CAPITOLO 32

443 10 0
                                    

«Ma dove diamine sei?»

Bisbiglio per non farmi sentire camminando su e giù all'ingresso dell'enorme boutique dallo scontatissimo nome "Sposa Domani".

«Sono qui!»

Dalla vetrina finalmente riesco a vedere Pamela che, irritata come non mai, si sbraccia, mentre con grandi falcate si appresta a raggiungermi dentro il negozio d'abiti.

«La prossima volta che mi obblighi a fare una cosa del gener-»
«Sì, sì, non c'è tempo!»

La afferro per un braccio correndo verso i divanetti dove le altre damigelle ci aspettano per la prova dell'abito.

«Si può sapere che ci faccio io qui? Mi hai chiesto una mano per alcuni dettagli del matrimonio ma che cosa centro io con gli abiti da damig-»

Pamela non riesce nemmeno a finire di Bisbigliarmi all'orecchio le sue continue lamentele che Chassy la stritola in uno dei suoi tipici abbracci di pura gratitudine.

«Eccoti qui Pamela! Bene, ora che anche l'ultima damigella è arrivata direi che è ora di provare gli abiti!»

Esclama Chassy sedendosi comodamente sul divanetto ed indicando a tutte noi la commessa già pronta con una ventina di capi appesi ad uno stand porta abiti.

«Aspetta cosa? Vuole che io sia una sua damigella? Ma se nemmeno la conosco!»

Esclama Pamela sbuffando con ancora in mano il primo abito datoci da provare.

«Oh, andiamo Pam, non si può dire di no ad una sposa, e poi pensala in questo modo: ci saranno molto bei ragazzi al matrimonio tutti single e messi in tiro!»

Provo a convincerla. Ricevendo solo un'occhiataccia irritata.

«Per tutta informazione le cose con Malcom sono diventate serie.»

Mi risponde poi, sedendosi sullo sgabello accanto allo specchio.

«Cosa? E da quando?»

Le domando con la bocca spalancata.

«Dall'altra notte, quando abbiamo accompagnato le galline a casa.»

Sorride con aria sognante probabilmente ripensando a quella notte.

«Oh, beh, sono felice per te. Insomma chi l'avrebbe mai detto che Pamela, cacciatrice di uomini e guida a tempo perso si sarebbe sistemata!»

Esclamo io scoppiando a ridere. Pamela, per tutta risposta, mi tira dietro la gruccia in legno del suo vestito.

«Eh falla finita!»
«Ahio! Ok, ok, scusa!»

Boffonchio tra una risata e l'altra alzando le mani insegno di resa.

«Sono contenta per te, Malcom sembra un bravo ragazzo.»
«Non sai quanto!»

Incalza lei sbuffando e cominciando a spogliarsi.

«Che intendi?»
«Non ha voluto fare s-»
«Ok, ho afferrato il concetto!»

Esclamo saltellando mentre sorreggendomi il vestito con una mano cerco di coprirmi le orecchie come posso.

«Ok...»

Dice lei guardandomi stranita.

«Comunque dice che vuole fare sul serio con me e quindi vuole concludere solo dopo il matrimonio!»

Esclama con fare sconvolto.

«E a te sta bene?»

Le domando accigliata.

«È troppo carino per contraddirlo, almeno per ora.»

Mi risponde con un sorriso perverso, mentre, con una leggera spinta, mi gira e mi chiude la zip.

«Grazie...»

Le dico lasciando andare i capelli e aiutandola ad infilare l'abito.

«Avete finito lì dentro?»

La voce di Chassy ci fa ritornare coi piedi per terra.

«Sì, un momento solo ed usciamo!»

Dico io chiudendo la zip del vestito di Pamela.

«Fatto. Pronta?»

Le domando sorridendo alla vista della mia amica, sempre molto estrema nei suoi modi di vestire in un elegante abito verde pastello lungo e morbido  con una grossa rosa di stoffa del medesimo colore sul fianco sinistro.

«Sembro un chewing gum leggermente masticato e poi rimesso nella confezione con la speranza che nessuno si accorga del suo stato.»

Risponde lei guardandosi allo specchio con una smorfia di sufficenza che mi fa ridere.

«Andiamo brontolona, dovrai indossarlo solo per un giorno...»
«Sì, e perché non ci ricordiamo di chi è la colpa?»

ROOMmate 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora