Con Carlos e Miguel caricati in spalla, Mida corse fuori dall'Arena. Sia i gladiatori che gli spettatori erano ancora sbigottiti da ciò che era successo prima. "Cosa state aspettando?" esclamò qualcuno tra loro: "Andiamo a prenderli prima che scappino!".
I tre fuggiaschi gironzolavano per i corridoi del carcere, cercando la via d'uscita. "Aspetta un attimo" disse Carlos, facendo fermare Mida: "È una mappa del carcere. Dice che stiamo andando dalla parte opposta. Mh... prima di uscire dovremo passare per la sala delle guardie a prendere dei cappotti". Detto questo, il ragazzo si girò dall'altra parte e riprese a correre, stavolta verso la stanza delle guardie.
Arena del McBurn
"Quel figlio di puttana di Faggin se l'è filata?!" esclamò uno dei gladiatori: "Andiamo a prenderci la sua testa finché siamo ancora in tempo!". I guerrieri lanciarono un urlo di battaglia e si lanciarono all'inseguimento di Mida e Carlos.
Nel frattempo, alcune guardie controllavano lo stato di Lupo che Corre. Una di loro provò a toccarlo con la mano, ma prese una scossa che lo fece indietreggiare. Gli misero uno specchietto sotto al naso, che si appannò, segno che il direttore stava ancora respirando. "Presto, portiamolo in infermeria!" esclamò una delle guardie.
Sala delle guardie
Mida e Carlos avevano trovato dei cappotti e degli scarponi della loro taglia e li avevano indossati. "Come facciamo per aprire il portone?" domandò il ragazzo. "Non preoccuparti" lo rassicurò l'uomo: "Miguel ha preso anche le chiavi". I due iniziarono a sentire il brusìo delle voci dei gladiatori, che si faceva sempre più vicino.
"Presto, usciamo!" esclamò il ragazzo, aprendo il gigantesco portone del penitenziario. Fuori vi era un cielo nuvoloso ed un leggero vento freddo. I passi del ragazzo sprofondavano sulla neve, lasciando delle impronte. "Ci siamo! Vedo la costa!" esclamò il ragazzo, dopo qualche minuto di corsa tra i ghiacci. "Ne sono felice, Midinho. Però abbiamo un piccolo, insignificante problema..." disse Carlos: "Come diamine facciamo a superare il mare?!".
Il ragazzo arrestò la propria corsa. "Ah. Non ci avevo pensato..." ridacchiò, mentre una gocciolina gli scendeva a lato della testa. Carlos sorrise: "Ho visto cosa sai fare, Midinho. Sei davvero fantastico!" scese dalle spalle di Mida, mettendosi in piedi: "Non mi sarei mai aspettato di trovare una persona come te. Immaginavo fossi un criminale come gli altri, invece sei una persona davvero gentile!".
"Ehi, perché stai dicendo questo? Sembra tu stia dando un addio" disse il ragazzo, stranito. "So che riuscirai a raggiungere la tua Lucia! Se ti va, salutala da parte mia!" disse Carlos, sorridendo e dando una pacca sulla spalla al ragazzo. Dopodiché, infilò le mani nella neve e staccò il blocco di ghiaccio in cui era Mida dal resto dell'isola. "Che diavolo stai facendo?!" esclamò il ragazzo, sconvolto.
"Io li terrò a bada" disse Carlos, con tono serio: "Tu corri sulla superficie dell'acqua più veloce che puoi! Non voltarti indietro, qualunque cosa succeda! Devi scappare!". A Mida salì un brivido lungo la schiena. Intanto, i gladiatori, seguiti dalle guardie, avevano quasi raggiunto i due.
"Silva, levati di mezzo!" urlò uno tra la folla. "Dovrete passare sul mio cadavere! Non lascerò che venga ancora fatto del male a quel ragazzo!" urlò l'uomo con tono serio e deciso: "Miguel, sappi che è stato un onore essere tuo compagno di viaggio. Ehi, almeno di' "anche per me"!". Carlos si mise a difendere l'iceberg di Mida, cominciando ad attaccare le guardie ed i prigionieri che si erano scagliati contro lui e Miguel.
Calde lacrime solcavano il volto del ragazzo: "Torna qui, Carlos!" urlò: "Possiamo scappare insieme!". Quando vide di non aver ricevuto alcuna risposta, si gettò dall'iceberg e, con il Cringe di 1° livello, iniziò a correre sulla superficie dell'acqua più veloce che poteva. Dai suoi occhi continuavano senza sosta a scendere lacrime di dolore. Nonostante ciò, non si voltò indietro. Non voleva disubbidire all'ultima richiesta del suo amico.
"Buona fortuna, Midinho!" pensò Carlos: "Anche quando avrai tutti contro, ricorda: io sarò sempre dalla tua parte!". Dopo aver mandato al tappeto un prigioniero, si girò verso il ragazzo, urlando a squarciagola: "Nonostante tu abbia il mondo contro di te, non arrenderti mai!". Mida sentì queste parole, che lo toccarono nel cuore e continuò la corsa, con le sue lacrime che si aggiungevano alle tante gocce del mare.
FINE TERZO ATTO
Riuscirà Mida a tornare a casa oppure no? Cosa succederà nel 4° atto?
*Al posto del prossimo capitolo, uscirà una comunicazione importante*
STAI LEGGENDO
Emotion
AventuraMida è un ragazzo 15enne normale. Un giorno incontra Darian che, dopo avergli salvato la vita, gli farà scoprire il potere generato dalle emozioni. Saranno raccontate le loro avventure ed i loro scontri con la Squadra Zubinov, un'organizzazione che...