57 • Una svista dolorosa

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•~• 6 ANNI DOPO •~•

1 Settembre

T/n Pov
Mentre mi trovo sul binario 9 ¾, l'aria densa di ricordi mi avvolge come una coperta pesante. Guardo Alexa e Siriana, così emozionate per il loro ultimo primo giorno di scuola.

Vederle indossare quelle divise, stringere quei bauli, mi riporta indietro nel tempo, ai miei giorni da studentessa, a tutte le cose che avrei voluto fare, e quelle che invece non ho mai avuto il coraggio di affrontare.

Ogni angolo di questo posto sembra sussurrare frammenti del mio passato, rievocando volti che non vedo da anni, sogni che non hanno mai trovato il loro posto nella realtà.

Alexa e Siriana sono pronte, scattanti, quasi trepidanti, ma una volta arrivate accanto a me si accorgono di come i miei occhi restano attaccati a un punto lontano, dove una figura bionda si distingue tra la folla.

È Draco, con suo figlio e sua moglie, Astoria. Il mio cuore si stringe in una morsa dolorosa, e all'improvviso sento l'aria mancare, come se il mondo intorno a me si fosse ristretto solo a quell'angolo di scena.

Alexa nota subito il bambino accanto a Draco e il suo viso si illumina di comprensione.

Alexa: Zia, ma quello biondo laggiù... non è quel bambino che avevi preso in braccio anni fa?

Siriana annuisce, con il suo sguardo tagliente e quasi protettivo.

Siriana: Sì, è lui. Riconoscerei quella vipera della madre anche da un chilometro.

Sorrido amaramente, sapendo che le mie ragazze sono più sveglie di quanto a volte mi piaccia ammettere. Sono così leali, pronte a difendermi da qualsiasi ombra del passato. Ma non voglio che portino questo peso.

Non voglio che capiscano quanto profondamente alcune ferite possano scavare, neppure quando sembra che il tempo le abbia guarite.

T/n: Non focalizzatevi sul mio passato, ragazze. Non vi riguarda.

Il mio tono è più severo di quanto avrei voluto. Alexa e Siri si scambiano uno sguardo di intesa, e per un momento temono di disobbedire al mio invito. Le vedo alzare le maniche, pronte ad andare verso di lui, forse a dire qualcosa, a difendermi in un modo che io stessa non ho mai avuto il coraggio di fare. Ma non posso permetterlo, non per me, non per loro.

T/n: Cosa vi ho detto?

Le fermo prima ancora che si muovano. Alexa mi guarda negli occhi, il suo sguardo fiero e testardo, ma c'è anche una scintilla di dolore che riesco a percepire.

Alexa: Sul serio?

Siriana: Dopo tutto quello che ti hanno fatto?

Sussurra, come se volesse convincermi, come se non fosse giusto lasciar correre. Io respiro profondamente, cercando di nascondere il dolore che sta affiorando, di tenere a freno il mio cuore che minaccia di spezzarsi in mille pezzi.

T/n: Ragazze, certe battaglie non si possono combattere se sai già di aver perso. E io l'ho persa molti anni fa.

Alexa aggrotta la fronte, il suo sguardo pieno di una determinazione quasi rabbiosa.

Alexa: Noi intendiamo Astoria.

Le parole di Alexa mi colpiscono come una stilettata, e per un attimo mi perdo nel pensiero di quanto avrei voluto che qualcuno mi difendesse in quel modo anni fa. Ma non posso permettere che anche loro scendano a quel livello, che si carichino di rancori che non appartengono alla loro giovane età.

T/n: Basta che non vi abbassiate al suo livello di idiozia e cattiveria. La morte arriva per tutti, un giorno o l'altro.

Sussurro, cercando di nascondere le emozioni dietro un sorriso debole. Siriana annuisce, ma la vedo che stringe i pugni, che cerca di contenere quel desiderio di giustizia.

Slytherclaw//Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora