Kopija e incolla (Capitolo 14)

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"Tsk, così impari a fare il gradasso!" disse Akinari, avvicinandosi a Lucia, la quale aveva riacquisito i sensi. "Deduco sia anche tu un apprendista" commentò Mida, pulendosi la fronte dal sudore e dal sangue: "Le tue bombe non sono così forti. Vuol dire che ancora non sai controllare bene i tuoi poteri...".

"Non posso affrontare entrambi, devo dividerli" pensò Akinari: "Mida sembra il più pericoloso dei due". Nel mentre, Lucia si era risvegliata e stava cercando di rialzarsi. "Ci vediamo dopo, Mida" ridacchiò il giapponese.

Dietro Mida, uno slime lo avvolse e assunse la forma di un cubo di ferro.


Lucia si rialzò: "Tra poco ti accorgerai di aver intrappolato la persona sbagliata". "Ma per favore" le rispose Akinari: "Credi che io sia uno che si fa battere da una donna?". Appena finita la frase, la ragazza lo colpì con un calcio sotto al mento e gli tirò poi una gomitata sull'addome.

Nel frattempo, Darian ed il Grande Nano si sedettero vicini ad aspettare i ragazzi. "Come fanno ad essere così in ritardo?" sospirò Darian con voce stanca e facendo cadere le braccia a penzoloni. Qualche istante dopo, l'uomo vide arrivare l'eremita. "Aspetta, ma non eri già qui?" domandò confuso Darian, guardando entrambi gli eremiti. "È probabile che quello sia il nemico" disse il Grande Nano seduto vicino a Darian. "Cosa? Darian, è lui il falso!" rispose l'altro.

Mentre Darian cercava di capire chi fosse il vero, qualcosa fiondò a terra davanti a loro: era Akinari. Ferito e sanguinante, si alzò in piedi. "Allora? Tutto qui quello che sai fare?" disse una voce proveniente dal bosco, quella di Lucia.


"*Anf anf* Non immaginavo che quella tipa fosse così tosta..." ansimò il ragazzo. Pochi istanti dopo, la ragazza si lanciò su di lui a tutta velocità, dandogli un calcio sulla fronte. Darian usò la Stretta del Boa per immobilizzarlo, mentre i due nani iniziarono a scontrarsi. "Dov'è Mida?" domandò l'uomo a Lucia, che gli spiegò il fatto del cubo.

Dentro al cubo, Mida continuava a sferrare colpi alle pareti, ma senz'alcun risultato. Un pugno, un altro pugno e poi un calcio, ma nulla. Poi, improvvisamente, idea. "Ma certo!" esclamò Mida: "Ma perché non c'ho pensato prima? È più facile tagliare il ferro che perforarlo a furia di colpi!" poi però pensò: "Con cosa posso tagliarlo?". Nel dubbio, tornò a prendere a pugni le pareti, totalmente a casaccio.

Dall'altra parte del campo, i due nani continuavano a scagliarsi attacchi decisi e veloci. Uno dei due colpì con una gomitata l'altro, scagliandolo contro un albero. Si avvicinò a Darian, porgendogli le spalle: "Darian, dobbiamo stare attenti" disse: "È più forte di quanto mi aspettassi!". "Eh già" rispose l'uomo, il quale si avvicinò, appoggiandogli la mano sulla spalla: "Peccato che io abbia già capito chi sia il doppione tra i due, Kopija.". Egli impallidì e iniziò a sudare freddo. "Ti chiederai come mai io sappia di te. Beh, diciamo che non sono venuto qui solo per salutare Mida; sapevo che vi avrebbero mandati qui e volevo evitare che si trovassero in difficoltà". Strinse ancora di più la presa: "Se mi dici che vi ha mandati, vi risparmierò e vi farò spedire nel carcere in Antartide".

Kopija, con una voce tremante, domandò a Darian: "M-Ma c-come hai fatto a capire c-che ero io?" l'uomo ridacchiò e rispose: "Primo, quel nanetto lì si muove ad una velocità nettamente superiore alla tua. Secondo, io non sapevo fossi tu la copia, ho sparato completamente a caso. Grazie per aver confermato la mia teoria ahah".

Darian provò a colpirlo con un Dente del Cobra, ma l'altro lo schivò, dandogli un calcio sul polso. "Heh, il tuo prossimo colpo quale sarà? Quello della cagna di tua madre?" ridacchiò.

A Darian iniziò a ribollire il sangue. Un turbine di rabbia lo investì: sembrava un toro infuriato. Kopija, vedendo la reazione che aveva scaturito in lui, tentò di scappare, ma venne però investito da una scarica di colpi al volto e all'addome.


Le sue ossa si frantumarono come pastafrolla dalla quantità di pugni ricevuti. Ridotto ad una poltiglia sanguinolenta, Kopija cadde a terra, privo di vita. Darian, con le mani che gocciolavano di sangue, sembrava stesse facendo del vapore dal proprio corpo: "Avrebbero dovuto avvisarti di non nominarla" disse con voce seria, distruggendo poi il cadavere dell'uomo con una sfera di energia.

Nel frattempo, Akinari era riuscito a scappare di nascosto. Darian aveva perso la concentrazione, quindi la Stretta del Boa si era dissolta. Anche il cubo che rinchiudeva Mida si dissolse, facendo cadere il ragazzo a terra. Dopo qualche minuto, i quattro si trovarono, per accertarsi che tutti stessero bene.

La sera, davanti al fuoco, Darian si rivolse a Mida: "Mida, qua sei l'unico che ancora non lo sa". Il ragazzo fece una faccia confusa. "Si riferisce al fatto che si infuria quando nominano i suoi genitori. Idiota..." disse Lucia con tono di rimprovero. "Penso che sia giunto il momento di dirtelo" riprese il discorso Darian, iniziando a parlare del suo passato.



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Darian parlerà a Mida del suo passato. Che cos'è successo quando era giovane?

Perché detesta quando nominano i suoi genitori?

Nel prossimo capitolo:"Darian Sartori PT.1"

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