CAPITOLO 17

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«Allora com'è andata ieri?»

Pamela mi guarda curiosa in cerca di un mio qualche segnale probabilmente piccante sull'incontro con Jonathan.

«È finita.»

Mi limito a rispondere neutra mentre mi metto il cappotto e richiudo l'armadietto. A volte, quando lo apro, mi sembra di ritornare a scuola con libri ed ansia.

«Finita?»
«Sì, non ci vedremo mai più.»

Confermo guardandola male. Il più delle volte ammiro la sua determinazione, la sua tenacia nel non mollare l'osso fino a quando non è riuscita a scavare anche nei meandri più profondi della tua mente, ma, qualche volta, questo suo punto di forza le si ritorce contro rendendola irritante e fastidiosa, peggio delle zanzare.

«E quindi? Com'è andata?»

Mi domanda questa volta seria. I suoi occhi mi scrutano silenziosi in attesa di una mia risposta.

«Ci siamo chiariti, come vuoi che sia andata?»

Le domando perplessa. In quanti modi può andare un incontro dedito al chiarimento?
Sul suo viso si forma un sorriso comprensivo mentre mi guarda, ora, divertita.

«Non intendevo quello, mi riferivo a come ti sei sentita tu nel rivederlo dopo tanto tempo, capisci? Che sensazioni hai provato, ecco.»

Chiarisce lei sedendosi sulla panca. La guardo titubante, indecisa se dirle la verità o mentire spudoratamente. Se le confessassi quello che ho provato sul serio mi capirebbe o mi giudicherebbe soltanto?

'È meglio non rischiare Lilia. '
Già, credo tu abbia ragione.

«Niente, non ho provato proprio niente.»

Sentenzio decisa sistemandomi la borsa sulle spalle. Pamela annuisce senza aggiungere altro ed in silenzio ci dirigiamo verso l'uscita della galleria, quando il mio cellulare inizia a suonare. Lo afferro velocemente e, leggendo il nome di Chassy, lo porto all'orecchio.

«Pronto?»

Bisbiglio affrettano il passo per uscire, seguita da Pamela.

«Lilia!»

Urla lei facendomi sobbalzare dallo spavento. Mi allontano il cellulare dall'orecchio per non rimanere sorda.

«Ho una notizia super!»

Esclama lei euforica. La sua voce è irregolare ed affannata, cosa che mi fa presumere abbia appena corso o che comunque si sia mossa.

«Ok, ma calmati. Prendi un bel respiro e-»

Provo a dire ma vengo interrotta.

«Mi sto per sposare!»

Esclama tutto d'un fiato con la voce più alta di una decina di ottave. Mi blocco immediatamente, puntando gli occhi incredula in quelli di Pamela che, non riuscendo a capire nulla mi guarda accigliata.

«Cosa?»

Domando cercando di riprendermi.

«Mi sposo!»

Esulta lei euforica.

«Ti sposi? E con chi?»

Le chiedo sconcertata. Pamela mi guarda sorpresa mentre io comincio a sudare. Che vuol dire che si sposa? Con chi? In che senso?
La testa minaccia di scoppiare talmente è piena di domande.

«Con George...»

Il suo tono si fa più debole ed insicuro, come se ora si sentisse a disagio.

«Quel collega che ti aveva accompagnata in gita a Barcellona con i tuoi studenti?»

Le domando cercando di fare mente locale.

«Sì, proprio lui.»

Mi conferma titubante.

«E da quando vi frequentate, e perché non me l'hai detto prima? Izzy lo sa?»

Dico tutto d'un fiato gesticolando come una pazza. C-com'è possible?

«Beh, ci frequentiamo da un po' di mesi ed in realtà non sapevo se la nostra fosse una relazione seria o... Insomma, hai capito, fino a quando non mi ha chiesto di sposarlo.»

Esclama tornando euforica. Decido di rimanere calma e mantenere un approccio  pacato per capire meglio la situazione.

«Quanti mesi di preciso?»
«Quasi cinque.»

Chiudo gli occhi scuotendo la testa.

«E gli hai detto sì?»
«Sì...»

Alzo gli occhi al cielo portandomi una mano sulla fronte.

«Chassy, sono solo cinque mesi... C-come puoi conoscerlo a tal punto da poterlo addirittura sposare!»

Esclamo sconvolta. Per una decina di minuti non la sento più. Forse sono stata troppo dura?

«I-io lo amo...»
«Lo so, è solo che non voglio vederti soffrire.»

Mormoro appoggiandomi al muro dell'edificio.

«Ma lui non mi farà soffrire.»

Il suo tono è deciso e tenace. Sospiro rassegnata e cerco di trovare una soluzione per quella situazione surreale.

«Chassy-»
«No, ora basta, sono stanca delle vostre continue critiche. Tu e Isabelle non fate altro che dirmi cosa devo e cosa non devo fare da quando ci conosciamo. Io e George ci amiamo e ci sposeremo e speravo che almeno tu mi avresti supportata, ma è evidente che mi sbagliavo!»

Sbotta arrabbiata. Spalanco gli occhi incredula, mentre un improvviso senso di colpa mi invade la mente.

«Chassy, io-»
«Questo sabato ci sarà il mio addio al nubilato. Imperial Night Club, ore ventidue. Se vuoi venire bene, altrimenti ciao.»

Sentenzia amareggiata riattaccandomi in faccia. Chassy si sta per sposare.

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