CAPITOLO 27

510 19 2
                                    

«Non dovevi, davvero Lilia-»
«Tieni questo.»

Gli passo un asciugamano pulito per asciugarsi.
Devo essere davvero idiota per portarlo persino a casa mia!

'Potevi riaccompagnarlo a casa sua. '
Potevi dirmelo prima!
'Mi hai detto di stare zitta, ricordi? '
Davvero? E tu proprio in quel momento ti sei messa ad ascoltarmi?
'Meglio tardi che mai, no? '

Sbuffo andando in camera da letto. Mentre cerco un accappatoio da dargli per farlo cambiare e mettere in lavatrice e successivamente in asciugatrice i suoi vestiti, mi accorgo finalmente che anch'io sono fradicia. Dannazione, ma guarda come mi sono ridotta! Non è possibile!

'Potevi attivare la sua attention con il clacson. '
Spero che tu stia scherzando!
'No, tesoro. '
Ora ti strozzo finché-

«Lilia?»

La voce di Jonathan proveniente dal salotto mi distrae dal mio massacro interiore.
Sbuffo afferro anche il mio accappatoio e torno da lui.

«Sì?»
«Come si chiama?»

Domanda curioso. Sollevo lo sguardo dagli accappatoio riyrovandomelo seduto per terra, tutt'intento ad accarezzare Cody, che, dal canto suo, se la gode come un matto.

«Cody.»
«Bel nome! Piacere Cody, io sono Jonathan!»

Esclama lui strofinando la testa del cane che scodinzola senza sosta in cerca di coccole.

Ciao anche a te Cody, grazie di avermi notata...
'Anche lui pensa che sei scema. '
Davvero, se non ti uccido questa notte non lo faccio più.

«Bene, là in fondo c'è il bagno. Tieni questo e fatti una doccia.»

Dico lanciandogli l'accappatoio ed andando in cucina per tirare fuori dal frigo qualche avanzo.

«Che vuoi mangiare? Ho del prosciutto... Maionese... E pane. Ti piacciono i tramezzini?»

Domanda tirando fuori le cose elencate e poggiandole sul tavolo.

«Sì, certo.»

Biascica imbarazzato andando verso il bagno.

«Sicura che non vuoi andare prima tu?»

Mi domanda fermandosi sulla soglia. Faccio cenno di no con la testa, mentre inizio a preparare i tramezzini. Dopo una decina di minuti esce dal bagno con addosso solo l'accappatoio. Trattengo a stento le risate nel vedere l'accappatoio tirare in alcuni punti, mentre Jonathan, impacciato, fatica a fare determinati momenti. Nonostante Colin non sia un ragazzo tutto pelle ed ossa, Jonathan è decisamente più palestrato di lui.

«Grazie.»

Mormora una volta arrivato in cucina. Senza dire una parola gli faccio un cenno con la testa e, con un sorriso goffo, mi dirigo verso il bagno lasciandolo mangiare da solo.
Una volta sotto la doccia rifletto sul da farsi.

«Bene Lilia, hai combinato un bel pasticcio!»

Borbotto rimproverandomi.

'E smettila la fare la cacasotto. Non è poi la fine del mondo! '
Vuoi scherzare?
'È a casa nostra, e allora? '
E allora? E allora!

Esco dalla doccia irritata e, avvolgendomi nell'accappatoio passo ad asciugarmi frettolosamente i capelli.

'Bah, io non ti capisco. Ma perché non ti puoi calmare? '
Forse perché, a differenza tua, ho metabolizzato la gravità della faccenda.

Con fare sbrigativo raccolgo i vestiti fradici e li infilo nella lavatrice, facendola poi partire.

'Sai che se la facevi partire prima, a quest'ora aveva già finito? '
Ma oggi vuoi davvero farmi impazzire!
'Sinceramente non capisco tutta questa tua agitazione. '
Sinceramente non capisci la mia agitazione? Ma stai scherzando? Ma io non ho parole!
'Sì, esatto, non lo capisco. Il fatto che tu ti stia comportando così è un'enorme prova della tua immaturità. '
I-immatura io? Ma sentila questa!
'Oppure vuol dire che c'è ancora qualcosa. '
Che vuoi dire?
'Che provi ancora qualcosa per lui. '
Pff, cosa? Ma chi, io? No, assolutamente no.
'Oh, mio Dio, allora è vero! Ti piace ancora! '
No, non l'ho mai detto! T-tu non puoi mettermi in bocca certe frasi... I-io-
'Ma perché sono sorpresa? Io sono te e quindi, infondo, infondo, lo sapevo anch'io. '
Ti prego smettila.

Esco frettolosamente dal bagno diretta verso la cucina. Distratta dalla mia conversazione mentale, sbatto addosso a qualcosa, rischiando di finire col sedere per terra. Alzo subito lo sguardo incrociando gli occhi color ghiaccio di Jonathan.

«Tutto bene? Eri chiusa lì dentro da quasi un'ora ed io-»

Prova a dire, ma lo interrompo.

«Sì, sto bene, non ti preoccupare.»

Dico sorridendo, mentre distolgo lo sguardo. Dannazione!

«Mi dispiace, davvero, io-»
«Va tutto bene.»

Affermo sperando di poter chiudere quel momento di imbarazzo il prima possibile.

«Di cosa avevi bisogno?»

Domando oltrepassandolo per andare in cucina.

«Ecco, in verità, volevo chiederti dove tieni le perché Cody non ne ha più nella ciotola.»

Mi volto a fissarlo per una decina di minuti prima di passare in rassegna l'angolo dove sono sistemate le ciotole del cane. Effettivamente, mi accorgo con grande sorpresa che la ciotola è completamente vuota. Strano, la controllo sempre e l'ultima volta che l'ho fatto straripava di cibo.

«Cavolo, grazie, ci penso io, non ti preoccupare!»

Esclamo, prendendo da sotto il lavandino della cucina il sacco di crocchette e versandogliene un po' nella ciotola.

«Figurati...»

Mormora imbarazzato.
Rimetto a posto il tutto e proprio mentre sto chiedendo l'antina del mobile Cody comincia ad abbaiare.

«Aspetta, ti è caduto quest-»

Succede tutto talmente tanto veloce che nessuno dei due ha il tempo di realizzare la situazione, fino a quando le cose non peggiorano.
Con un improvviso agguato, Cody attraversa di corsa la stanza facendo inciampare Jonathan che, ormai davanti a me, mi cade addosso. L'improvviso ed inaspettato dolore, aggiunto alla botta sul sedere, accentuano ancora di più la mia espressione di incredula sofferenza.

«Mi dispiace...»

Esclama Jonathan tirandosi su sui gomiti e puntando le ginocchia a terra. Si solleva di qualche centimetro cercando di capire se stava bene o no. Incapace di parlare e ancora stordita annuisco leggermente. I suoi occhi mi fissano, grandi e luminosi, mentre il suo ciuffo di capelli biondissimi gli ricade all'ingiù. Il suo sguardo scende lentamente più giù, fino alla mia bocca. La sua espressione si fa vogliosa, bramando le mie labbra ed un bacio. Un bacio che non dovrà mai e poi mai accadere. Ma è troppo tardi. In un impeto di coraggio e debolezza le sue labbra si schiantano sulle mie in un bacio passionale, cercato e desiderato. In un bacio che brama l'eternità.

ROOMmate 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora