"L'asso nella manica" (Capitolo 30)

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"Ehi Mida, l'hai vista?" domandò Lucia, avvicinandosi all'interpellato: "C'è Sofia". Il ragazzo, non capendo chi fosse questa Sofia, inclinò la testa lateralmente: "Oh Sofia, grandissima! Ma chi cazzo è Sofia?". Lucia, senza farsi notare, gli diede un calcio sullo stinco. "Idiota, è la bambina che abbiamo incontrato quando siamo arrivati qui e dopo lo scontro con Gordias. L'ho vista andare con degli uomini dietro quell'edificio e la cosa mi preoccupa".

Dietro al ristorante, Vincenzo Romeo, insieme ad altri tre uomini, erano di fronte al negoziante di souvenir, il quale reggeva nella mano tremante una busta. "Quindi, li hai portati?" domandò il Guardiano. L'altro esitò un attimo e poi rispose: "S-Sì. Voi avete lei?". Il Guardiano annuì con la testa e fece cenno ad uno dei suoi uomini. Questi portò la bambina, la quale corse verso il padre, abbracciandolo.

"Quanti sono?" domandò Vincenzo Romeo ad uno dei suoi uomini. "2300" rispose il subordinato. "Questi possono bastare per gli arretrati" borbottò il Guardiano: "Tuttavia, mancano quelli per l'offesa al fratello di De Luca. Gli accordi erano che oggi avresti portato il denaro. Mi dispiace per te, ma dovrai pagare in un altro modo". Detto ciò, due degli scagnozzi presero bloccarono il negoziante, tenendolo per le braccia. Intanto, Vincenzo Romeo afferrò il collo di Sofia tra le mani.

"NO! La prego, la lasci stare!" esclamò l'uomo, venendo poi zittito dal terzo tirapiedi a suon di botte. Sofia, non riuscendo a respirare, dimenava le gambe, mentre il Guardiano la fissava negli occhi con uno sguardo glaciale.

Qualcosa colpì il volto dell'energumeno, facendogli perdere la presa. Girò lo sguardo per capire chi fosse stato ad attaccarlo: Mida, con un calcio. Tra le braccia reggeva la bambina dai capelli dorati: "Va' lontano da qui". I tre scagnozzi si lanciarono verso il ragazzo, che li mandò al tappeto con due colpi.

"Quindi sei ancora qui, moccioso..." borbottò Vincenzo Romeo, rialzandosi. "Mi avrebbe dato fastidio schiattare senza la soddisfazione di averti preso a calci in culo" ridacchiò il ragazzo, mettendo un pugno di fronte all'altro, all'altezza del naso. "Avresti dovuto accettare la mia offerta quando ne avevi l'opportunità" rispose il Guardiano; dopodiché, si lanciò verso Mida, cercando di colpirlo con il braccio come la prima volta. Il ragazzo evitò l'attacco abbassandosi e colpì poi l'avversario con una gomitata alla schiena, facendolo scivolare a terra.

"Quando ci siamo scontrati mi sembravi più forte..." commentò con tono leggermente deluso Mida, con l'intento di far innervosire il Guardiano. La risposta di quest'ultimo non si fece attendere: "Abbassa la cresta, ragazzino". Detto ciò, lo colpì con un pugno che il ragazzo parò a fatica con entrambe le mani.

Dalla forza del colpo, volò fino al giardino del ristorante, cadendo su un tavolo. "Tsk, ma perché cado sempre di schiena sulle cose?" borbottò, rialzandosi. In tempo lampo venne accerchiato dagli uomini della famiglia Romeo. Alcuni di questi si fiondarono verso il ragazzo, che li mise fuori combattimento con poco sforzo: "Non ho tempo da perdere con voi!".

Il Guardiano arrivò verso il luogo del rinfresco, guardando Mida con uno sguardo di superiorità. "Ho capito, con te non sarà facile. Vuol dire che lo userò subito" disse il ragazzo, sorridendo leggermente.

Guardando un punto fisso nel vuoto, strinse i pugni ed iniziò a concentrarsi. I muscoli del busto e delle braccia iniziarono ad ingrossarsi, mentre quelli delle gambe rimasero più o meno uguali. I presenti rimasero senza parole dal vedere ciò che stava succedendo. Varie vene s'ingrossarono sul volto del ragazzo, rosso per l'aumento della pressione sanguigna. Persino Lucia rimase stupita. Le tornò in mente il momento in cui le disse di avere un asso nella manica.

Una volta terminata la trasformazione, Mida abbassò la testa. Un paio di gocce di sudore caddero dalla punta del suo naso. Dopo aver ripreso fiato, alzò il capo: "dato che l'altra forma si chiama Cringe di Primo livello, questo è automaticamente il secondo livello!".

"Mh. Cos'è cambiato da prima? I tuoi muscoli sono semplicemente diventati più grossi" disse con il suo solito tono freddo e superiore Vincenzo Romeo. Senza proferire parola, il ragazzo gli si avvicinò e lo colpì allo stomaco con un montante destro. Tutti rimasero ancora a bocca aperta: per la prima volta, Vincenzo Romeo aveva sofferto da un attacco ricevuto. Infatti, quest'ultimo, dopo aver piegato il busto in avanti, sputò della saliva a terra.

"Maledetto!" esclamò. "Vincenzo Romeo" disse Mida con tono fermo e deciso: "Lo scontro comincia adesso". Il Guardiano bolliva di ira per l'umiliazione appena subita. Provò a colpirlo con unn pugno, ma il ragazzo lo bloccò con la mano bionica. Erano praticamente alla pari.

"Non si preoccupi Don Romeo, ci pensiamo noi!" urlò uno scagnozzo, puntando una pistola verso Mida. "Nessuno si intrometterà!" disse Lucia, colpendo l'uomo alla nuca: "Il vostro avversario sono io!".

Il Guardiano riuscì a colpire in volto Mida, che indietreggiò ddi un paio di passi: "Fatti sotto, marmocchio!".

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Lo scontro tra Mida ed il Guardiano del Mezzogiorno sta per iniziare. Chi avrà la meglio stavolta?

Nel prossimo capitolo: "Fatti sotto, marmocchio!"

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