I've got a young heart
And it's wild and free
I don't know where it starts
But it ends with you and me
Niall HoranStare bene.
Sentirmi bene.
Sentirmi bene con me stessa.
Sentirmi apprezzata.
Sentirmi desiderata.
Sentirmi amata.
Sentirmi finalmente me stessa.Tutto ciò lo avevo provato nei primi mesi con Paulo. Avevo scoperto di essere bella anche io. Avevo iniziato ad apprezzare tutto ciò che nei passati ventidue anni non avevo minimamente mai amato davvero di me. Le lentiggini, da qualcosa di fastidioso e poco carino per me, erano diventate un mio punto forte. I capelli rossi erano qualcosa di mio, che riusciva a distinguere me da altri.
Alle medie, quando la professoressa di italiano ci aveva letto e spiegato la storia di Rosso Malpelo avevo tanto sperato che i miei capelli diventassero magicamente poco più scuri, o di qualsiasi altro colore. I miei compagni non avevano fatto a meno di farmelo notare più di qualche volta.Poi però ogni singola volta che, abbracciati a letto, Paulo passava la mano tra questi percorrendo ogni riccio, finivo per amarli sempre un po' di più.
Era successo anche con le lentiggini. A Paulo piaceva lasciarvi dei dolci e morbidi baci sopra, e quanto lo adoravo.Con lui mi sentivo davvero apprezzata, bella. Mi sentivo amata ancora di più.
E anche in quel momento, stesi sul mio letto, naso contro naso, mi sentivo benissimo. Era una sensazione che avevo dimenticato, vuoi per la lunga distanza tra me e lui che aveva caratterizzato gli ultimi nove mesi, o anche solo perché nessuno mi aveva più fatta sentire così prima o dopo di lui.Quando Paulo aveva passato la mano sulla mia gamba, avevo provato un brivido. Un bel brivido, che non provavo da un po'. In poco era riuscito a cancellare tutte le tracce di quella brutta esperienza con Mirko, e mi ero sentita ancora meglio.
Eravamo rimasti lì un'oretta scarsa, stretti l'uno all'altro a goderci a vicenda, ma sapevamo entrambi che il discorso andava finito.
-Cosa è successo, dopo?- gli chiesi, tenendolo stretto a me.
-Dopo cosa?- mi domandò lui.
-Dopo capodanno.- risposi io.
Paulo prese un bel respiro.
Ricordavamo entrambi il due gennaio e la discussione avuta. Io gli avevo chiesto del tempo, e lui era tornato da lei.-Sono tornato a casa, e ho passato un paio di giorni da solo. Ne avevo bisogno, e avevo pensato che mi avrebbe fatto bene stare un po' lontano da tutto e tutti.
Poi è ricominciato il campionato, e lei è tornata. Ero deciso a chiudere quella situazione, credo. Anzi, ne avevo parlato con Rodrigo il giorno prima che lei tornasse, ma poi al suo rientro, dopo avermi salutato mi ha messo in mano due biglietti per Parigi, e una settimana dopo per Londra. Siamo partiti e ti giuro che mi sembrava di essere tornato a un anno prima, quando io e lei stavamo bene insieme. Ogni volta che le cose andavano bene pensavo che avrei potuto rimettere le cose al loro posto. Ma quei momenti duravano troppo poco.
Appena tornavamo a casa le cose si raffreddavano, e non riuscivo a trovare la chiave per far tornare tutto come prima. Forse non mi sono mai impegnato davvero, a pensarci bene. Avevo te in testa, e non riuscivo a non vedere tutto ciò a cui prima di te non facevo caso. Volevo sostegno, volevo più attenzioni, se così possiamo dire. Avevo bisogno di qualcuno che dopo una partita mi lasciasse sfogare tra le sue braccia, e non avevo mai provato una cosa del genere.Poi è iniziato il lockdown, e lei è rimasta da me per stare insieme. Ci eravamo da poco trasferiti a casa nuova, e abbiamo cercato di aggiustare le cose ancora una volta. O almeno, io ho pensato che sarebbe stata la volta buona.
I primi giorni sono stati interessanti. Stare chiusi in casa in due all'inizio era divertente.
Facevamo tutto insieme, tra cucinare, allenarsi e sistemare la casa. Poi però è risultato positivo Daniele, e poco dopo anche io, ed è arrivato il virus a farci compagnia. Eravamo spaventati, credo, e il nostro apparente nido d'amore è diventato una vera e propria gabbia.
Da lì in poi è cambiato tutto. Eravamo entrambi agitati e preoccupati, lontani dalle nostre famiglie che non potevano venire da noi. Poi quando è arrivata Kaia le cose si sono calmate. È stata l'ennesimo tentativo di sistemare le cose, ma anche lì è durata per poco.
Le prime settimane lei è stata peggio di un bambino, e distruggeva qualsiasi cosa le passasse sotto ai denti. A Oriana dava fastidio, e voleva educarla in un certo modo, mentre io invece ero talmente sfinito che le facevo fare tutto.
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Million Reasons||P.D.
FanfictionIN CORSO Può un viaggio tra amici cambiare il destino di due persone che non si sono mai conosciute? Madeleine, per gli amici Maddie, è una ragazza italo-francese proveniente da un piccolo paesino di collina, che vive nella sua splendida Roma. La s...