CAPITOLO 29

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Il fruscio delle coperte mi risveglia dal mio tranquillo sonno ristoratore. Ancora mezza assonnata mi metto a sedere puntando lo sguardo verso l'orologio che segna le otto e dodici.

«Cavolo!»

Esclamo risvegliandomi definitivamente dal mio stato di dormiveglia mattutino. Sono in ritardo, anzi in super ritardissimo!

'Che novità... '

«Che succede?»

Come se avessi appena sentito un fantasma salto fuori dal letto sgranando gli occhi e puntandoli sul cumulo di coperte che ha appena parlato.

«No, non può essere!»

Esclamo sperando con tutta me stessa di essermelo solo immaginata. Da sotto le coperte, però, emerge la figura nuda e tremendamente mozzafiato di Jonathan.
Si mette seduto, mentre, ancora palesemente assonnato, mi fissa curioso.

«Buon giorno anche a te.»

Dice tra uno sbaglio e l'altro. Continuo a guardarlo sempre più in ansia. Non era un sogno, è successo davvero!

«Oh no...»

Mormoro ricordandomi improvvisamente di aver appena tradito il mio ragazzo.

«Tutto bene?»

Mi guarda diventando serio, mentre anche lui si alza dal letto per raggiungermi. Mi guardo attorno in cerca di una via d'uscita, sentendomi una preda in trappola non appena mi si para davanti. Indossa solo un paio di boxer neri, mentre la sua pelle abbronzata ed i suoi muscoli scolpiti guizzano ad ogni suo piccolo movimento.

'Chiudi la bocca o la bava allagherà l'appartamento. '
Stai scherzando vero?
'Ma perché me lo devi chiedere tutte le volte? Se lo dico significa che lo pensiamo. Sveglia! '
Ma perché non ti puoi-
'Non ci penso nemmeno. '
Non sai nemmeno cosa stavo per dire.
'Siamo la stessa persona, so sempre cosa vuoi dire e, di norma, ringrazio tutto quello che si può ringraziare perché la faccia per tutte le stronzate che dici ce la mrtti tu e non io. '
Giuro che, se per qualche casualità un giorno ti incontrassi ti strozzerei con le mie mani!
'Sei un caso perso. '

«Lilia?»

La sua voce mi riporta coi piedi per terra.
Distolgo lo sguardo imbarazzata e, trovando uno spiraglio di salvezza, cerco di evadere da lui. Inutile dire che lui ha la medio su di me e che in meno di un paio di minuti mi ritrovo tra la sue braccia.

«Lilia, piccola... Parlami, ti prego»

Racchiude il mio viso tra le sue mani callose e piene di nuove cicatrici che non ho mai visto prima. Delicatamente lo solleva facendo incontrare i nostri occhi.

«Cosa c'è che non va?»

Sussurra con tono dolce mentre mi scruta attento. Deglutisco ipnotizzata da quell'azzurro ghiaccio che mi manda in tilt.

«N-niente...»

Sorride sollevato per poi abbracciarmi forte.

«Non voglio perderti ancora, non posso perché se lo facessi penso che ne morirei...»

Mormora tra i miei capelli. Il suo corpo è completamente appiccicato al mio in tutto e per tutto.

«Jonathan-»

Cerco di parlare, ma lui incolla le sue labbra sulle mie in un bacio che solo lui riesce a rendere necessario quasi come l'ossigeno.

«Ti amo Lilia, ti amo così tanto che vorrei tenerti con me in ogni momento!»

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