La battle royale è un tipo di torneo in cui ogni partecipante deve sfidare gli altri per garantirsi la propria sopravvivenza.
Il mattino seguente, i 100 volontari vennero condotti dentro ad una stanza, dove vennero sottoposti a vari esami fisici. A Mida venne impiantato un vecchio braccio bionico arrugginito, che all'estremità aveva una pinza. Nonostante i suoi tentativi, il ragazzo non riusciva ad aprire la pinza.
Dopodiché, i carcerati vennero condotti in un ampio atrio. Tutti si guardarono attorno, spaesati. I muri iniziarono a tremare e a spostarsi, alzando una coltre di polvere. "Ma che succede?" borbottò Mida. "Adesso vedrai che fine fanno i fondi delle Nazioni Unite" rispose Carlos al suo orecchio, mettendo la mano davanti per non farsi vedere. Le mura della stanza presero una forma di cerchi sempre più larghi man mano che si andava verso l'alto, formando quello che sembrava l'interno del Colosseo.
Spostandosi, le mura crearono degli spalti, dove guardie e altri detenuti facevano da pubblico. Dal punto in cui la vista era migliore, Lupo che Corre si sedette su una poltrona: "Che lo spettacolo abbia inizio!". Le porte da cui erano entrati i combattenti si chiusero, senza lasciare via di scampo. Dopo qualche secondo di perplessità, 200 detenuti iniziarono a combattere.
Un uomo di mezz'età si lanciò verso Mida, il quale si coprì con il braccio. Il ragazzo provò a colpirlo al volto con un Colpo dei 100 tori, ma lo attaccò con un semplice pugno. "Ma che?" si domandò perplesso, guardandosi la mano. "La pettorina che indossiamo ci impedisce di usare il potere delle nostre emozioni, Midinho" spiegò Carlos, mentre prendeva a pugni il suo avversario: "Dall'evasione di Tien Tsu, la fanno indossare a tutti".
"Capisco" disse il ragazzo, rompendo l'osso del collo al suo avversario colpendolo con il gancio che aveva al posto del braccio sinistro. Un'ombra gigantesca schiacciò alcuni combattenti rimasti a terra, rompendogli la schiena. Questi si avvicinò sempre di più verso Mida.
"Midinho, sta' attento!" urlò Carlos, notando che l'ombra si era avvicinata al ragazzo. Quest'ultimo, mentre girava lo sguardo, venne colpito da una manata, che lo fece schiantare contro le mura le quali facevano da confine dell'arena. "Chi è quell'energumeno?" domandò Lupo che Corre. "È il detenuto AG986. Ex Guardiano del Punjab, Abhik 'il gigante'!" rispose una guardia.
"Tuahahah! Questi moscerini sono patetici. Non ci sono avversari degni di nota?" rise l'energumeno. Aiutandosi con le braccia, Mida uscì dal buco che aveva creato sul muro: "Porca vacca, se non posso usare le emozioni la faccenda diventa più complicata!". Il gigante, alto una decina di metri, abbassò lo sguardo: "Oh? Sei ancora vivo, moccioso?". Continuò a deridere il ragazzo, i cui capelli nascondevano i suoi occhi.
Abhik continuò a ridere di Mida. Ad un certo punto, aprì gli occhi e notò che quest'ultimo era sparito: "Eh? Ohi, dov'è finito?". All'improvviso, un colpo fortissimo allo stomaco lo mise in ginocchio. Mida si era lanciato verso il gigante, dandogli un'energica gomitata. Abhik rimase in a terra, con la mano destra sulla ferita e l'altra che lo sorreggeva. "M-Maledetto..." borbottò, sputando della saliva a terra.
"Se non sei in grado di combattere, allora fa' spazio!" disse una voce seria. Un fendente tagliò nettamente la mano di Abhik. Quest'ultimo, tenendosi il braccio insanguinato, cadde a terra dolorante. Si avvicinò un ragazzo sulla trentina dai capelli biondi lunghi, che scendevano lungo la schiena. Brandiva una katana dalla lama blu mare ed indossava un lungo abito scuro.
"Lui invece, signor direttore, è Schnitter. È accusato di abuso di potere e dell'omicidio di più di un centinaio di persone" disse una guardia a Lupo che Corre, che aspettava attentamente lo scontro tra lui e Mida.
"Sembri forte ragazzino, fatti sotto!" disse Schnitter, lanciandosi verso Mida, il quale schivò il colpo abbassandosi. "Ehi, le armi dovrebbero essere vietate!" protestò il ragazzo. "Anche quello che hai al braccio può considerarsi un'arma" rispose l'uomo. Mida fece una smorfia e schivò poco dopo un diretto che mirava alla testa.
"Perché continui a schivare? Non dirmi che tutto quello che avevi lo hai dato con il gigante!" rise l'uomo, mentre tentava di colpire Mida con l'ennesimo fendente. "Non ci tengo a tagliarmi adesso. Potevi farti vivo qualche mese fa se volevi" rispose ironicamente il ragazzo, cercando di schivare gli attacchi dello spadaccino.
Schnitter provò a colpire Mida dall'alto. Quest'ultimo, lanciandosi alla propria destra, schivò l'attacco, che aprì una voragine lunga un paio di metri e profonda un paio di decimetri. "Midinho!" disse Carlos, calciando via il suo avversario: "Stai attento, alcuni riescono ad usare le emozioni!". Il ragazzo fece una faccia sorpresa ed allargò le braccia: "Ma va che non l'avevo capito!". Detto ciò, corse via: "Ho già visto quel colpo dal Grande Nano. Senza poter usare le emozioni, non posso rischiare di perdere un braccio!".
Qualcosa colpì forte il ragazzo sotto al mento, facendolocadere a terra. "Non pensare di cavartela così facilmente!" esclamarono settefigure di varie stature.
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Mida e Carlos resisteranno alle battaglie? Riusciranno ad arrivare fino alla fine?
Nel prossimo capitolo: "I fratelli Tetuanui"
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Emotion
AdventureMida è un ragazzo 15enne normale. Un giorno incontra Darian che, dopo avergli salvato la vita, gli farà scoprire il potere generato dalle emozioni. Saranno raccontate le loro avventure ed i loro scontri con la Squadra Zubinov, un'organizzazione che...