Il giorno dopo
Coloro che avevano superato la prima battaglia dell'Arena vennero prelevati dalle celle e portati nello stesso piazzale dove avevano combattuto un mese prima. Le mura presero di nuovo la forma degli spalti ed i gladiatori vennero radunati tutti in un unico punto.Schnitter aveva già tirato fuori la katana dalla fodera ed osservava Mida con sguardo da predatore. Quest'ultimo lo aveva notato con la coda dell'occhio. "Non ha qualcosa di strano quello?" domandò il ragazzo a Carlos, notando che la tonalità della pelle dello spadaccino era tendente al rosso.
Lupo che Corre diede il via allo scontro. Tutti i partecipanti si lanciarono improvvisamente verso Mida e Carlos, i quali si misero sulla difensiva. "Tsk! Sono troppi!" esclamò il ragazzo, dando una gomitata ad un nemico. "Dividiamoci, così si divideranno anche loro!" disse Carlos, allontanandosi con un balzo.
Un grosso rumore sordo di passi si avvicinò sempre di più al brasiliano che, ancora a mezz'aria, venne afferrato da Abhik. Il gigante lo immobilizzò tra il muro dell'arena ed il palmo della sua mano. Carlos provò a dimenarsi, ma scappare da quella stretta era impossibile. "Maledizione!" esclamò Mida: "Adesso arrivo a darti una mano!".
"Adesso ti schiaccio le ossa, moscerino!" disse Abhik, spingendo ancora di più Carlos contro il muro. Ad un certo punto, non riuscì più a spingere in profondità la mano ed iniziò a sentire qualcosa di caldo che premeva sul palmo. "Sopro do dragao!" con un potente calcio, Carlos trapassò la mano del gigante che, dolorante, mollò la presa. "Sei sempre in mezzo, grassone..." disse Schnitter con voce scocciata: "Mi sono stufato di te".
Con un fendente dall'alto, tagliò in due Abhik. Le due parti del suo cadavere caddero a terra, producendo un tonfo sordo. "Non valevi e non vali nulla" disse lo spadaccino, pulendo la lama sulla piega del gomito: "Mi chiedo come facessero quelli del tuo paese a considerarti un Guardiano!". Dopodiché, puntò la sua arma verso Carlos. "Ce l'hai proprio con me allora..." sospirò il brasiliano. "Dov'è quell'animaletto che era con te? Speri di poter fermare la mia lama a mani nude?" domandò Schnitter ridacchiando. "Diciamo che adesso deve svolgere un lavoretto" rispose Carlos.
"Ti ho in pugno!" urlò esaltato un uomo, bloccando Mida da dietro. Quest'ultimo, con una gomitata al fianco, riuscì a liberarsi dalla presa. Usando il gancio di ferro come una frusta, ruppe il naso ad un paio di nemici. Quando ebbe un piccolo momento di tregua, con la mano destra, provò a distruggere la pettorina, ma riuscì solo a spostarla leggermente.
Corridoi del carcere, nel frattempo
Aggrappato a dei cavi sul soffitto, Miguel avanzava quatto quatto tra i corridoi. Prima dell'apertura dell'Arena, Carlos gli aveva ordinato di recuperare le chiavi del penitenziario ed il braccio bionico di Mida. Miguel era un bradipo didattilo piccolo e, stranamente, veloce. Provando a cambiare la sua dieta con frutti ed alcuni insetti, Carlos era riuscito a farlo arrivare ad una velocità massima di 12 km/h.
Il piccolo mammifero continuava il suo viaggio senza farsi notare dalle guardie. Dopo aver svoltato alla sua sinistra, arrivò all'ufficio del direttore. Notò che, sotto ad una finestra, vi era un piccolo sportello per le lettere lasciato aperto da una guardia. Mollando la presa dai cavi a cui era aggrappato, Miguel vi scivolò dentro.
Arena, nel frattempo
"Maledizione! Non potete darmi un attimo di tregua? Ammazzatevi tra di voi piuttosto!" urlò con tono lamentoso Mida, mentre sempre più nemici gli si scagliavano contro. Tra un avversario e l'altro, il ragazzo cercava con lo sguardo Carlos, non trovandolo."Tutto qui quello che sai fare? Mi deludi..." disse Schnitter, puntando ancora la sua spada verso Carlos, ferito e sanguinante. "Un membro della Vecchia Guardia che si fa mettere alle strette così non fa di certo avere una buon'immagine all'Ordine dei Guardiani!".
Il brasiliano si rimise in piedi. Il suo corpo era pieno di tagli non profondi, però fastidiosi. "Non riesco ad avvicinarmi, è troppo veloce. A questo punto dovrò aspettare che inizi a stancarsi..." pensò. Con un colpo secco, calciò il suolo, da cui si staccarono dei pezzi di pietra che fecero da scudo all'attacco dello spadaccino."Per quanto pensi di nasconderti?" domandò Schnitter. Alzò la katana, portando la lama all'altezza degli occhi: "Zentrum!". Con uno scatto, raggiunse l'avversario, trafiggendolo. Carlos sbiancò e strinse i denti. Lo spadaccino spinse la lama nella carne del brasiliano. Quest'ultimo, da una smorfia di dolore, passò quasi ad un sorriso.
"Di' un po'" disse: "Non hai notato che mi hai trafitto la mano?". Schnitter, una volta accortosene, sbiancò. Provò a ritirare la lama, ma Carlos la bloccò con la mano destra, che era stata trafitta. "Sopro do dragao!" esclamò il brasiliano, colpendo il nemico alla bocca dello stomaco con un calcio.
Il "Sopro do dragao" è una tecnica con cui un calcio di Carlos diventa 30 volte più forte del normale. Ha bisogno di concentrazione e molte energie, quindi non può essere riutilizzato nel breve periodo.
Lo spadaccino si accasciò a terra dal dolore, reggendosi con la lama della propria arma. "Scusa, ma adesso devo lasciarti" disse Carlos. Dopo aver ripreso il fiato, corse in direzione di Mida, per andare ad aiutarlo.
Intanto, dagli spalti, Lupo che Corre stringeva furioso i pugni, battendoli varie volte sui braccioli della sua poltrona. "Maledetti incompetenti!" ringhiò, mentre osservava come Mida e Carlos mandavano al tappeto i loro avversari. Qualcosa cadde a terra. "Cos'è successo direttore?" domandò una guardia, vedendo solamente la poltrona caduta a terra.
Qualcosa atterrò sul campo di battaglia, alzando della polvere. Improvvisamente tutti si fermarono, cercando di capire cosa fosse stato. Da una nube uscì Lupo che Corre. "Mi sono stancato di te, moccioso. Te la vedrai con me adesso!" disse il direttore, guardando Mida con uno sguardo di sfida.
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Mida è stato sfidato dal Sioux. Il ragazzo non sembra però in grado di tenergli testa. Riuscirà a scamparla in qualche modo?
Nel prossimo capitolo: "La forza del direttore"
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Emotion
AdventureMida è un ragazzo 15enne normale. Un giorno incontra Darian che, dopo avergli salvato la vita, gli farà scoprire il potere generato dalle emozioni. Saranno raccontate le loro avventure ed i loro scontri con la Squadra Zubinov, un'organizzazione che...