L'inizio di tutto (Capitolo 1)

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Mida è un ragazzo di 15 anni normale: non eccelle in nessuno sport in particolare, a scuola non prende né voti troppo alti né troppo bassi, non ha tantissimi amici, ma i pochi che ha gli bastano, passa molto tempo a leggere manga e guardare anime. In quest'ultimo periodo però, si sente un po' giù di corda per un motivo: qualche giorno prima si era dichiarato ad una ragazza e lei lo ha rifiutato, facendo poi partire una serie di pettegolezzi su di lui. Distratto da tutti questi pettegolezzi, Mida non riesce più a concentrarsi nello studio e a dormire sereno.

Arriva in ritardo a scuola, la sua media voti scolastica inizia a calare drasticamente. Il fatto che i suoi genitori lo rimproverano ogni giorno, aggiunto ad un senso di vergogna riguardo al fatto di essere uno dei peggiori della classe, lo distrugge sempre di più. Una mattina, Mida arriva a scuola con uno sguardo spento, come qualcuno impotente che ha visto la propria famiglia morire, sotto la manica sinistra della sua felpa ci sono delle macchie rosse, il suo amico Marco gli chiede cosa sia successo. "Ieri pomeriggio sono caduto in mezzo a dei rovi" così risponde, ma non sembra sia proprio quella la causa: negli ultimi 3 giorni aveva pensato al suicidio varie volte, ma non gli era mai passata di mente l'idea di provarci concretamente.

Sulla via del ritorno a casa, Mida fa una strada diversa dal solito, infatti passa sopra un ponte sotto il quale scorre un canale; si guarda intorno: non c'è nessuno. Prima una gamba, poi l'altra, ci pensa ancora per una decina di secondi e infine, si butta.

Durante la caduta, pensa a quando la sua vita era felice. "Mamma, papà... addio" queste sono le ultime parole che pensa.

Proprio quando il suo corpo ha sfiorato la superficie dell'acqua, Mida sente un forte dolore allo stomaco, come se fosse il diretto di un pugile. "Passerà presto" e chiude gli occhi. Il dolore però non passa affatto e, aprendo gli occhi, si accorge di non esser nemmeno entrato in acqua. Decide di dare un'occhiata al suo stomaco per vedere cos'aveva causato quel dolore, sembra una gamba, "Che diamine ci fa una gamba nel mezzo di un canale?" pensa confuso.

Si sente sollevare e scagliare verso una delle mura che recintano il canale, dove sotto vi sta un passaggio pedonale. Una figura esce dall'acqua: è un uomo alto circa 1.90, con un pizzetto scuro e dei muscoli molto definiti, che, oltre a forza bruta, esprimevano una grande grazia nei movimenti. Avrà avuto poco più di 30 anni.

"Ehi ragazzo, che stavi facendo?" chiese l'uomo. "Non sono cose che ti riguardano e comunque non credo ti importerebbe molto", all'uomo (Darian) basta insistere solo un paio di volte per farsi raccontare tutto. Durante il racconto di Mida, lui lo ascolta e osserva attentamente. Dopo il racconto, gli mette una mano sul petto: "Proprio come pensavo" afferma, "Ragazzo, vuoi vedere come riesco a bucare questo muro con un pugno?" "Cos?" "Osserva attentamente". All'improvviso, il braccio destro di Darian sembra avvolto da un aura rossa e, sul suo volto, si ingrossano un paio di vene.

"Colpo dei 100 tori imbufaliti" Darian scaglia un colpo potentissimo, creando una grossa crepa nel muro. "Ah, non sono riuscito a fare un foro, ahaha" ridacchiò l'uomo. "Non si è fatto nulla? Ha appena tirato un pugno a tutta forza contro quel muro e non si è fatto nulla, anzi è il muro ad essersi crepato!" pensa Mida stupefatto.

"Prova tu adesso" "Ma sei deficiente?" "Ho detto provaci" "E va bene..." Mida prova a concentrare tutta la forza che ha nel pugno e scaglia un colpo, ma non è il muro a creparsi stavolta, bensì qualche osso della mano del ragazzo. "Ok, si vede che quello non è il metodo giusto" "Si può sapere perché diamine mi hai fatto tirare un pugno addosso a quel muro?" grida Mida infuriato. "Giusto, avrei dovuto spiegartelo prima eheh. Si tratta delle emozioni. Molto probabilmente sai che, controllandole, si può prevenire il fatto di avere scatti di rabbia improvvisi, crolli emotivi o malumori improvvisi, beh, sappi che alcuni possono controllare le proprie emozioni trasformandole in energia e scagliando colpi come quelli che ho scagliato poco fa. La mia specialità, come forse hai notato, è la rabbia. La tua invece, mi sembra... ecco... il saper fare... schifo..?"

"Guarda che ti ho sentito"

"Detto fra me e te, Dima-"

"è Mida"

"Vabbè, quel che è. Quindi, detto fra me e te, quando prima ho toccato il tuo petto, ho sentito una grande forza scorrere in te, devo dire che oggi sei stato davvero fortunato ad aver incontrato me, Darian, uno dei migliori maestri nell'arte del combattimento emotivo."

"Che schifo di nome..."

"TI HO SENTITO MOCCIOSO!"

I due si avviano verso casa del ragazzo, "Allora, seiinteressato?" "A che ora sarebbero gli 'allenamenti'?" "Dalle 17 alle 19 almartedì, giovedì e sabato", "Capisco, beh, non credo di potermelo permettere" "è assolutamente gratis, allora che ne dici? Facciamo così: se vediamo che nonci sono miglioramenti o scopri che non t'interessa, non mi vedrai mai più, ok?""E se succedesse il contrario?" "Beh dovrai allenarti con noi e forsediventerai un Guardiano!" "Noi? Guardiano?" "Oh ma guarda che ore si sonofatte! E siamo arrivati a casa tua già da un po'! Beh io vado, ci vediamosabato, ciao!" "Ma la prima lezione sarebbe domani..." 

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