CAPITOLO 53

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«Davvero eccellente, direi che possiamo iniziare allora.»

Esclama la donna. Faccio un bel respiro profondo per prepararmi a ciò che sentirò. Dopotutto, quello che mi dirà ora dev'essere qualcosa di davvero bello grosso!

«Devi sapere che entrambi i miei figli partecipano a corse di auto clandestine. Si tratta di un passatempo molto pericoloso che io non ho mai approvato. Inoltre in quella cerchia di delinquenti ci sono soggetti pericolosi sia per loro che per tutti coloro che decidono di stare accanto a loro.»

Dice col suo solito tono calmo, mentre mi scruta attentamente. Sollevo un sopracciglio lasciandomi andare un sospiro di sollievo.

«M-mi scusi, ma tutto quello che doveva dirmi su di lui... era questo?»

Le domando con un sorriso grato che si tratti solo di quello.

«Ero già a conoscenza di questo vecchio passatempo di Jonathan...»

Le rivelo, evitando accuratamente di dire che anni fa sono stata addirittura coinvolta in una di queste gare.

«Non ho finito.»

Il suo volto non accenna a cambiare espressione, mentre si porta alla bocca la tazza di tè.

«Per quanto lo abbia supplicato di smettere continuò a voler fare di testa sua e otto anni fa, per un grave incidente una ragazza restò in coma per due anni.»

Trattengo il fiato alla notizia sciock che la donna mi ha appena sparato addosso come fosse semplice acqua.

«In coma...»

Ripeto quasi come se stessi cercando di metabolizzare le sue parole. Il problema è che le ho metabolizzate fin troppo bene.

«Esatto. Secondo quello che mi hanno detto su di voi, vi conoscete da cinque anni, perciò sapevo che lui non te lo aveva detto.»

Continua lei porgendomi dell'altro tè.

«Immagino che ora tu voglia sapere della ragazza, vero?»

Annuisco senza dire una parola. Perché non me ne ha mai parlato? Aveva paura che io me ne andassi per una cosa simile? Ma allora quanta poca fiducia ha in me?

«Beh, posso dirti solo che lei è ancora viva, dopo aver risarcito ben oltre la richiesta fattami, si è trasferita ed ora sta bene, anche se ha subito gravi danni permanenti alla spina dorsale che le impediscono di avere figli.»

È viva ma ha subito gravi danni... danni permanenti, che non spariranno mai. Ma perché non me lo ha detto? Perché si è tenuto un simile peso, un simile dolore tutto per sé?

«Il resto chiedilo a lui, sempre che tu abbia ancora voglia di stare con lui dopo quello che hai sentito.»

Gli occhi della donna si assottigliano in due strette fessure mentre mi scruta attentamente. Vuole scherzare spero?

«Ammeto di non saperne niente di questa storia, ed ammetto anche di essere molto arrabbiata con Jonathan per avermi tenuto all'oscuro di tutto, ma non ho intenzione di lasciarlo.»

Esclamo alzandomi in piedi, carica di energia come non mai.

«Mi dispiace molto per quella ragazza, ma sono sicura che la responsabilità dell'accaduto non sia solo di Jonathan, ma anche sua. Dal momento che si trovava lì con lui avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità!»

Continuo sentendo la frustrazione crescere sempre di più dentro di me.

«Curioso il fatto che tu la pensi così. Qualsiasi altro ragazza sarebbe rimasta terribilmente scioccata da questa storia.»

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