Mida VS Romeo (Capitolo 26)

9 2 0
                                    

Disteso a terra, Mida aveva il fiatone. "Non credo gli piaccia la musica neomelodica... Ma quanta forza ha quello?" borbottò tra sé e sé mentre si metteva a pancia insù. Con un balzo, Vincenzo Romeo atterrò ad un paio di metri dal ragazzo. "Sei venuto a curiosare nel posto sbagliato, marmocchio" disse con tono freddo.

Provò ad avvicinarsi per dare il colpo di grazia al ragazzo, ma qualcosa lo distrasse. Vide il suo cane inseguire una figura che scappava da esso. "E adesso cosa c'è Rex?" domandò l'energumeno. Si voltò per andare a vedere cosa stesse succedendo, dando le spalle a Mida. Quest'ultimo, ripresosi dalla batosta di prima, si lanciò alle spalle del Guardiano, cercando di colpirlo.

Vincenzo Romeo si voltò e, con un destro, colpì il ragazzo allo stomaco mentre era ancora a mezz'aria con un destro diretto, facendolo volare contro il tronco di un albero distante circa cinque o sei metri. Schiantatovisi, Mida sputò del sangue e, senza pensarci tanto, si fiondò verso il nemico ad una velocità di quasi 200 km/h.

Una volta arrivato a pochi centimetri, scagliò un Colpo dei 100 tori sul petto del Guardiano. Quest'ultimo, però, non ebbe alcuna reazione: "Tutto qui?" chiese con tono freddo e deluso l'uomo. "Tsk! Proverò a colpirlo di nuovo!" pensò Mida, provando a sferrare un altro colpo, stavolta col braccio bionico. L'uomo bloccò il colpo, afferrandogli il braccio sinistro, stritolandoglielo con una sola mano. Mida provò a liberarsi dalla presa, ma era troppo forte.

Dopo pochi secondi, il braccio bionico del ragazzo venne reso inutilizzabile. Vincenzo Romeo lo sollevò e, con un movimento veloce e deciso, lo sbatté al suolo. Mida tossì del sangue e, scombussolato, si sentì sollevare di nuovo. Il Guardiano continuò a sollevarlo e a sbatterlo a terra per almeno una decina di volte. Tra un lancio ed un altro al ragazzo sembrava passasse un'eternità: ogni colpo lo scombussolava, impedendogli di pensare ad un contrattacco.

Al tredicesimo colpo, il calabrese lasciò Mida steso a terra, col sangue che colava dalle sue ferite. "Tsk, pensavi davvero di poter tener testa ad un Guardiano, moccioso? A quanto pare non hai capito con chi hai a che fare" disse, facendo scrocchiare i pugni. Il ragazzo, tossendo del sangue, provò a rialzarsi, ma stavolta venne colpito da un calcio sull'addome che lo buttò a terra, facendogli perdere i sensi.

"Sei davvero patetico, moccioso. Impara a nuotare coi pesci più piccoli" disse l'uomo, voltandogli le spalle e dirigendosi poi verso la direzione in cui era andato il cane prima.

Una figura uscì da un cespuglio e, dopo aver controllato che non ci fosse nessun altro, si avvicinò a Mida: era Lucia. Rimase sconvolta dal vedere lo stato in cui riversava il ragazzo. "E-Ehi Mida, che ti è successo? Mi senti? Mida! Mida!" disse con occhi lucidi mentre lo scuoteva. Lo prese per il collo della maglietta e iniziò a scuoterlo delicatamente, ma niente, non rispondeva.

"Maledizione! Ti prego Mida, resisti!" disse la ragazza, caricandoselo sulle spalle e scappando senza farsi vedere da nessuno. Nella testa di Lucia, intanto, balenavano mille pensieri e ricordi. Lei era una ragazza a cui non piacevano gli addii, magari non ne aveva vissuti tanti, ma i pochi che aveva provato erano stati un duro colpo per lei. Smise subito di pensare a queste cose e pensò solo a portare il suo compagno di squadra ai soccorsi, mentre delle lacrime lasciavano traccia del suo passaggio.


________________________

Mida è stato sconfitto facilmente da Vincenzo Romeo, cosa succederà adesso? Riuscirà a riprendersi?

Nel prossimo capitolo: "Una proposta che non dovrai rifiutare"

________________________

EmotionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora