Darian Sartori (Capitolo 15 pt.1)

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18 maggio 2004

La Squadra Zubinov era diventata una minaccia a livello mondiale: l'ONU aveva già lanciato un mandato d'arresto a livello internazionale a gente come Tsu e Khali. Ai confini, la gente veniva perquisita nelle dogane, per evitare il passaggio di spie. I Guardiani ebbero un ruolo fondamentale in questo periodo: proteggevano i civili dai loro stessi colleghi, passati dall'altro schieramento.

Erano le 14:20, Darian stava tornando a casa da scuola. Fortunatamente, la situazione in Europa era meno critica. Lì, i discorsi registrati di Zubinov vennero distrutti e banditi in tutti gli stati. Tutte le forze di polizia del Vecchio continente si impegnarono nel combattere il contrabbando di questi videomessaggi.

Darian, che all'epoca aveva dodici anni, chiuse dietro di sé la porta: "Sono a casa". Dalla cucina, una giovane donna bionda di statura non molto alta, con degli occhi azzurro chiaro, rispose: "Oh, sei già tornato?". Gli prese lo zaino dalle spalle: "Il pranzo è pronto. Va' dopo a salutare tuo padre, adesso è impegnato col lavoro". Il ragazzo si sedette e pranzò: "Dopo posso andare a giocare a calcio coi miei amici?" domandò. "Certo. A patto che tu faccia tutti i compiti per domani" gli rispose la madre.

Terminati i compiti, Darian aprì la porta: "Io esco! Tornerò verso le sei!" disse e poi uscì. La madre lo salutò con un bacio sulla fronte, che il ragazzo si tolse via una volta uscito di casa. "Tsk, perché dev'essere sempre così sdolcinata?" borbottò con voce leggermente disgustata e partì verso il campetto.

Circa una mezz'ora dopo, a casa di Darian, un uomo corse di fretta per il corridoio, era suo padre. Si diresse verso la cucina col fiatone e, appoggiandosi al telaio della porta, chiese: "Dov'è Darian?". La donna, confusa, gli rispose: "È andato a giocare con i suoi amici al campetto. Perché, è successo qualcosa?". "Sara" rispose l'uomo ansimando: "Zubinov è qui in Italia!". La donna fece cadere un piatto e rimase scioccata. "È arrivato qui attraverso i Balcani, tra poco dirameranno l'allerta nazionale! Devo andare subito a prendere Darian!" si mise un cappotto e partì di corsa alla ricerca del figlio. "Gabriele, aspetta" disse la donna: "Vengo anch'io!"

"Cosa siamo venuti a fare qui, Sua Eccellenza?" chiese un giovane Tien Tsu. Una figura, alta quasi tre metri e nascosta nell'ombra, rispose: "Vedi, mio caro Tien Tsu, una profezia narra che proprio in questa parte d'Europa nascerà un umano in grado di poter usufruire di un potere divino, inimmaginabile". "Quindi vuole far entrare quest'individuo a far parte della nostra squadra?" chiese Khali, passandosi pensieroso la mano sulla barba. "Sbagliato" rispose freddamente Zubinov: "Dobbiamo farlo fuori, dobbiamo assicurarci che sia il sottoscritto l'essere vivente più forte sul pianeta. Cosicché nessuno si opponga e la gente non riponga le speranze su qualcuno che vuole fare l'eroe".

Ore 15:47

Tutti i programmi televisivi vennero interrotti per riportare una notizia straordinaria: "I tre criminali più pericolosi al mondo: Mohamed Khali, Tien Tsu e Andrey Zubinov sono entrati nel territorio del nostro Paese. Rifugiatevi immediatamente nelle vostre case e non uscite. L'Ordine dei Guardiani si occuperà di contenere i danni".

Arrivato al campo, Gabriele vide che Darian non c'era ed iniziò a cercarlo con lo sguardo. Un militare lo fermò, l'uomo gli mostrò lo stemma dei Guardiani e lo protesse con la schiena da un colpo. "Oh bene, ne ho già trovato uno!" ridacchiò Tien Tsu, avvicinandosi all'uomo. "Così è vero, ci hai traditi!" lo accusò Gabriele, stringendo i pugni. "Tradito è un parolone. Sua Eccellenza Zubinov mostrerà al mondo la realtà dei fatti, solo i più forti possono regnare in questo mondo!".

Gabriele si tolse gli occhiali, lanciandosi contro l'asiatico, cominciando a scambiarsi una lunga serie di attacchi. Colpì varie volte Tien Tsu, il quale però sembrava incassare senza problemi. Quest'ultimo, ridacchiando, prese con entrambe le mani la testa dell'uomo e iniziò a prenderlo a ginocchiate sul naso, ridendo di gusto mentre lo faceva. Darian, che si era nascosto dentro ad un capanno abbandonato, insieme ad un paio dei suoi amici, stava assistendo alla scena dalla fessura della porta. Vedendo ciò si sentiva impotente, avrebbe voluto andare a difendere suo padre, ma in cuor suo sapeva che sarebbe stato d'intralcio.

Mentre Tien Tsu continuava ad infierire sul volto dell'uomo, rompendogli il naso, qualcosa lo colpì da dietro, all'altezza dei reni. Sara era arrivata in soccorso del marito. "Impara a stare al tuo posto, sgualdrina!" le urlò l'asiatico, dandole poi un calcio sul viso. Voltandosi indietro, vide Gabriele che, furioso dal fatto che Tien Tsu avesse alzato le mani su sua moglie, scagliò un Colpo dei 100 tori sull'addome dell'avversario, più precisamente sul polmone sinistro. L'uomo indietreggiò, sputando del sangue e tenendosi la mano sul petto.



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Riuscirà Darian a scappare al sicuro? Gabriele e Sara saranno in grado di tener testa a Tien Tsu?

Nel prossimo capitolo: "Darian Sartori pt.2"

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