Un freddo vento polare (Capitolo 4)

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Antartide, Isola Alessandro, ore 16:15

Nel mezzo di una bufera di neve, s'intravede una sagoma, sembra essere un uomo alto quasi due metri. Oltre ad una giacca da vento indossa anche un mantello rosso, che lo ricopre completamente. Egli non sembra vagare senza meta, pare si stia dirigendo verso una struttura ricoperta da neve e ghiaccio. "Ma non potevano costruirlo in qualche isola caraibica? Magari con qualcuna di quelle ragazze mulatte... mhh... solo al pensiero mi eccita... e invece siamo qui, ETCIU', in mezzo ad una scatola di ghiaccio e neve, che tra qualche anno potrebbe sciogliersi" disse con voce tremante per via del gelo.

All'improvviso l'uomo si fermò, era da una decina di minuti che si sentiva osservato. "Credi davvero che non ti abbia notata? Fossi in te non farei un passo avanti" si girò ed i suoi presentimenti furono confermati: a circa sette metri da lui, dietro una collinetta, era nascosta una donna. Era di statura media, una carnagione scura, che suggeriva origini africane, i suoi lunghi capelli erano raccolti in uno chignon, che a sua volta era all'interno del cappuccio del suo giaccone.

"Cosa ci fai tu qui?" chiese lei una volta uscita dal suo nascondiglio. "Potrei farti la stessa domanda... Guardiano di Lagos (Nigeria)" rispose l'uomo, scrutando con l'occhio le forme della donna, nascoste però dall'abbigliamento pesante. "M'insospettiva il fatto che un Guardiano fosse venuto fin qui da solo. Credo tu lo sappia meglio di me che non è concesso venire da soli in questo penitenziario... Guardiano di Atene" rispose con tono deciso e sicuro la donna, la quale nel frattempo aveva sguainato un pugnale con una lama di circa una ventina di centimetri.

"Oh, vuoi fare la dura? Bene, renderai il tutto più eccitante" affermò l'uomo mentre iniziava a sbavare. Ciò distrasse la Guardiana di Lagos, disgustata da tali comportamenti, indietreggiò involontariamente di un passo e mezzo. "Sarò onesto: di solito detesto combattere contro le donne, preferisco portarmele a letto o molestarle nei mezzi pubblici, senza che possano opporre resistenza, ma ormai... sai troppe cose mia cara, peccato. Sembravi davvero un bel bocconcino" continuò senza alcun problema ed una schiettezza invidiabile. 

"Allora pervertito, la vuoi piantare di dire stronzate o vuoi combattere?" rispose la donna in modo titubante. "Tesoro, non te ne sei accorta, ma lo scontro ormai è già finito... comunque, secondo me la tua taglia di seno è una 90 francese (3^ italiana) è davvero un peccato che non potrai più mostrarmele... vabbè, cercherò di non ridurre tanto male il tuo corpo quando avrò finito". La ragazza, stufa delle molestie dell'uomo, si scagliò su di lui, cercando di colpirlo col suo pugnale.

 "Addio, Guardiano di Lagos... Ombra dell'Ade" prima che la lama del pugnale potesse sfiorare il suo volto, vi si parò davanti un'ombra dagli occhi rossi, sembrava come una fiamma. Da essa uscì quello che sembrava un braccio, con il quale entrò nella bocca della ragazza e tirò fuori la sua anima. "Dato che sarai ancora cosciente per qualche istante, voglio spiegarti cos'è successo: l'Ombra dell'Ade è generata dalla paura della morte che l'uomo prova in situazioni di pericolo, mi sembra scontato dire che non ha effetto su chi non ha paura della morte... che corpo splendido... adesso ti starai chiedendo 'Ma come? Io non ho paura della morte' e altre stronzate che tutti pensiamo almeno una volta. Detto questo, puoi pure morire... non ti prometto che non farò nulla al tuo corpo".

Gli occhi della donna si girarono all'indietro, iniziò a sputare sangue e ad avere convulsioni, il tutto durò poco più di una decina di secondi. Il corpo di colei che fino a pochi secondi fa era il Guardiano di Lagos cadde all'indietro, immobile ed inerme. "Non è ridotto poi così male" l'uomo si accucciò vicino al cadavere, piegandosi sulle ginocchia "Vediamo se avevo ragione" sussurrò. Tolse la giacca ed il maglione, e rimase solo un reggiseno bianco in pizzo "Avevi anche dei bei gusti, tesoro" sussurrò accarezzando il viso della ragazza. Con calma tolse anche il reggiseno dal cadavere: "Mhh... sembra un'85 (2^ italiana) abbondante, va bene lo stesso" l'uomo si fermò qualche secondo a molestare, compiaciuto, il seno del cadavere della donna.

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