Melma viola, a noi due! (Capitolo 11)

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Mida si lanciò verso la montagna di poltiglia viola. Tirò fuori dalla tasca un pezzo di vetro che aveva raccolto qualche ora prima e fece un piccolo squarcio sulla sostanza. Dopodiché, scagliò un Colpo dei 100 tori imbufaliti dove aveva fatto il taglio, ma non ebbe molto effetto.

Dal mostro uscì un tentacolo che provò a colpire il ragazzo, che però riuscì a schivarlo. "Pensavo che, rompendo la membrana esterna, sarebbe stato un gioco da ragazzi farlo fuori. E invece mi sbagliavo..." disse tra sé e sé il moro. Un altro tentacolo provò a colpirlo, stavolta da destra; Mida riuscì a schivarlo, ma aveva notato che quest'attacco era più veloce del primo. "Ti conviene farlo fuori presto" disse il Grande Nano: "A quanto pare aumenta la propria velocità ad ogni attacco che scaglia".

"Eh?" fece Mida distogliendo gli occhi dal nemico che, grazie ad un terzo tentacolo, lo colpì con un montante allo stomaco, facendolo schiantare addosso al tronco di un albero. Il ragazzo si pulì il sangue che gli usciva dalla bocca col pollice della mano bionica: "Ha ragione. Devo escogitare un attacco che possa farlo fuori in un colpo solo!".

Balzò via dall'albero, che venne buttato giù da un colpo del mostro. Mida corse verso di lui e lo colpì con un Tuono dello schifo, che però non recò alcun danno alla poltiglia, la quale tremolò come una gelatina. Dall'alto, un tentacolo prese in pieno Mida. Dopo poco, il tentacolo che lo aveva schiacciato a terra, esplose, lanciando in aria vari pezzettini.

"Ho capito" disse Mida pulendosi mentre si rialzava e dando le spalle al mostro: "Non devo colpire i punti in cui la poltiglia è maggiore, bensì dov'è meno concentrata. In parole povere, devo solo colpire i tentacoli e distruggerli". Un tenacolo provò a colpirlo lateralmente alla testa, ma il ragazzo si abbassò per allacciarsi le scarpe, quindi non subì alcun danno.

"Devo fare come ha detto il Grande Nano." pensò "Devo attivare il Cringe di Primo livello se voglio sconfiggerlo. C'è solo un problema: come diamine si attiva?". Mentre stava cercando di capire come attivare la trasformazione, un tentacolo lo colpì in pieno, stordendolo. Da lì, la poltiglia iniziò a colpirlo ripetutamente con gli altri suoi tentacoli, aumentando sempre di più la velocità.

Il Grande Nano, vedendo quella scena, socchiuse gli occhi e mise la bocca come per fischiare. Aveva contato esattamente 73 colpi. Il mostro, mentre colpiva Mida, creò anche una buca profonda qualche decina di centimetri nel suolo. Tremante e pieno di sangue, Mida uscì dalla fossa: "Fanculo le tattiche ed il Cringe di Primo livello, se non mi sbrigo, qui ci lascio le penne!" disse, sputando poi dell'altro sangue.

Il mostro provò a colpirlo con un altro tentacolo, ma stavolta però il ragazzo, carico di rabbia e di ira, glielo distrusse. Da destra però, un tentacolo lo colpì e se ne aggiunse un altro, un altro e un altro ancora. L'eremita socchiuse ancora una volta gli occhi, mostrando i denti e inspirando con la bocca. Questa volta, i colpi erano 42. Il ragazzo si alzò ancora, più esausto di prima: "BASTA!" urlò, ma la poltiglia non ci fese molto caso e tornò a colpirlo violentemente.

Questa volta, il Grande Nano si coprì il volto con la mano sinistra, cercando di portare lo sguardo da un'altra parte. Il conta-colpi segnava 69. Quando la poltiglia cercò di scagliare il settantesimo colpo, qualcosa si alzò in cielo ad alta velocità e lo colpì sul volto: era Mida che, riuscendo ad attivare il Cringe di Primo livello, colpì l'occhio del mostro con un calcio a piedi uniti.

"Li ho contati tutti: 184" disse all'eremita il ragazzo, che era atterrato a terra: "Me lo ricorderò quando i ruoli saranno invertiti" concluse, lanciandosi ad una velocità che superava di poco i 100 km/h. La poltiglia provò a colpirlo coi suoi tentacoli, ma il moro, la cui velocità continuava ad aumentare vertiginosamente, schivò ogni attacco, tagliando poi in due i vari arti del mostro.

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