45 • Viviamo senza l'altro • SETTIMO ANNO

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2 Maggio

Padre: Pronto, Adrian?

Adrian: Si.

Madre: Pronto, Niklaus?

Niklaus: Io non devo fare solo la guardia a T/n?

Padre: Devi osservarla per bene. Non deve parlare a nessuno. Non si deve alzare. Non deve tentare di scappare.

Parlano come se io non fossi con loro. Ma ci sono. Ci sono eccome. E se per qualche magia o miracolo potessi uscire da li e strangolarli, in questo preciso momento, lo farei senza pensarci due volte. Senza pensare a tutte le cose belle che mi hanno fatto in questi anni. Senza ricordarmi di tutti i regali che mi hanno sempre fatto.

Ma ricordandomi perfettamente di tutte le cose che mi hanno tenuto segreto in questi anni. Di tutte quelle bugie che mi hanno detto su di loro e sul resto di tutto.

Niklaus: Ricevuto...

Padre: Io e vostra madre cominciamo ad andare.

Madre: Se le volete dire prima delle cose a vostra sorella... accomodatevi pure.

La parola sorella lo dice con molto disprezzo. Come se non fossi più la loro sorella. Come se non fossi più la loro unica figlia preferita. Come se fossi un'estranea che sta rovinando i piani della famiglia.

Mentre sento i passi dei miei genitori andare, sento i passi dei miei fratelli venire verso di me. La mia vista è peggiorata. Vedo quasi tutto sfocato. Ormai anche i miei occhi si sono stancati di vedere tutto questo orrore. E nemmeno vorrei provare tutto questo.

Tento di alzarmi, fallendo miseramente. Così, da quello che riesco a vedere, i miei fratelli si siedono, uno vicino all'altro, di fronte a me. Si guardano. Non sanno che cosa dire.

T/n: Noi tre insieme proprio come ai bei vecchi tempi. Il fratello che mi amava troppo.

Dico guardando mio fratello maggiore, Adrian.

T/n: E quello che non mi amava abbastanza.

Dico guardando mio fratello minore, Niklaus.

Adrian: E la sorellina che ama solo se stessa.

Riassunto... Che ho messo me stessa in prima fila. Che ho messo il bene prima di me, in realtà. Invece loro hanno deciso la via facile, per non essere torturati. Come è già successo in passato, e come succederà anche adesso.

T/n: Che ti è successo, Adrian? Una volta eri bravo e buono.

Adrian: Quel Adrian è morto tanto tempo fa, sorellina. Da quando ho lasciato Hogwarts, per precisare. Quando la mamma mi ha mostrato la nostra vera via, e Lilith ha deciso di seguirmi. Non a caso, ci siamo anche sposati. In separata sede.

Ecco il perché del matrimonio non magico. Vigliacchi.

T/n: Bene... non ti donava proprio quel carattere da finto buono. Mi piacevi di più quando, al primo anno, i Serpeverde mi avevano preso in giro e poi uno di loro mi stava pure raggiungendo in bagno. Mi ricordo ancora i tuoi occhi pieni di rabbia. Ma almeno, avevo visto per la prima volta la persona che veramente eri e che sei diventata.

Dopo un po' di silenzio, avanza il mio fratellino.

Niklaus: Perché voi due non la smettete di litigare? Come fate da... due anni a questa parte.

E perché non dovevamo litigare? Perché potevo vivere una vita tranquilla, e invece sono qui a disperarmi per cose che non si possono più cambiare? Perché non ho potuto festeggiare l'ultimo anno da minorenne? Perché non ho potuto festeggiare il mio primo compleanno da maggiorenne?

Slytherclaw//Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora