«Lilia, ti prego calmati.»
«Ma che diritto hai tu per dirmi che mi devo calmare?»Sputo acida fulminandolo con lo sguardo.
«Io ti amavo e tu sei scomparso, nessuna chiamata o messaggio o lettera, niente di niente per cinque maledettissimi anni!»
Sbraito fuori di me spintonandolo.
«Ti posso spiegare-»
Tenta di dire ma lo blocco subito.
«E per dirmi cosa, eh? Che hai eliminato accidentalmente il mio numero, o che ti hanno rapito gli alieni o, ancora meglio, che ti sei perso nel triangolo delle Bermude fino all'altro ieri?»
Sibilo con la voce ricolma di sarcasmo. Lui è lì, fermo immobile, che mi guarda con espressione ferita. I suoi occhi, che una volta risplendevano più di uno zaffiro, ora sono vuoti e stanchi. No, non ha il diritto di comportarsi così dopo tutto quello che mi ha fatto passare. Sono io la vittima della sua perfidia, non lui.
«Allora, con quale cavolata te ne uscirai ora?»
Sibilo sempre più acida.
«Mi dispiace Lilia, non ho mai voluto ferirti e se me ne darai l'occasione ti spiegherò tutto...»
Mormora cauto. La sua voce è sincera e priva della sua solita ironia o esuberanza che lo aveva sempre caratterizzato come un marchio. Sembra diverso.
«E perché dovrei? Avevi a disposizione cinque anni per farlo.»
Mi limito a dire continuando a sostenere quello sguaardo che un tempo era diventato droga.
«Non voglio obbligarti, quindi se non vuoi non ti costringerò, ma, per quel che vale, io ci terrei a darti delle spiegazioni.»
Dice Jonathan in un sussurro sconsolato. Incapace di parlare a causa dell'enorme noda alla gola cerco di stabilizzare il cuore che minaccia di esplodere.
«Non oggi.»
Mormoro girandomi ed allontanandomi. A passo spedito raggiungo la macchina. Non posso credere che mi stia facendo questo. Prima mi distrugge sparendo e poi mi disintegra tornando.
«Tieni...»
Dico un un filo di voce cogliendomi di sorpresa. Non mi ero resa conto che mi avesse seguita, talmente ero distrutta. Mi volto vedendolo porgermi titubante un biglietto tutto spiegazzato.
«Cosa dovrebbe essere?»
«Il mio nuovo numero...»
«E a cosa dovrebbe servirmi?»Domando duramente.
«Nel caso cambiassi idea.»
Dice solo prima di infilare le mani nelle tasche della sua divisa da militare ed allontanarsi. È entrato nell'esercito. Non me n'ero nemmeno accorta prima. Mi rigiro il bigliettino tra le mani indecisa sul da farsi. Lo devo buttare e dimenticare definitivamente per andare avanti come ho sempre fatto in tutti questi anni, o lo devo tenere e capire cos'è successo quella notte di cinque anni fa che ci ha allontanati e divisi, rendendoci così diversi?
'Buttalo o tutti i nostri sforzi per andare avanti e dimenticare tutto il dolore sono stati vani. '
E se fosse uno sbaglio?
'E se tu per una volta mi ascoltassi? '
La cosa è seria, non fare la scema.
'Butta subito quel dannatissimo biglietto e smettila di fare l'idiota come al solito! '
Come scusa?
'Non fare la finta tonta, mi hai sentito benissimo. Sono stanca di farti la babysitter e dover risolvere i tuoi maledettissimi problemi. '
Già, ma da ora le cose cambiano.Con un gesto carico di rabbia infilo il biglietto nella tasca della giacca ed entro in auto.
«Da oggi comando solo io.»
Voglio chiudere una volta per tutte con questa storia e per farlo non mi basta solo ignorare o semplicemente raggirare il problema, per risolverlo definitivamente lo devo affrontare. Quando mi sentirò pronta lo chiamerò, per ora, invece, ho bisogno di un bagno caldo che mi rilassi e mi calmi.
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ROOMmate 3
ChickLitSequel ROOMmate 2 (Trilogia) Nella vita incontrerai 3 tipi di persone: quelle che ti cambieranno la vita, quelle che ti rovineranno la vita e quelle che saranno la tua vita. Dopo cinque anni dalla scomparsa di Jonathan, Lilia termina gli studi e s...