CAPITOLO 3

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Fischiettando non so quale canzoncina ascoltata alla radio inforno una grossa teglia di pasta al forno. Devo dire che, grazie ai molteplici tentativi ed alle lezioni di cucina in TV ho imparato a cucina abbastanza bene.
Mentre pulisco il piano cottura sporco di qualsiasi cosa io abbia usato, sono un disastro lo so, sento la porta aprirsi e richiudersi.

«Allora com'è andata?»

Domando vedendo comparire Colin con una faccia esausta.

«Devastante, a te invece?»

Mi domanda abbracciandomi e lasciandomi un caldo bacio sulla fronte.

«Meravigliosamente bene!»

Esclamo entusiasta. Lui mi sorride per poi cominciare ad annusare l'aria.

«Ma che stai cucinando?»

Mi domanda curioso.

«Pasta al forno.»
«Allora ti è andata davvero bene la giornata!»

Sorride divertito beccandosi una mia occhiataccia.

«E Cody, dov'è?»

Domanda poi guardandosi intorno confuso. Come se il cagnolino lo avesse sentito, spunta dalla camera e, veloce come un razzo, salta entusiasta del suo ritorno a casa.

«Ciao bello!»

Sorrido nel vederlo sedersi a terra per farsi fare le feste da Cody.

«Ed anche per questa settimana la tortura è finita!»

Esclama riferendosi al suo lavoro mentre si dirige in bagno. Colin è diventato da poco socio di un'importante società tecnologica affiliata alle grandi marche. Il lavoro rende molto, ma richiede anche molta pazienza e dedizione per poterlo svolgere al meglio. È grazie a lui se ora viviamo in un bellissimo appartamento nel centro della città, con tre stanze, una sala&cucina, due bagni e persino le cabine armadio per ogni camera.
Potremmo tranquillamente vivere con il suo lavoro, ma sono stata io ad insistere per averne uno tutto mio. Non voglio essere solo un peso per lui. In ogni caso, anche se contrario all'idea, Colin mi ha sostenuta.

«Problemi con altri programmi?»

Domando preparando la tavola.

«No, con quell'idiota del mio collega.»

Sbuffa lui aiutandomi.

«Ancora? Non lo dovevano licenziare?»
«Sì, ma aspettano l'arrivo dell'estate.»

Con uno scatto rapidissimo spegne il forno non appena il timer inizia a suonare.

«E una volta che sarà fuori dai piedi anche la sua quota andrà a me ed entrerò nella cerchia dei pezzi grossi.»

Sorride soddisfatto al solo pensiero.
Facendo attenzione a non bruciarmi tiro fuori la teglia super bollente appoggiandola sul freddo marmo in attesa che si raffreddi un po'.

«Mmh, che profumo... Ti sposerei solo per poterlo mangiare tutti i giorni!»

Esclama sovrappensiero. A quelle parole il mio cuore perde un paio di battiti.

'Che sia arrivato il momento? '
Non lo so, ma io non sono pronta.

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