49 • Soli con i nostri ricordi • OTTAVO ANNO

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24 Dicembre

Ho evitato ogni suo sguardo.
Ogni volta che i suoi occhi cercavano i miei, io voltavo il viso.
Ho evitato ogni suo gesto, ogni suo tentativo di avvicinarsi, ogni parola che usciva da quella sua maledetta bocca.
Ho evitato di avvicinarmi a lui.
Ho evitato ogni sua foto, ogni storia, ogni traccia di lui che appariva su quel maledetto Instagram.
Ho evitato Draco Malfoy come se fosse veleno per la mia anima.

Luna e Pansy continuano a dire che sbaglio. Pansy insiste che, forse, sotto sotto, Draco sta soffrendo, ma Luna risponde che se lo merita. E io, ovviamente, mi schiero con Luna. Questa distanza è stata una scelta sua, non mia.

Alexa e Siriana... loro stanno bene, continuano a crescere dentro di me, anche se piano piano. Sono al settimo mese, ma è come se fossero ancora al terzo. Sono ufficialmente diventate dei piccoli esseri, dei feti.

Dopo le vacanze andrò a fare la prima ecografia... non vedo l'ora di vederle per la prima volta. Ma avrei voluto farlo in un altro momento, con persone che non possono più esserci.

Avrei voluto vedere Lilith e Adrian commuoversi per le loro bambine... o anche solo sentire il battito del mio bambino. Certe assenze sono ferite che non si rimarginano.

A Natale, io e Niklaus lasceremo Hogwarts per un giorno e andremo al cimitero a vederli... la prima volta da quel giorno. Non ho mai avuto né il tempo né il coraggio di andare prima. Ogni pensiero, ogni passo verso di loro è ancora un dolore che brucia.

E poi ritorneremo qui, ad Hogwarts. Non torneremo dai nostri genitori per Natale. Hanno evitato Azkaban, ma non la condanna di restare rinchiusi nelle mura di casa per il resto della loro vita. Hanno perso la libertà, la magia... e con essa, ogni diritto su di noi.

So che non è ciò che Adrian avrebbe voluto, ma io e Niklaus non possiamo fare come se nulla fosse accaduto. Perché è successo tutto. Bugie, silenzi, dolore, tradimenti. Un'intera vita vissuta sotto il peso delle loro menzogne. Non hanno più alcun diritto di chiamarsi "i nostri genitori." Per quanto mi riguarda, non lo sono più.

Luna: Hey, Niklaus ti sta aspettando fuori.

T/n: Arrivo subito, grazie mille Luna.

Luna: Di niente.

Luna esce dalla stanza, nel mentre poso diario e penna nel cassetto, e lo chiudo a chiave. Mi alzo dal letto, prendo il giubbotto di Landon e lo indosso. Subito dopo mi dirigo fuori la Sala Comune.

Vedo mio fratello Niklaus che fuma una sigaretta... fa così da quando siamo usciti da quel cazzo di ospedale, e lo capisco... anche io lo vorrei fare, ma non voglio danneggiare la salute mentale delle bambine... non posso nemmeno bere per sfogarmi. Sono diventata una santarellina del cazzo.

Usciti dal portone principale, incontriamo Blaise e Pansy. Sono felici, insieme, mano nella mano. Un po' come lo eravamo io e Draco.

Pansy: Wow, che cadaveri.

Niklaus: Preferiamo il quarantotto.

Pansy e Blaise si guardano, aggrottando le sopracciglia. Non hanno capito il nostro riferimento alla Tombola.

T/n: È il numero di una casella di un gioco italiano... "Il morto che parla".

Blaise: Ancora devo abituarmi che fate riferimenti che solo voi due potete capire.

Pansy: Non immaginavo che andasse a casa per le feste.

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