14 Settembre
Biglietti dell'aereo, presi. Nelle valigie c'è tutto. Le ragazze sono entusiaste, e forse anche inconsapevoli della nostra partenza, pensando solo alla pausa dalla scuola. Landon... metà arrabbiato e metà sollevato, anche se continua a ripetermi che non dovremmo andare.
Ma io so cose che lui non potrà mai comprendere, cose che portano con sé un peso che non posso dividere con nessuno. Dovrà fidarsi di me... e, inconsciamente, anche di Nathan.
Raccogliamo tutto ciò che ci serve e lasciamo la casa. All'aeroporto, ci sistemiamo in fila nell'aereo, seduti a quattro posti, due di fronte all'altro, come sul treno di Hogwarts.
Alexa: Continuiamo il libro?
Siriana: Sì, ti prego, zia.
Sospiro appena e annuisco, prendendo il libro dallo zaino, sentendo il peso delle parole che verranno. Sfoglio le pagine fino al segnalibro personalizzato, con il segno leggero lasciato a matita che cancellerò appena saremo tornati. Eccolo, "Harry Potter e la Pietra Filosofale", il primo dei sette. Come i sette anni a Hogwarts... come quei ricordi che non se ne vanno mai.
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Entrarono tre ragazzi, e Harry riconobbe immediatamente quello al centro: era il giovane dal colorito pallido che aveva incontrato nel negozio di abbigliamento di Madama McClan. Stava osservando Harry con un interesse assai maggiore di quello che aveva manifestato in Diagon Alley.
'Vero?' chiese. 'Per tutto il treno vanno dicendo che Harry Potter si trova in questo scompartimento. Sei tu?'
'Sì' disse Harry, guardando gli altri due ragazzi. Erano tarchiati e avevano un'aria molto cattiva. Stavano uno di qua e l'altro di là del ragazzo pallido, e sembravano piuttosto guardie del corpo.
'Oh, questo è Tiger e questo Goyle' fece il ragazzo pallido con noncuranza, notando lo sguardo di Harry. 'E io mi chiamo Malfoy. Draco Malfoy'.
Lo sapevo. Sapevo che ci sarebbe stato anche lui. Eppure fa male. Fa sempre male vedere, sentire, pronunciare il suo nome. Quel nome che una volta significava tutto. Avevo già immaginato fosse lui a parlare con Harry a Diagon Alley, ma leggerlo adesso, leggerlo ad alta voce... è come riaprire un'antica ferita.
Ron diede un colpetto di tosse che avrebbe potuto benissimo dissimulare una risatina. Draco Malfoy lo guardò.
'Trovi buffo il mio nome, vero? Non c'è bisogno che chieda a te come ti chiami. Mio padre mi ha detto che tutti i Weasley hanno capelli rossi, lentiggini e più figli di quelli che si possono permettere'.
Si rivolse di nuovo a Harry. 'Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono molto migliori di altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone sbagliate...? In questo posso aiutarti io'.
Allungò la mano per stringere quella di Harry, ma il ragazzo non la prese.
'Credo di essere capace di capire da solo le persone sbagliate, grazie' gli rispose gelido.
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Questa scena la ricordo come se fosse ieri. Il primo giorno a scuola, con la paura di ogni cosa sconosciuta, con quella scintilla nei suoi occhi, quella promessa di rivalsa e orgoglio. Non eravamo sul treno, però. Eravamo alle scalinate per la Sala Grande, e io guardavo quella figura pallida e sicura di sé mentre, senza volerlo, si prendeva un pezzo della mia vita.
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Draco Malfoy non arrossì, anzi, il suo viso pallido assunse una sfumatura rosata.
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Slytherclaw//Draco Malfoy
FanfictionUna Corvonero Purosangue incontra un Serpeverde Purosangue. All'inizio è una semplice conoscenza, poi un'amicizia avvolta tra segreti e misteri. Ma si sa, più si va avanti, più le emozioni crescono e le idee su quella persona cambiano. Sarà un amo...