CAPITOLO 35

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«C-cosa?»

Domando guardandola sconvolta.

«S-sono incinta...»

Mormora tra un singhiozzo e l'altro.

«Tu sei la prima alla quale lo dico, dopo George.»

Dice sollevando finalmente la faccia e guardandomi stanca negli occhi.

«Chassy...»
«Ho paura Lilia... E se lui cambiasse idea? E se non ci volesse più?»

Domanda con la voce rotta dal dolore che le deforma il viso.

«Quindi hai deciso di tenerlo?»
«Sì, credo di essere abbastanza grande da poter affrontare i miei errori.»

Le sorrido abbracciandola nuovamente.

«Sai che ovviamente io sarò la migliore zia del mondo, vero?»

Esclamo riappoggiando la schiena al muro.

«No, dico davvero, lo o la vizierò più di chiunque altro e, ci puoi scommettere, che lo o la porterò ovunque vorrà!»

Scoppio a ridere seguita da Chassy che finalmente sembra rilassarsi un po'.

«Grazie...»
«Assolutamente no, non pensarlo neanche. Io ci sarò sempre per te, qualunque cosa succeda a te o al bambino, e voglio che questo tu lo capisca, che il tuo cervello lo metabolizzi bene perché non c'è nemmeno bisogno che te lo ripeta ancora, ok?»

Le dico alzandomi da terra. Annuisce senza aggiungere altro, sorridendomi grata.

«Bene, appurato questo aspetto della faccenda, direi che è tempo di andare avanti con la nostra importantissima missione per trovare l'abito più bello del mondo. Ovviamente, solo per te che sarai sicuramente la sposa più bella del mondo.»

Le porgo le mani per aiutarla ad alzarsi.

«Lilia.»

Mi interrompe titubante.
La guardo sorridendole gentile, cercando di darle tutto il supporto possibile.

«Voglio continuare perché c'ero anch'io quando lei ci ha provato, eravamo a casa nostra, ad aspettare per la prova dell'abito, ed io ero andata un attimo al bagno, e quando stavo per tornare li ho sentiti parlare. Lei... Lei gli ha detto che...»
«Tranquilla, non devi per forza raccontarmelo se  non te la se-»
«Insomma, lei gli ha detto cose davvero molto sporche, ed io ero sul punto di scappare via perché lui non diceva nulla, quando però ho sentito la sua risposta.»

Riprende fiato molto lentamente, quasi temesse di poter perdere tutta la calma che aveva finalmente ritrovato poco prima.

«Le ha detto che non gli importava di nessun'altra ragazza che non fossi io e che non erano davvero mie amiche visto quello che stavano facendo, che non meritavano la mia amicizia, il mio tempo ed il mio affetto perché le persone che ti voglio bene non si comportano così. Dopodiché le ha cacciate di casa.»

Dice sorridendo leggermente. La guardo in silenzio per qualche minuto, incapace di parlare.

«Comincia a piacermi il ragazzo! No, dico davvero, comincia a guadagnare punti.»

Esclamo poi riprendendomi. Lei sorride scuotendo la testa divertita dalle mie parole.

«Lo so... Ho solo paura che le cose possano cambiare.»
«Chassy, certe cose non cambieranno mai... Come me e te, o come il fatto che il gelato sia sempre ed infinitamente migliore del ghiacciolo... Ma dai, chi diamine mangia con appetito un blocco di ghiaccio colorato pieno di zuccheri e conservanti, no?»
«Tralasciando il fatto che il ghiacciolo è l'equivalente di una granita, e quindi è altrettanto buono, questo cosa c'entra?»
«Aspetta, no, no ed assolutamente no. La granita è una cosa completamente diversa... N-nella granita il ghiaccio è... È tritato, per esempio!»
«Non cambia niente, è poi questo cosa centra scusa?»
«Ok, in quello che dici ci può essere un fondo di verità, forse era meglio se fossi rimasta solo al primo paragone.»

Sorrido sconfitta spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Già, forse era meglio, o forse potevi aggiungere come te e Jonathan.»

Mormora guardandomi dritta negli occhi.

«Non so di cosa stai parlando.»

Dico cercandole un altro abito.

«Oh, andiamo Lilia. Non sono così stupida da non accorgermene.»

Sentenzia incrociando le braccia al petto.

«L'ho visto come ti guardava all'addio al nubilato.»

Continua imperterrita, acquistando sempre più sicurezza, mentre, al contempo, cerca di incontrare i miei occhi.

«Non c'è stato nessuno sguardo.»

Dico sentendomi improvvisamente a disagio. Evitarla sta diventando sempre più difficile come se ci fossero Chassy in tutte le direzioni e in tutti i punti su cui poso il mio sguardo.

«Ho visto anche come tu hai ricambiato ben volentieri il suo.»

Dice afferrandomi e costringendomi ad incrociare il mio sguardo schivo con il suo attento e troppo malizioso.

«Non sai di cosa stai parlando-»
«Lilia, Smettila di continuare a negarlo a te stessa.»

Il suo tono di voce è calmo e dolce.

«Potrai anche continuare a cercare di mantenere il più possibile credibile questa farsa con gli altri, ma la realtà dei fatti la sai bene anche tu.»

Distolgo lo sguardo abbassandolo fino quasi ad avere l'impressione di chiudere le palpebre.

«Non... Non... Come fai ad esserne così sicura, come puoi dire di sapere cosa provo davvero per lui?»

Le domando scettica. Non so nemmeno a cosa pensare in questo momento.

«Perché certe cose non cambiano mai, ricordi? Tu e lui vi siete sempre appartenuti, siete sempre stati le due parti imperfette di un cuore perfetto, lui è parte di te e tu di lui, e questo è innegabile.»

Mi sorride gentile.

«Io so che lui è cambiato, e sono sicura che, infondo, infondo lo sappia anche tu.»
«Lui mi ha ferita e mi ha lasciata sola proprio quando avevo più bisogno di lui.»
«Sì, so bene cosa ti ha fatto. Ero lì con te tutte le notti in cui piangevi e chiamavi il suo nome sperando di ritrovarlo li con te al tuo risveglio-»
«E allora come puoi dire che io lo amo ancora?»

Sbotto senza nemmeno lasciarla finire.

«Perché vi conosco. Siete l'uno il casino dell'altro, siete come due bombe che, se messe insieme rischiano di distruggere il mondo-»
«E quindi stare insieme non è una buona idea.»

Concludo sospirando ed appogiandomi alla porta in cerca di sostegno.

«No, ho detto che uniti rischiereste di essere un pericolo per tutti, compresi per voi stessi, ma separati sareste ancora peggio. Voi due vi completate Lilia, lui è il problema e tu sei la soluzione, lui è l'imprudenza e tu sei la via sicura, lui è l'egoismo e tu sei l'altruismo-»
«In pratica lui è un male per me.»
«No, lui è il casino di cui hai bisogno e tu sei la normalità di cui lui ha bisogno. Da soli non siete niente, vi annullate nel mondo fino quasi a scomparire, ma insieme, insieme sì che siete grandi, grandi tanto da riuscire a completarvi, siete le due parti imperfette di un perfetto cuore, ricordi?»

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