CAPITOLO 34

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«Ancora non ci posso credere che tu mi abbia convinto a fare tutto ciò...»

Pamela mi guarda male, mentre ci affrettiamo a raggiungere la boutique dove Chassy ci ha dato appuntamento per la prova del suo abito.

«Smettila Pam, non stiamo mica andando a morire!»

Sbuffo ancora nervosa per i pensieri che da giorni mi frullano nella testa senza darmi nemmeno un secondo di tregua. Dopo la lunga e turbolenta doccia nel mio mare di casini Chassy mi ha chiamata avvertendomi che la prova del suo abito sarebbe traslata a domani, ovvero oggi, così ho potuto passare tutta la notte a rimuginare involontariamente sulla faccenda cercando disperatamente di dormire. Ovviamente senza trovare soluzioni che mi piacessero e, naturalmente, senza mai chiudere occhio, nemmeno per qualche minuto.

«Siamo arrabbiate oggi, eh?»

Mi stuzzica lei dandomi una leggera gomitata sul braccio. Sbuffo nuovamente senza rispondere alla domanda.

«Cosa c'è? Non ti ha ancora chiamata?»

Continua lei con voce soave. Se la sta palesemente godendo.

«Smettila.»

Le lancio un'occhiata di pura lava incandescente, mentre mi dirigo a passo spedito nel negozietto dove tutti ci aspettano.

«Lilia!»

Chassy mi corre incontro e, prima che possa rendermene conto, mi salta addosso in quello che lei considera un normale abbraccio, ma che il resto del mondo interpreta come una tipica mossa di strangolamento alla wrestler.

«Chassy... Mi stai strozzando!»

Cerco di dire con la poca voce che mi rimane.

«Scusami...»

Lei lascia subito la presa, ed io, finalmente, riprendo a respirare, portandomi una mano al collo per massaggiarmi la zona dolente.

«Sono così contenta che tu sia qui...»

Mi guarda con occhi pieni di gratitudine, mentre mi trascina verso una poltroncina bianca proprio davanti alla vetrina. Pamela ci segue senza emettere fiato. Il negozio è davvero piccolo e, ad occhi e croce, quello davanti a noi è l'unico spazio interamente riservato alla prova dell'abito. Mi guardo velocemente intorno, non notando nessun'altra ad aspettare impaziente per questo grande evento.

«Chassy... Dove sono le altre damigelle?»

Domando sedendomi accanto a Pamela che si lascia cadere come fosse sul suo letto.

«Ecco...»

Titubante esce dal camerino insieme a Rita, sua madre, una bella donna, dai capelli biondi e gli occhi color nocciola. È molto giovanile e sempre molto alla moda, nonostante abbia già superato da un bel po' di anni la quarantina.

«Oh, signora Williams...»

La saluto con un sorriso mentre lei mi abbraccia forte, ricambiando con altrettanta dolcezza la mia gioia nel rivederla.

«Lilia, ti trovo bene... Da quanto tempo è non ci vediamo? E tu invece... Tu devi essere Pamela, giusto?»

Pamela annuisce, porgendole subito la mano visibilmente imbarazzata.

«Sì signora, tanto piacere di conoscerla...»
«Le amiche di Lilia, che naturalmente sono amiche di Chassy, sono anche mie amiche, e vi prego, ad entrare, chiamatemi soltanto Rita.»

Ci sorride accomodandosi sul divano. Tutte e tre quindi rivolgiamo lo sguardo verso la sposa che timidamente sfila davanti a noi.

«Che ve ne pare?»

Domanda Chassy facendo un lento giro su se stessa. Il vestito è un modello pieno di tulle e paillettes e, nonostante sia davvero molto bello e raffinato, per quanto tutta quell'abbondanza lo renda possibile, stona molto con la sua personalità dolce e tranquilla.

«Allora, vi piace?»

Ci guarda una ad una, passando in rassegna le nostre facce perplesse.

«Credo che non sia quello giusto tesoro...»

Dice Rita dando finalmente voce ai pensieri di tutte e quattro.

«Non troverò mai quello giusto, i-io non ce la faccio... V-vado a cambiarmi.»

Esclama lei correndo nel camerino.

«Chassy, aspetta!»

Esclama sua madre sospirando stanca ed appoggiando con fare rassegnato la schiena sul comodo schienale del divano.

«Che succede?»

Domando cercando di capire quella strana situazione. Fino a due secondi prima di quella sua uscita ero io quella depressa ed esausta, com'è che ora lo siamo tutte?

«Sta affrontando un brutto periodo.»
«Ok, lascia fare a me.»

Mi alzo dal divano raggiungendola nel minuscolo camerino.

«Ma come cavolo fai a cambiarti qui? È l'equivalente di un bagno pubblico!»

Borbotto cercando di sedermi accanto a lei. Un piccolo singhiozzo soffocato mi fa capire che sta piangendo, così sospiro appoggiando la testa sul muro.

«Ti va di dirmi cosa succede?»

Sussurro guardando stanca il soffitto di quella specie di sgabuzzino.

«N-niente...»

Mormora lei tirando rumorosamente su col naso.

«Chassy.»
«Ricordi le altre damigelle?»

Domanda lei visibilmente addolorata.

«Le tre Superchicche e la stangona?»

Domando accigliata mentre mi giro per guardarla. È raggomitolata su se stessa, con la faccia nascosta tra l'eccessivo tulle dell'abito che ancora indossa.

«Sì, proprio loro...»

Mormora tirando nuovamente su col naso.

«Ok... Cos'è successo?»
«Le ho viste mentre ci provavano con George...»

Sussurra talmente piano da risultare quasi impercettibile a qualsiasi orecchio umano, a qualsiasi tranne che alle mie orecchie.

«C-cosa? Tutte e quattro? C-com'è possibile? Ma non era partito?»

Domando sconvolta.

«No, non tutte e quattro, solo Molly ci stava provando, ma lo sapevano tutte... Tutte e tre tranne me.»
«Quella brutta-»

Vengo interrotta dell'ormai inevitabile pianto disperato di Chassy. Il suo dolore è così intenso che riesce a spezzare anche il mio di cuore. La abbraccio forte lasciando che si sfoghi.

«Ma perché vuoi andare avanti con tutto questo?»

Le domando senza staccarmi.

«Perché so che lui mi ama...»
«C-come fai a saperlo? Insomma lui non ti aveva detto di essere partito per stare dai suoi? C-cosa diamine ci faceva ancora qui?»

Le domando senza capire la sua ostinata volontà di andare avanti con questa decisione.

«Lui era andato dai suoi genitori...»
«Ed è tornato perché aveva dimenticato il calzino?»

Esclamo sempre più arrabbiata per la sofferenza di Chassy.

«Lilia... Ti prego...»
«Ok, ok, scusami, ma non capisco come tu possa ancora fidarti di lui dopo che-»
«Sono incinta ed è tornato per starmi vicino.»

Esclama tutto d'un fiato lasciandomi senza parole per una decina di minuti.

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