Lucia irruppe nella vetrina di un negozio, frantumandola. L'allarme dell'antifurto iniziò a suonare. La ragazza si rimise in piedi, zoppicando. Notò di essere finita sul Corso, ovvero una ventina di metri in linea d'aria da dove si trovavano prima.
L'ombra di Vincenzo Romeo le si parò davanti. Quando la ragazza se ne accorse era già troppo tardi, l'uomo la colpì con un destro sul volto. Successivamente, provò a darle una ginocchiata, ma Lucia lo bloccò a fatica con entrambe le mani.
L'uomo le diede uno schiaffo con la mano sinistra e la colpì ripetutamente. Ad ogni colpo infertole, gocce di sangue schizzavano a terra. Lucia tentò di colpire il Guardiano con un sinistro, ma quest'ultimo la colpì con un pugno avvolto da un'area violacea allo stomaco.
"La tua resistenza è decisamente inferiore a quella del ragazzo" disse Vincenzo Romeo, col suo solito tono freddo. Dopodiché, provò a colpirla al volto con un calcio, ma la ragazza riuscì a pararsi con il braccio sinistro.
Lucia cadde a terra, dolorante. Continuava a dimenarsi tenendosi il braccio. Il dolore e la fatica le impedivano di continuare a combattere. Vincenzo Romeo, intanto, stava caricando una sfera d'energia per eliminarla. "Merda, sono spacciata!" pensò Lucia, guardando l'uomo davanti a lei.
"Uagliò nun t' preoccupà, c' pensi ij! Forza Napoli!" urlò qualcuno, spaccando un oggetto sulla schiena di Vincenzo Romeo e facendo svanire il suo attacco. L'uomo si girò e vide Mida con in mano le gambe di una sedia di legno. Appena incrociato lo sguardo assassino del Guardiano, il ragazzo sorrise nervosamente: "Ok, mi sa che non simpatizza per il Napoli questo...".
Vincenzo Romeo caricò verso Mida con una spallata. Il ragazzo si parò mettendo le braccia a croce davanti al petto. Attivò il Cringe di 2° livello, facendo gonfiare i propri muscoli: "Direi che il secondo round può iniziare!".
Entrambi colpirono il volto dell'altro con un diretto. "Sembri più scarso di prima, vecchio!" ridacchiò Mida. L'altro fece una smorfia e lo afferrò per le spalle, tirandogli poi una testata. Dal naso del ragazzo iniziò a colare del sangue, che si pulì passandosi la mano.
Mida tirò un Colpo dei 100 tori, mentre Vincenzo Romeo un Corvo Nero, lo stesso colpo che aveva usato con Lucia, generato dall'odio e dal dolore. I due pugni collisero, creando un grosso spostamento d'aria. Il Guardiano prevalse sul ragazzo e lo scaraventò via, facendogli tranciare un palo della luce durante il suo volo.
Schiantatosi su un'auto, Mida si rimise in piedi: "Merda! *Anf anf* Pensavo bastasse!" borbottò: "7 minuti sono il tempo minimo per recuperare le forze. Dato che ho utilizzato il Cringe di 2° livello subito dopo, la mia forza diminuisce all'incirca di un quinto ed il tempo d'azione di 2 minuti! Quindi, facendo due calcoli, mi rimangono ancora 16 minuti!".
Appoggiando le mani a terra, il ragazzo si lanciò velocissimo verso Vincenzo Romeo, che però lo colpì al volto, mandandolo a terra. Sputò del sangue a terra e capì che, forse, era stata una mossa azzardata partire all'attacco senza nemmeno ragionare.
Mida tentò di rialzarsi, ma il Guardiano mise il proprio piede sulla sua schiena, facendo pressione. "Sai, con questo tuo atteggiamento mi istighi proprio ad ammazzarti". Prese il ragazzo mettendogli una mano sulla bocca e preparandosi a sferrare il colpo. Qualcosa di viscido toccò la sua mano. Era Mida che, per farsi lasciare, aveva iniziato a leccargliela.
"Tsk! Che schifo!" esclamò l'uomo, mollando la presa. Il ragazzo ne approfittò per colpirlo con un destro sul fianco sinistro. Vincenzo Romeo rispose con una ginocchiata, colpendolo sul mento. I due iniziarono l'ennesimo scambio di colpi senza sosta.
Il Guardiano colpì con un Corvo Nero l'addome del ragazzo, ma venne a sua volta colpito da un calcio di Lucia. "Sembra ti serva una mano" ridacchiò la ragazza. Mida rispose con un sorrisetto ed iniziarono ad attaccare insieme Vincenzo Romeo.
I due ragazzi combattevano con gran sintonia. Sembrava si conoscessero da anni da come l'uno intuiva i movimenti dell'altro. Il Guardiano li allontanò da lui con uno spostamento d'aria. Lucia mise i piedi sulle mani di Mida che, con la sua forza, la lanciò verso il nemico. Vincenzo Romeo si parò mettendo le braccia a croce e, subito dopo, il ragazzo lo colpì con una gomitata al fianco. L'uomo sputò del sangue a terra e afferrò i due ragazzi per i capelli, facendo scontrare le loro teste.
"Ahia! Ma di che cos'è fatta la tua testa, di pietra???" disse Lucia, mettendosi le mani sulla fronte dolorante. Mida, invece, affermò di non aver sentito nulla di che e si parò da un colpo di Vincenzo Romeo. "Merda! Mi sa che di questo passo la forma durerà meno di 16 minuti!".
Vincenzo Romeo, con un grosso balzo all'indietro, salì sul tetto di un edificio. "So che sperate nell'arrivo di un aiuto, ma dovete rassegnarvi. La città è stata isolata dal resto del Paese! Dopo che avrò fatto fuori voi due, mi divertirò con i cittadini di questa disgustosa città!" disse l'uomo, allargando le braccia. "Cosa intendi dicendo che la città è isolata dal resto del Paese?" domandò Mida.
"Cosa credi voglia dire? Tutte le vie di collegamento sono state distrutte e in ogni possibile uscita ci sono i miei uomini pronti a piantarvi due pallottole in corpo. Perfetto, non credi?" rispose l'uomo, facendo partire una grossa risata. "Cosa ci guadagna la Squadra Zubinov da tutto ciò?" chiese Lucia. "La Squadra Zubinov?" ripeté l'uomo, con tono rilassato: "Li uso per prendere denaro e reclute! Ho stima per Aleksej Zubinov, ma non mi rispecchio nei suoi cosiddetti discepoli. Bene, credo di avervi detto abbastanza. Black Ball!".
L'uomo creò una sfera nera di un diametro di circa tre metri, circondata da delle scariche elettriche bianche. Venne scagliata con forza verso il suolo. Mida balzò in alto, afferrandola al volo, come un pallone da spiaggia. Sia Lucia che Vincenzo Romeo erano rimasti sorpresi dal fatto che il ragazzo fosse riuscito a bloccarla senza che esplodesse.
La guancia di Mida era schiacciata sulla sfera, la quale aveva iniziato a bruciare. "Dannazione! Devo trovare un modo per sbarazzarmene... Forse ho trovato!" pensò. Lentamente, iniziò a schiacciarla, compattandola. Poco dopo, raggiunse le dimensioni di un pallone da calcio. "Ho appena elaborato *anf anf* un nuovo attacco!" esclamò il ragazzo, prendendo la Black Ball con entrambe le mani e portandola al proprio fianco destro.
"Ka... me... ha... me..." un pugno colpì la testa di Mida, facendogli spuntare un bernoccolo: "TI SEMBRA QUESTO IL MOMENTO DI SCHERZARE?" gridò Lucia innervosita, col pugno ancora fumante. Il ragazzo si toccò la testa, dolorante: "NON STAVO GIOCANDO! AVEVO DAVVERO ELABORATO UN ATTACCO PER METTERLO FUORI GIOCO E TU MI PRENDI A PUGNI IN TESTA! MA CHE TI SALTA IL MENTE?".
La Black Ball volò via, esplodendo poco lontano da loro. Lucia coprì gli occhi dalla polvere con le braccia: "Sei tutto inte- EHI MA CHE DIAVOLO TI E' SUCCESSO?!". Il ragazzo non capì subito: "Eh?" poi si guardò e spalancò gli occhi: "NON CI CREDO, LA TRASFORMAZIONE E' FINITA!". I muscoli di Mida si erano sgonfiati, lasciandolo esile e senza forze.
"Mph. Perfetto!" disse compiaciuto Vincenzo Romeo, lanciandosi dal palazzo verso i due ragazzi. "AAAAAAAAH" esclamò terrorizzato Mida, con gli occhi pieni di lacrime che gli uscivano dalle orbite: "STA VENENDO VERSO DI NOI! DAI SU, GONFIATEVI COME PRIMA!" disse, provando ad incitare i suoi muscoli.
Un oggetto, lanciato con una gran potenza, colpì il volto del Guardiano, facendolo volare lontano un paio di metri. Una figura sconosciuta atterrò, mostrando la schiena ai due ragazzi, che non avevano capito chi fosse. "D-Darian?" balbettò Mida, confuso.
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Chi è la figura che ha appena salvato Mida? Sarà davvero Darian?
Nel prossimo capitolo: "Arrivano i rinforzi"
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Emotion
AdventureMida è un ragazzo 15enne normale. Un giorno incontra Darian che, dopo avergli salvato la vita, gli farà scoprire il potere generato dalle emozioni. Saranno raccontate le loro avventure ed i loro scontri con la Squadra Zubinov, un'organizzazione che...