31 • Come un incubo • QUARTO ANNO

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23 Giugno

Sono andata così per tutte queste settimane. Senza dire niente a nessuno. Tanto è inutile. Mi prenderebbero per una pazza psicopatica. Lui non si è fatto più sentire, ho fatto gli esami, e fra una settimana avremo i risultati.

L'unico che sa di questo fatto nei minimi dettagli sei tu.
Sono in ansia? No.
Ho paura? No.
Vedere per credere. Per quanto mi riguarda, qualcuno mi ha anche potuto fottere il cervello per bene, come se non fosse già fottuto di suo. E chissà chi può essere.

Mirtilla: T/n, ti consiglio di andare, la terza prova sta iniziando!

Mi sono rifugiata nel bagno di Mirtilla. Lo stress di esami e del pensiero che da un momento ad un altro Voldemort poteva entrarmi nella testa o nei miei sogni, mi ha mandato così in confusione e in ansia che venivo da Mirtilla o per urlare o piangere.

Oggi invece ho solo pianto e scritto qualche pagina del diario. Lei sa perfettamente cosa sto provando. È l'unica più vicina con cui posso parlare di queste cose. Ormai è morta, e Voldemort non riuscirebbe ad ucciderla nuovamente.

T/n: Grazie Mirty.

Dico nel mentre mi dirigo alla porta, asciugandomi le ultime lacrime rimaste.

Mirtilla: Mirty?

Mi fermo e la guardo con faccia stupita e divertente.

T/n: Si... Mirty. È un soprannome carino che ti ho dato. Non è offensivo. È solo il diminutivo del tuo nome.

Mirtilla: Ma io ti adoro. Grazie mille, sei la prima che ho conosciuto che non mi ha offeso fin dal primo giorno che ci siamo incontrate. Spero te lo ricordi.

T/n: E chi se lo potrebbe scordare... festa di Halloween del primo anno. Piangevo per Draco. Pensavo che mi avesse invitato solo per una stupida scommessa tra i suoi amici Serpeverde. E invece... alla fine abbiamo ballato insieme, sulle note di "Hunger". Due vampiri. Katerine Pierce e Stefan Salvatore in persona.

Mirtilla: Una Doppelgänger e uno squartatore... si, la coppia perfetta per un perfetto film horror. Ma adesso vai, Cho e Luna ti stanno aspettando alle carrozze.

La saluto e di corsa mi faccio tutti i corridoi. Arrivo all'entrata di Hogwarts e, da lontano, vedo Cho e Luna su una carrozza. Ci salgo sopra e mi siedo, mettendo la testa sulle ginocchia.

T/n: Scusate il ritardo.

Dico con tutto l'affanno del mondo.

Cho: Ho sempre saputo che le ragazze del sud Italia erano ritardatarie, non pensavo fino a questo punto.

T/n: In realtà è un problema di tutte le donne, te compresa, quindi... non... rompere.

Luna: Secondo voi cosa si sono inventati questa volta, per l'ultima prova, quella decisiva?

Cho: Spero niente di mortale.

T/n: Come se quello che hanno fatto fino ad adesso non fosse stato mortale per loro e per gli altri.

Mi siedo per bene e la fisso.

Cho: In effetti, non hai tutti i torti.

Luna: Quando T/n ha torto?

Dice colpendomi, con una gomitata, di lato.

T/n: È all'esterno... e, da quello che ho capito, è uno spazio molto ampio. Potrebbe essere un labirinto.

Cho: Ma è facile il labirinto.

T/n: Con piante che ti possono prendere, enigmi da risolvere, mostri che ti posso uccidere-

Slytherclaw//Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora