Sempre messo da parte (Capitolo 28)

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8 anni fa

All'età di otto anni, Mida frequentava la terza elementare. Un paio di settimane prima si era trasferito dall'altra parte della città e dunque era stato costretto a cambiare scuola. I primi giorni non erano andati molto bene; naturalmente è difficile per un bambino ambientarsi subito in un ambiente nuovo. Quindi si pensò che il motivo fosse quello.

Dicembre 2013

Dei compagni di classe di Mida stavano parlando tra di loro. "Ragazzi, sabato prossimo farò una festa per il mio compleanno. Volete esserci?" chiese uno di loro. "Sìììììì!" esclamarono in coro gli altri. "Wow farai una festa? Posso venire anch'io?" chiese Mida con gli occhi a stellina, mentre passava per di lì.

"Scusa Mida, ma non puoi venire alla festa: è solo per il nostro gruppo di amici" rispose il bambino. "Che? Ma ci sono tutti i maschi della classe! E poi ho sentito che hai invitato pure le femmine!". "Chi se ne frega, tu non puoi venire!" fu la risposta dell'altro, mentre gli altri bambini si misero a ridere. "Fa niente. Tanto non ci volevo venire alla tua stupida festa!" rispose Mida, andandosene via, imbronciato.

Qualche giorno dopo, tutti parlavano della festa a cui avevano partecipato. Mida provò ad avvicinarsi ai propri compagni per sentire di cosa stessero parlando, ma questi ultimi smettevano di parlare e si allontanavano da lui con un'espressione inorridita appena lo vedevano.

3 anni dopo

Alle medie, la situazione sembrava non essere cambiata molto per Mida. Alcune ragazze, sedute non molto lontano da lui, stavano facendo un gioco su un foglietto di carta. "Ha! Ti capiterà Mida come marito!" disse una di loro. "Cosa?! Che schifo, io non voglio quello lì!" esclamò un'altra. "Ci dovrai pure fare due figli ihihih" disse una ragazza, indicando il foglietto.

"COSA?! Piuttosto me la cucio!" rispose la ragazza. Mida, ascoltando quelle parole, smise di scrivere quello che stava scrivendo e abbassò lentamente lo sguardo. Con gli occhi lucidi continuava a fissare a terra: "Come possono essere così cattive?" pensava.

Febbraio 2021

La situazione, alle superiori, era cambiata. Stavolta Mida era riuscito a legare coi propri compagni ed era riuscito a farsi dei nuovi amici. Dalle prime settimane, era riuscito a legare con una ragazza: Maria. Parlavano sempre del più e del meno e si aiutavano a vicenda negli impegni scolastici.

Dopo circa quattro mesi di conoscenza, Mida si era reso conto di essersi preso una cotta per la ragazza e quest'ultima l'aveva notato. Infatti, il ragazzo non riusciva bene a nascondere i propri comportamenti, diventati più dolci e affettuosi del solito.

Nel giorno di San Valentino, Maria chiese a Mida di incontrarsi quel pomeriggio dopo scuola per parlare di una cosa. Il ragazzo, con gli occhi a cuoricino, accettò subito la proposta della ragazza. Una volta tornato a casa, Mida continuava a pensare a cosa sarebbe successo quel pomeriggio. Dopo essersi fatto una doccia, si preparò facendosi bello per l'appuntamento.

Arrivato al luogo dell'incontro, il ragazzo vide che Maria non era ancora arrivata. Dopo un paio di minuti, la ragazza arrivò e lo salutò, sorridendogli. Notò che tra le mani aveva una rosa e un piccolo pacchetto di cioccolatini. Mida glieli porse irrigidendo le braccia. Arrossì e distolse lo sguardo da un'altra parte.

La ragazza d'un tratto iniziò a ridere. Mida la guardava con uno sguardo confuso perché non capiva cos'avesse. Da dietro una colonna, uscì un ragazzo con un telefono in mano. Sembrava stesse riprendendo qualcosa, sembrava stesse riprendendo loro. Si avvicinarono ai due altri ragazzi e ragazze, i quali ridevano di gusto guardando la scena.

"Ehi! Cancellalo subito!" disse Mida, provando a togliere dalle mani il telefono al ragazzo che li riprendeva. Un pugno sul volto però lo fermò. Cadde a terra, mentre gli altri ragazzi continuavano a ridere della scena. Il ragazzo provò a rialzarsi, ma un altro lo ributtò a terra con un calcio allo stomaco, colpendolo varie volte.

Nel frattempo, delle lacrime cominciavano a rigare il volto di Mida. Ciò diede un altro motivo ai ragazzi che lo circondavano di ridere di lui. Un suo professore che passava per di lì, incrociò per puro caso lo sguardo del moro, il quale pensava sarebbe venuto in suo aiuto.

L'uomo, invece, scosse la testa con segno di disapprovazione e continuò per la sua strada. Le lacrime continuavano a scendere sul volto di Mida: continuava a chiedersi perché non si fosse fermato, perché avesse tirato dritto come se nulla fosse.

Il ragazzo che aveva preso a calci Mida, smise di colpirlo e abbracciò Maria. Tutto questo sotto gli occhi della vittima. Dopo di che, unì le sue labbra a quelle della ragazza, con il pianto di Mida che faceva da triste sottofondo musicale. Il dolore di quest'ultimo non era dovuto tanto dal fatto di esser stato rifiutato, ma dal non riuscire a capire perché lo avesse trattato così. Allora quei mesi in cui avevano legato così tanto era una messa in scena?

Il video venne pubblicato in rete e contava centinaia di visualizzazioni e commenti. Tutt'ora dev'essere cancellato, ma nessuno ha ancora fatto nulla. I colpevoli si sono beccati semplicemente un paio di giorni di sospensione e non è stato risolto nulla. Nella classe di Mida, tutti iniziarono a tenerlo a distanza e a rivolgergli di meno la parola, perfino i professori, come se tutto ciò fosse stata colpa sua. Come se fosse stato un gioco che lui aveva rovinato.

17 giugno 2021, tempo presente

Dopo aver finito di raccontare la parte spiacevole del suo passato, Mida fece un lungo sospiro. Lucia cercò di consolarlo accarezzandogli la spalla e, quando il ragazzo alzò lo sguardo, gli sorrise amichevolmente.

"Sai cosa? Ho cambiato idea!" disse il ragazzo stringendo il pugno: "Resteremo qui e faremo fuori quel bastardo!". Lucia sorrise alla sua affermazione: "Bene! Ma come farai per il braccio bionico? Non è più utilizzabile in quello stato...". "Dammi solo un paio di minuti" disse Mida, prendendo in mano il telefono.

"Pronto, Chesnay? Mi servirebbe un nuovo braccio bionico, quello che ho adesso si è rotto ieri in missione. Ok ok, riusciresti a mettere delle placche di marmo? Così sarebbe ancora più potente. Grazie mille! Più o meno quanto tempo ti ci vuole? UNA SETTIMANA?! Ma come ti servono quattro giorni? Guarda, te ne concedo due e ti conviene che arrivi domani in giornata!" disse il ragazzo, vedendo che Lucia ridacchiava ascoltando la conversazione.

"Ti prego scusa, scusa, scusa. Non volevo trattarti così, perdonami" sussurrò Mida: "Riesci a inviarmelo tra due giorni? Perfetto!". Intanto Lucia uscì dalla stanza d'ospedale, andando verso l'hotel per riposarsi un po'.


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Sembra che Mida si sia fatto coraggio per sfidare ancora Vincenzo Romeo. Stavolta diventerà più forte?

Nel prossimo capitolo: "Cerimonia dei 10 anni"

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