La decisione (Capitolo 54)

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Mida non sapeva che risposta dare. Non avrebbe tradito così Darian e gli altri. Non avrebbe tradito l'uomo che gli aveva salvato la vita. D'altro canto, però, avrebbe avuto l'opportunità di vendicarsi del modo in cui l'Ordine dei Guardiani lo aveva trattato. Queste due visioni continuarono a scontrarsi nella mente del ragazzo.

Ares tentò di convincerlo: "Nel caso accettassi, ti farò uscire da qui immediatamente. Inoltre, potremo chiudere un occhio su ciò che è successo con Vincenzo Rome-". "Rifiuto l'offerta" lo interruppe Mida. Ares e Carlos, che era rimasto in un angolino della cella, rimasero leggermente sconvolti dalla sua determinazione. "Anche se ho subito tutti questi torti, non posso voltare le spalle all'uomo che mi ha salvato la vita ed ai miei amici! Non ti preoccupare, una volta che sarò uscito da qui vi troverò e vi prenderò tutti a calci in culo!" affermò il ragazzo, alzandosi in piedi e tirando le catene, che si irrigidirono.

"Mph. Allora muori" disse Ares, guardandolo con sguardo disgustato e uscendo dalla cella. "Maledetto!" grugniva Mida, tirando sempre di più le catene. Carlos era rimasto sorpreso da ciò che aveva visto: nonostante un'offerta così allettante, il ragazzo era stato in grado di rimanere coerente con i suoi ideali, una cosa rara al giorno d'oggi.

Quel pomeriggio

Verso le 16, Mida ricevette un'altra visita, stavolta da parte di Diana. "Sei pieno di ferite!" esclamò la bionda, preoccupata dopo aver visto il volto del ragazzo: "Che ti è successo?". Mida le sorrise amichevolmente: "Il direttore ha deciso di allestire una specie di Colosseo e di farci ammazzare a vicenda. Piuttosto..." si fece serio: "Devo chiederti un favore".

"Certo, dimmi pure" disse Diana, disinfettandogli le ferite. "Potresti controllare una persona? Sai, dato che sono qui dentro non posso proteggerla. Si chiama Lucia Zanellato, frequenta l'Accademia di Padova con me" disse Mida. Al sentir nominare il nome di una ragazza, Diana smise momentaneamente di medicargli le ferite, riprendendo poco dopo: "Sì, non c'è problema. Chiederò a Sartori se può ospitarmi per qualche giorno. Mi dirà di sicuro di sì, ci conosciamo da anni".

"Oh, vi conoscete? Bene!" disse il ragazzo. "Comunque, Mida..." disse Diana abbassando lo sguardo: "Hanno deciso il giorno della tua pena di morte: il 2 aprile". Il ragazzo rimase in silenzio, senza dare risposta. "Non possono giustiziarti prima perché non hai ancora 17 anni" disse Carlos, scusandosi poi per essersi intromesso.

"Il 2 aprile hai detto? Carlos, quello sarà il giorno dell'evasione!" disse Mida, stringendo il pugno. "Tsk! Pensa davvero di potermi sfuggire quel marmocchio?" disse con tono infastidito Lupo che Corre, dopo aver origliato la conversazione con una cimice. Dopo aver battuto il pugno sulla scrivania, diede una scatola ad una guardia: "Dallo ai detenuti che ci sono in questo foglietto. Ricorda, una sola iniezione". La guardia obbedì e fece come il direttore gli aveva chiesto.

31 marzo

Era passato più di un mese, gli esperimenti sui prigionieri continuavano ogni settimana. Mida e Carlos avevano continuato ad allenarsi, in attesa della prossima battaglia nell'Arena. In alcune celle si sentivano delle urla di dolore. Nella sua, Schnitter s'inginocchiò a terra, respirando a fatica. Il battito del suo cuore aumentava senza smettere e continuava a grondare sudore.

All'improvviso però, il dolore svanì ed una strana sensazione di piacere lo pervase. L'urlo di dolore si trasformò lentamente in una grassa risata. "AHAHAHAHAH MI SENTO INVINCIBILE! HO CAPITO COSA VUOI, CARO DIRETTORE! AMMAZZERO' QUEI DUE CON LA MIA LAMA!" urlò l'uomo con tono euforico, strappando le catene dal muro e stringendo i pugni.


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Cos'ha fatto somministrare ai detenuti Lupo che Corre? Come mai Diana ha avuto quella reazione al nome di Lucia? Riusciranno Carlos e Mida ad evadere prima dell'esecuzione di quest'ultimo?

Nel prossimo capitolo: "Riprende la battle royale"

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