CAPITOLO 25

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«Ed anche l'ultima è dentro!»

Esclama Malcom indicando le due macchine nelle quali erano state caricate tutte e sei le ragazze.

«Bene, ed ora?»

Domanda Pamela guardandomi. Anche Jonathan e Malcom mi osservano aspettando che io dica loro cosa fare. E da quando sono io a decidere?

«Beh, una macchina è mia e l'altra è di Chassy, ma lei è fuori gioco, quindi dev'essere qualcun'altro a guidare.»

Comincio a dire osservando con attenzione la situazione in cui ci troviamo.

«Tu e Malcom siete venuti con la macchina?»

Domando a Jonathan cercando di non incrociare il suo sguardo. È assurdo il fatto che in così poco tempo i miei sentimenti per lui siano andati nel pallone. Certo lui è più bello che mai, e se fossi debole sicuramente gli sarei già saltata al collo peggio di Pamela.

«No, non possiamo usare i veicoli della struttura, abbiamo preso un taxi e-»

Dice lui, ma viene subito interrotto dalla mia amica che sembra aver avuto l'illuminazione del secolo.

«Perché non ci dividiamo come prima?»

Domanda euforica. La osservo pensierosa e poi annuisco.

«Sì, potrebbe funzionare. Malcom e Jonathan prenderanno la macchina di Chassy e riaccompagneranno nelle proprie case tutte le ragazze presenti nell'auto, mentre io e Pamela prenderemo la mia e faremo lo stesso con le altre. Una volta che avrete finito potrete prendere un altro taxi per tornare... A casa.»

Concludo soddisfatta. Idea geniale, per una volta Pamela, invece che uscirsene con le due cavolate, è stata di grande aiuto. E poi, così facendo, io e Jonathan non ci dovrebbero salutare, o vedere, o qualsiasi altra cosa avremmo potuto fare.

«Sì...»

Mormora Jonathan con un sorriso tirato. È forse deluso? Mi sforzo di puntare lo sguardo altrove, meno mi invade la testa, meno complicazioni mi ritrovo da dover risolvere.
Punto lo sguardo sorridendo soddisfatta su Pamela, accorgendomi, solo allora, della sua occhiata assassina. È arrabbiata? Ma per cosa? Che ho fatto di così orribile, dal momento che l'idea è venuta da lei?

«Già, potremmo fare così...»

Dice lei con una certa nota di disprezzo nella voce.

«Ma poi come le porteremo nei vari appartamenti io e te?»

Continua incando prima se stessa e poi me.

«Senza contare che io sono fuori gioco, ricordi? Ma se riesci a portarle tu, tutta da sola, allora siamo apposto!»

Conclude sarcastica, sempre mantenendo un tono acido.
Mi prendo un paio di minuti per elaborare nuovamente la situazione. Pamela ha ragione, per quanto il suo intento sia esclusivamente quello stare sola con Malcom, io non riesco a sollevare nemmeno Cody, come faccio a trasportare tre Bratz fino alla loro camera? E se vivono in un palazzo di dodici piani con l'ascensore rotto? Mi serve una mano, è evidente, ma non le lascierò la vittoria. Non posso permettermi di stare ancora sola con lui. Non voglio correre inutilmente pericoli che posso evitare.

«Molto bene...»

Sentenzia continuando a sostenere lo sguardo glaciale della mia amica.

«Hai ragione, e quindi io e Malcom-»

Continuo ma vengo interrotta dal suo tono sbrigativo.

«Guiderete mentre io e Julian-»
«Jonathan.»

La corregge lui ricevendo una smorfia infastidita.

«È lo stesso, sta di fatto che io e lui vi aiuteremo.»

Conclude sorridendo diabolica. Prima che qualcuno possa aggiungere altro, afferra Malcom per il braccio e lo trascina in macchina lasciando me e Jonathan nuovamente da soli.

«E ora dove andiamo?»

Mi domanda con un sorriso titubante. Distolgo lo sguardo raggiungendo velocemente l'auto.

«Non lo so, dovremmo trovare il modo di farle parlare.»

Rispondo cercando di tenere il tono di voce più fermo e distaccato possibile.

Lilia, tu sei più forte di qualsiasi vecchio sentimento inopportuno.
'Sì, credici bella. '

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