Una proposta che non dovrai rifiutare (Capitolo 27)

9 2 0
                                    

Ospedale Morelli di Reggio Calabria, due giorni dopo

Le prime luci dell'alba, che filtravano dalle tapparelle della finestra, svegliarono Mida. Aprì piano piano gli occhi per abituare la vista alla luce. Dopodiché si guardò intorno per vedere dove si trovasse, ma, girando il collo, provò un forte dolore acuto. Girando lo sguardo, vide a fianco a sé una flebo a metà.

La porta della stanza si aprì facendo entrare un uomo, lo stesso dottore che aveva già visitato Mida dopo lo scontro con Riccardo Romeo, fratello del Guardiano. "Oh, finalmente ti sei svegliato" disse: "Avrai dormito per almeno un giorno e mezzo".

"È permesso?" chiese Lucia, bussando alla porta ed entrando nella stanza. "Beh qui ho finito, vi lascio soli" disse il dottore dopo qualche minuto e, uscendo dalla camera, fece l'occhiolino ai due ragazzi, ai quali scese una gocciolina dalla testa.

"Allora, come stai?" domandò la ragazza con tono leggermente preoccupato e impaziente, senza darlo tanto a vedere. Facendo una piccola smorfia di dolore e spostandosi per lasciarle del posto per sedersi vicino a lui, Mida rispose: "Insomma. Credo di avere almeno tre o quattro ossa rotte. Non immaginavo che quel tipo fosse così forte... ci credi che l'ho colpito con il Colpo dei 100 tori e non si è fatto niente?".

Lucia rispose sbarrando leggermente gli occhi, in segno di stupore: "Beh non a caso è un Guardiano, per di più l'uomo più forte d'Europa; quindi è normale che tu non sia riuscito a scalfirlo". Ci fu un piccolo momento di silenzio tra i due, che venne interrotto dal brontolio dello stomaco del ragazzo. "Non hai ancora fatto colazione? Se vuoi vado a prenderti qualcosa. Dicono che il cibo degli ospedali non sia un granché" disse la ragazza, sorridendogli. Mida, contento della proposta, sorrise anche lui, facendole sì con il pollice. Prima che uscisse dalla stanza la ringraziò.

5 minuti dopo

La porta della stanza di Mida si aprì, cigolando leggermente. Il ragazzo, pensando fosse Lucia, sorrise: "Oh sei già arrivata? Ti prego, dimmi che sei riuscita a trovare quello al pistacchio, è il mio preferito!". Con gli occhi chiusi, si pregustava già quel delizioso cornetto.

La porta venne richiusa ed un rumore di passi s'avvicinava verso di lui. Il ragazzo, non sentendo alcuna risposta, aprì gli occhi e si voltò alla propria destra. "E così sei ancora vivo" affermò una profonda voce maschile con tono freddo. Mida, una volta alzato lo sguardo, non poté credere ai propri occhi: Vincenzo Romeo era lì, a poco più di un metro da lui.

D'un tratto, il suo battito aumentò ed iniziò a sudare freddo. Il monitor del saturimetro sembrava stesse impazzendo dalla quantità di bip emetteva. "Vedi di far zittire subito quest'affare, oppure ci penso io" disse l'uomo, chiudendo la mano destra in un pugno.

"C-Cosa s-sei venuto a fare qui?" balbettò il ragazzo, col terrore che gli si leggeva sul volto. Il Guardiano non esitò a rispondere: "Non te l'hanno insegnata l'educazione? A quelli più grandi di te non dai del "tu". Comunque, sono venuto qui per farti un'offerta che non dovrai rifiutare".

Il ragazzo non rispose. La paura lo bloccava. Solo un paio di giorni prima, quell'uomo lo aveva messo al tappeto senza difficoltà e ora era lì, davanti a lui. Nelle condizioni in cui si trovava, combattere era impensabile. Ma allora cosa poteva fare, attendere l'arrivo di Lucia? E se lei non fosse stata sufficientemente forte? Questi erano i pensieri che tormentavano la mente del ragazzo in quel momento.

Vincenzo Romeo prese una sedia vicino ad una scrivania di fianco alla finestra e la mise accanto al letto di Mida. "La mia offerta è questa" disse: "Se non dirai a nessuno di quella lista, ti farò riportare a casa tua senza farti del male, non torcerò un capello né a te né ai tuoi cari". Il ragazzo provò una strana sensazione, mista a sollievo e confusione: perché gli stava facendo quell'offerta?

EmotionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora