresti essere?>> Mi domanda Stephen voltandosi nella mia direzione.

Sposto lo sguardo verso lo specchio accanto alla porta.

<<Voglio essere una diciottenne di buona famiglia. Ottimi voti a scuola, genitori presenti, vita perfetta... Voglio essere la classica ragazza acqua e sapone che un giorno viene trascinata nella brutta strada e scopre il lato animalesco di sè stessa.>> Esclamo afferrando un paio di orecchini vistosi e una collana.

<<E per farlo è indispensabile un ragazzo qualunque?>> Continua Stephen incrociando le braccia al petto.

Sapevo che non mi avrebbe ascoltata e non mi sarebbe venuto incontro.
Sospiro indossando i tacchi e afferro il telefono.

<<Lasciamo stare.>> Sentenzio dirigendomi in soggiorno. A breve arriverà il taxi che ha chiamato Jessica.

<<Non dirmi che ti stai arrabbiando per questo.>> Esclama Stephen alzando la voce.

<<Si può sapere perchè te devi sempre urlarmi in faccia?>> Urlo a mia volta, questa volta con un tono prepotente.

Non so cosa mi stia succedendo, io lo amo, amo Stephen con tutta me stessa e vorrei chiedergli scusa, ma una parte di me non me lo permette.

Il ragazzo di fronte a me si passa le mani sul volto, dopodiché mi sorpassa per uscire dal mio appartamento.

<<Ora mi ignori?>> Domando ferita.

<<Cazzo Maddison!>> Sbraita tirando un pugno alla parete del corridoio.
Spero che i vicini non abbiano sentito, anche se ne dubito.

Stephen torna indietro, avvicinandosi a me con aria pericolosa, ma io non mi muovo di mezzo centimetro.

<<Sono giorni che ti comporti da perfetta stronza. Sto cercando di aiutarti, ci sto mettendo tutto me stesso, ma sembra che più cerco di aiutarti più te decidi di fare la stronza.
So che è un momento duro, ci sono passato anche io ma devi affrontare i problemi, non puoi metterli da parte e aspettare che passino da soli!>> Sbotta ormai esausto.

Lo sto facendo ammattire. Ho solo paura che se dovessi accettare i miei sentimenti poi loro potrebbero impadronirsi di me.

<<Scusami Stephen->> Mi interrompe portando la mano di fronte al mio volto per zittirmi.

<<Ora vai, diverti, balla. Bacia tutti gli sconosciuti che vuoi, fai il cazzo che ti pare. Non m'importa.>> Sibila allontanandosi a passo svelto.

Ora ho perso anche lui.

<<Maddison guardami. Abbiamo appena iniziato a bere e tu stai già affogando in un mare di lacrime.>> Jessica mi sistema il trucco nel bagno della discoteca mentre altre ragazze si aggiunono a noi.

<<Lasciamo fuori da questo posto tutti i problemi. Ciò che accadrà questa sera sarà un segreto. Non voglio più sentirti parlare di Stephen.>>

La guardo negli occhi.
Ha ragione. Sono qui per divertirmi, non per piangermi addosso.
Ha detto che non gli importava, beh, nemmeno a me.

Annuisco decisa, tornando in pista pronta a scatenarmi.
Mentre Jessica balla con un ragazzo che sembra latino-americano, alto e molto carino, io mi scateno lasciandomi trasportare dalla musica.
Chiudo di occhi cercando di immaginare di essere da sola. Niente persone attorno a me che cercando disperatamente qualcuno da cacciare come predatori affamati di carne fresca.
Niente Stephen che mi guarda con disapprovo.
Niente di niente. Solo io e la musica.
Mi porto il bicchiere alle labbra, continuando a ondeggiare i fianchi a ritmo di musica, fino a che qualcuno non mi si avvicina, spingendo il suo corpo contro al mio.
Sento la sua eccitazione dietro di me.

<<Sei così sexy quando balli da sola.>> Sussurra una voce maschile al mio orecchio.

Mi volto per guardalo in faccia.

Non ha niente a che fare con Stephen.
Ha i capelli scuri, tenuti molto corti, quasi rasati.
Indossa una semplice canotta bianca e dei cargo neri.
È più alto me, ma meno di Stephen, però anche lui è ben piazzato.
I muscoli scolpiti gli decorano le braccia e le spalle imponenti.

Non farlo Maddison. Non vuoi farlo.
Ed è per questo che devo farlo, perché non voglio.

Bacio lo sconosciuto prendendogli il viso tra le mani.
Lui fa scivolare le mani sul suo sedere ed io fingo che tutto ciò non mi stia dando il voltastomaco.

Che diavolo sto facendo? Non posso mandare a puttane l'unica cosa bella che mi sia capitata solo perché tutto il resto è un vero schifo.

Spingo velocemente il suo corpo lontando dal mio.
Ho bisogno di aria, devo scusarmi con Stephen per tutto.
Devo dirgli che è l'unica cosa per la quale voglio lottare.
Da quando è morta Emery ho abbandonato tutto, tra cui il sogno di diventare psicologa.
Sono stata costretta ad abbandonare la scuola per via del lavoro. Devo pagare le spese da sola adesso e non ho abbastanza tempo per fare entrambi.
Devo ricominciare ad essere me stessa, quasi non mi riconosco più.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora