Lucia vs Vincenzo Romeo (Capitolo 35)

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Tempo presente

Con un colpo secco, Vincenzo Romeo tirò fuori dalla roccia le sue braccia, le quali vi erano rimaste incastrate. Si accese un sigaro e, dopo un tiro, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni qualcosa. Era un detonatore. Lo guardò per qualche secondo, prima di togliere la sicura e premere il pulsante di attivazione.

Partì una serie di boati. Vari ponti iniziarono a crollare, portando con sé i veicoli che vi correvano sopra. I traghetti, sia quelli ormeggiati al porto che quelli sullo Stretto, affondarono. Le montagne crollarono, chiudendo le gallerie e schiacciando le persone al loro interno. A causa della distruzione della rete ferroviaria, quella sera deragliarono un paio di treni, causando alcuni morti e decine di feriti.

"Cos'è questo rumore?" domandò Lucia, guardandosi intorno. "Sembrano delle esplosioni" rispose Mida, seduto a terra. "Spostati da lì, sta arrivando!" la avvertì il ragazzo, dopo aver sentito un fischio che si avvicinava. Qualcosa o meglio, qualcuno, si schiantò a terra. Dopo che la nube di polvere si dissolse, Vincenzo Romeo trovò Mida con lo sguardo e si lanciò verso di lui.

Con un calcio, Lucia lo fermò, facendolo scontrare contro un palo della luce. "Sarò io la tua avversaria!" disse la ragazza, indicandosi col pollice. Il Guardiano non rispose e provò a colpirla, ma lei bloccò il suo pugno con un altro dando inizio ad uno scambio di attacchi tra i due.

Stringendosi le mani, l'uno provava a spingere via l'altro, ma nessuno prevaleva. "Sorpreso, eh?" ridacchiò Lucia: "Non sono come Mida, che ha bisogno di un power up per tenerti testa!". "Questo perché l'ho indebolito io!" protestò il ragazzo, sentendosi sminuito.

Senza dir nulla, Vincenzo Romeo mollò la presa della mano sinistra e colpì il volto della ragazza con un diretto: "Togliti dai miei piedi, sgualdrina". Lucia sputò del sangue, macchiando la maglietta ed il suolo. Notando che si reggeva ancora in piedi, il Guardiano iniziò a prenderla a pugni al volto. "Bastardo!" urlò Mida, il cui corpo non riusciva a muoversi.

Con l'ultimo colpo, la ragazza crollò a terra. L'uomo iniziò ad avvicinarsi verso Mida, ma qualcosa gli afferrò il braccio. "Ho detto... *anf anf* che sono io il tuo avversario, Vincenzo Romeo!" esclamò Lucia, pronunciando con odio e disprezzo il nome dell'uomo. La presa si fece più stretta: "Scusa Mida, ma dovrò usare la tua tecnica. Fulmine della fatica!" disse la ragazza, investendo con una scarica elettrica il Guardiano.

Dal corpo di quest'ultimo uscì del fumo: "Sto davvero iniziando a seccarmi di voi, mocciosi. Per quanto volete insistere a sfidarmi?". Lucia non rispose e lo colpì con un calcio sull'addome, poi un destro sul volto e, infine con un altro calcio sul fianco.

Mida, ancora in disparte per via della stanchezza, faceva il tifo per la ragazza con berretto e bandierine con scritto il suo nome. "Dovrebbero mancare all'incirca 4 minuti. Merda, questa camicia la volevo tenere intatta!" borbottò il ragazzo, con la camicia nera che ormai copriva solo la parte destra del suo busto.

Vincenzo Romeo prese Lucia per la scollatura della maglia: "Avrai la stessa forza del ragazzo, ma vediamo se è lo stesso per la resistenza". Detto questo, la lanciò via di forza, facendola volare per vari metri.

"Dovrebbero volerci all'incirca altri dieci minuti" disse una figura dall'alta statura nascosta nell'ombra, controllando l'orologio che teneva al polso.


Sembra che Lucia non riesca a prevalere su Vincenzo Romeo. Riuscirà a resistere per questi 4 minuti? Chi sarà l'ombra che ha controllato l'ora, un alleato? Un nemico?

Nel prossimo capitolo: "3° round!"

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