CAPITOLO 19

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«Bene Cody, siamo soli.»

Esclamo sbuffando. Il cane, per tutta risposta, piega di lato la testa.
Sorrido per quel gesto così buffo ed adorabile, tipico degli animali.

«Sarà meglio mettere qualcosa sotto i denti ed andare a letto, eh, bello?»

Domando grattandogli il mento ed alzandomi lentamente dal divano. Trascinando i piedi mi dirigo in cucina e, una volta aperto il frigo completamente vuoto, sbuffo maledicendomi.

«Dovevo fare la spesa, cavolo!»

Borbotto cercando di pensare a cosa mangiare per cena. Dopo aver appurato che non c'è niente che mi vada, afferro il cellulare e digito il numero delle mia pizzeria preferita.

«E se per me stasera c'è pizza, per te c'è carne con contorno di biscotti, che ne dici?»

Come se mi avesse capito, Cody comincia ad abbaiare e scodinzolare contento per tutta la cucina.

«J & R Pizzeria, cosa vuole ordinare?»

Sorrido nel riconoscere la voce di Lucy, la cameriera della pizzeria.

«Lucy, sono io Lilia.»
«Lilia, come vanno le cose?»

Mi domanda curiosa.

«Potrebbero andare meglio-»
«Con una pizza, vero?»

Esclama finendo la mia frase. Scoppio a ridere divertita.

«Mi conosci troppo bene!»
«Sei la mia cliente più esigente...»

Scherza lei tra una risata e l'altra.

«Oh, ma dai, solo perché qualche settimana fa ti ho chiesto una pizza quattro formaggi con patatine dose doppia, salamino piccante, tonno e funghi e un po' di prosciutto?»

Domando sorridendo.

«Ma che razza di pizza è? È uno schifo!»

Sbotta lei dall'altro capo del telefono.

«Ok, ammetto che l'idea farebbe morire un paio di italiani, ma era davvero buona...»

Continuo io trattenedo a stento le risate. La sento squittire schifata al solo pensando.

«Tu sei fuori di testa!»

Esclama sbuffando. Rido alle sue parole mentre mi siedo su una sedia del tavolo da pranzo.

«Che vuoi sta volta?»
«Fammi la solita.»
«Niente strane richieste, quindi?»

Domanda cauta.

«Nessuna.»

Confermo sorridendo.

«Ok, sarà pronta per le ventidue, va bene?»
«Tu sì che mi conosci, ragazza!»

Esclamo guardando l'orologio che segna le ventidue meno dieci minuti.

«Già!»

Borbotta ridacchiando. Riattacco la chiamata e mi precipito in bagno per farmi una doccia al volo ed infilare il mio comodo pigiama. Come un'ombra, Cody mi segue ovunque per tenermi compagnia. Devo dire che un po' mi imbarazzata svestirmi davanti a lui, anche se sono cosciente del fatto che lui sia solo un cane, ma non posso farci niente. Stando a casa da solo tutto il giorno è ovvio che poi, quando torniamo, vuole stare tutto il tempo insieme a noi, ed è proprio per questo che lo lascio fare. Mi piange il cuore a saperlo solo, ma, una volta che Colin diventerà socio e gli sarà permesso per gran parte del giorno di lavorare da casa, starà lui insieme a Cody.
Mi strofino vigorosamente cercando di grattarmi via tutti i problemi e le insicurezze e, una volta risciacquata, esco dalla doccia coprendomi con l'accappatoio.

«Ok Cody, è l'ora del pigiama!»

Esclamo uscendo velocemente dal bagno diretta in camera da letto. Mi infilo in fretta e furi i pantaloni e la maglia e corro in salotto in attesa della pizza.

«Dovrei chiamare Chassy, eh, bello?»

Domando guardandolo negli occhi. Lentamente lui mi si avvicina in cerca di coccole che riceve subito. Lo accarezzo sorridendo, per poi afferrare il telefono e digitare il nome di Chassy nella mia rubrica. Dopo una decina di squilli a vuoto risponde.

«Che c'è?»

Domanda fredda.

«Mi dispiace per oggi, non avevo il diritto di giudicare le tue decisioni.»

Boffonchio sperando che non riattacchi il telefono.

«Ok.»

La sua voce è gelida, con una leggera nota di disprezzo.

«Volevo solo dirti che ci sarò, ci sarò sempre per te, qualunque cosa succeda e qualunque pazzia tu voglia fare!»

Esclamo tutto d'un fiato.

«Davvero?»

Mi domanda circospetta.

«Sì, te lo giuro.»

Confermo sedendomi sul divano.

«Che bello, speravo che me lo dicessi perché ho bisogno di una damigella d'onore!»

Esclama improvvisamente euforica.

«E-e tu vuoi me?»

Domando incredula. La sento ridacchiare divertita, mentre la voce di un uomo le dice qualcosa che non riesco a capire.

«Certo che sì, sciocca! Tu sei la mia migliore amica, come potrei non chiedertelo?»

Domanda retorica tra una risata e l'altra. Sorrido immaginandola col vestito bianco. Se è davvero l'uomo giusto, allora sono felice per lei.

«Ed allora ci sto!»

Esclamo fiera di me stessa.

«Molto bene, lunedì c'è la prova dell'abito per le damigelle e poi dobbiamo andare a scegliere il mio, di abito!»

Sentenzia esponendomi il suo programma.

«Poi martedì c'è l'assaggio della torta, mercoledì, invece, abbiamo la scelta del catering e della location. Infine venerdì dovremo confermare il fotografo, i musicisti ed il fioraio. Ah, mi stavo dimenticando che, in settimana, dovremo fare anche le partecipazioni da spedirle a tutti, e dovremo anche andare a scegliere la bomboniera che daremo agli invitati.»

Continua tutto d'un fiato. Spalanco la bocca cercando di non perdere il filo del discorso.

«O-ok, c'è altro?»

Domando sperando con tutte le forze il contrario.

«Mmh, fammi pensare... Ah, sì, dobbiamo anche provare l'acconciatura ed il trucco, ritirare le fedi e scegliere la disposizione dei tavoli e degli invitati che vi si siederanno.»

Conclude soddisfatta. Sospiro cercando di metabolizzare tutta la faccenda.

«Ma alcune cose non dovresti farle con George?»

Le domando accigliata.

«Sì, ma lui andrà dai suoi genitori in Canada fino alla fine della prossima settimana...»
«E perché?»
«Perché per la loro famiglia è una tradizione che lo sposo e la sposa, una volta fatta la proposta, non si vedano più fino al grande giorno.»
«Sì, ma con l'organizzazione come farete?»
«Me la caverò se posso contare sul tuo aiuto, vero?»

Mi domanda quasi come fosse una supplica.

«Sì, ti aiuterò io...»

Sbuffo scuotendo la testa.

«Ti adoro!»
«Però chiamerò ad aiutarci Pamela, lei è già stata ad un paio di matrimoni ed è un'esperta in merito.»

Sentenzio senza ammettere repliche. Dopo una decina di minuti passati a riflettere, Chassy acconsente e, dopo esserci salutate, riattacco esausta. Quanto lavoro che mi aspetta!

'Auguri, cara, è stato bello conoscerti. '
Non sto mica andando a morire!
'E chi lo può sapere... '
Che qualcuno lassù mi dia la forza per sopportare ancora questa qui.

Il suono del campanello richiama la mia attenzione. È arrivata la pizza!

ROOMmate 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora