CAPITOLO 10

580 22 0
                                    

«Cavolo... Brutta storia.»

Mormora dispiaciuta. Annuisco senza dire una parola.

«E quindi cosa hai intenzione di fare?»

Mi domanda sedendosi accanto a me sulla panchina del parco nel quale siamo andate.

«Sinceramente non lo so. Una parte di me vorrebbe sapere, mentre l'altra ha paura che possa ricadere nella tentazione...»

Mormoro scontata. Che cosa devo fare?

«Secondo me ti stai sbagliando. Se sei davvero innamorata di Colin come sostieni non devi aver paura di nulla. Parlare con lui, chiarirti una volta per tutte ti aiuterebbe a chiudere tutta questa storia durata anche troppo.»

Sentenzia lei dura. La guardo riflettendo sulle sue parole. Ha ragione effettivamente.

«E se invece cominci a riprovare qualcosa per lui significa che, nonostante tutto quello che ti ha fatto ed il tempo che hai impiegato per provare a dimenticarlo, tu lo ami ancora.»

Conclude addentando un pezzo di pretzel al cioccolato che si è comprata prima.

«Già, forse hai ragione...»

Mormoro più a me stessa che a lei.

«Togli il forse!»

Esclama con un sorriso soddisfatto.
Scuoto la testa cercando di distrarmi un po'.

«Allora il principe azzurro quando torna?»

Domanda lei improvvisamente. La osservo divertita. Fissa intensamente il cibo mentre, ingobbita su se stessa e sull'orlo della panca, muove le gambe su e giù. Sembra proprio una bambina.

«Tra tre giorni.»
«Allora ti rimane anche il tempo di fare quella telefonata prima che ritorni.»

Esclama entusiasta. Sospiro appoggiandomi allo schienale.

«Non credo di volerlo affrontare adesso...»

Le confesso sottovoce.

«Cosa!»

Urla lei attirando l'attenzione di un paio di persone lì vicino.

«Cioè, tu mi fai la predica perché ieri sono stata un po' impacciata ed ora tu fai la codardona del secolo!»

Sbotta rivolgendomi un'occhiataccia di rimprovero.

«Ora tu lo chiami e ti metti d'accordo per un giorno.»

Sentenzia lei decisa. La guardo supplicandola di non insistere, ma non ho fatto i conti con il suo lato Izzy.

«E non mi guardare con quella faccia lì carina, tira fuori gli attributi ed affronta i tuoi demoni!»

Esclama gonfiando il petto per assumere una posa da guerriero che mi strappa un sorriso.

«Ok, ma se le cose vanno male ti vengo a cercare.»

La minaccio scoppiando poi a ridere divertita. A volte vorrei che Izzy fosse qui, lei e Pamela se la intenderebbero alla grande.

«Sai dove trovarmi.»

Dice spavalda facendo spallucce. Cercando di reprimere l'ansia, che sale secondo dopo secondo, afferro il telefono ed il bigliettino e digito il numero sulla tastiera del telefono per poi premere il tasto verde. Il telefono fa un paio di squilli a vuoto e io mi giro verso Pamela in preda al panico. Che cosa sto facendo!

«Pronto?»

La sua voce mi spaventa non aspettandomi alcuno risposta.

'Troppo tardi bella. '

«Pronto?»

Esclamo in preda al panico. Pamela mi guarda stranita mentre mi incoraggia a proseguire.

«Lilia... Sei tu?»

Domanda Jonathan confuso.

«Sì... Sono io.»

Balbetto cercando di calmarmi e ricompormi.

«C-ciao... Pensavo non mi avresti richiamato...»

Dice confuso ed imbarazzato.

«Già, lo volevo anch'io, ma ho bisogno di spiegazioni.»

Sentenzio con tono fermo e deciso.

«Sì, certo... Quando e dove?»

Mi domanda un po'... Deluso? Per quale motivo dovrebbe essere deluso?

«D-domani alle diciannove, al Black Rose Bar sulla Avenue St.»

Gli dico cercando di mantenere un tono più freddo e distaccato possibile.

«Ok, ci sarò.»

Metto giù la chiamata prendendo un grosso respiro.

«È fatta.»

ROOMmate 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora