27.

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Abbiamo già un vissuto che a dire il vero somiglia più ad un conflitto
Emma

Da quando la mora aveva varcato la soglia di casa di Mel anche respirare mi risultava difficile.

Oriana, in tutta la sua bellezza e semplicità, si era presentata con un pantalone nero della tuta, la maglia del suo ragazzo e una coda alta. Ed era estremamente bella così. Aveva un andamento elegante di natura e ovunque si trovasse sembrava essere a casa sua. Perennemente bella e a suo agio, riusciva a catturare qualsiasi sguardo su di sé, ed era incredibilmente perfetta.
Samuele mi aveva guardato abbastanza sconvolto, e io non avevo saputo dire nulla.

-Oriana, piacere.- mi aveva detto, venendomi a stringere la mano. Avrei potuto usare la scusa del virus per darle il gomito, ma non mi andava di renderla mia nemica, quando già lo era in partenza.
-Madeleine, piacere mio.- le risposi semplicemente. Non si sforzò di fare altro, anzi, mi rivolse un sorriso un po' tirato, prima di presentarsi a Samuele e a Nathan.

Ero sicura che mio fratello sarebbe svenuto di lì a breve. Guardava Oriana con la stessa espressione con cui guardava il poster di Ariana Grande che aveva in camera sua. Lo osservai rivolgerle uno sguardo sornione e gli avrei dato volentieri una pizza sul collo, se non fosse che poi gli avrei fatto fare una figuraccia.
Samuele lo guardava con il sopracciglio alzato e l'espressione divertita.
Fortunatamente era intervenuta Ann, con lo scopo ti distrarre la mora dallo sguardo da marpione di Nathan.

-Allora Ori, quali sono i programmi futuri?- le chiese Ann in inglese.
-Dovrei partire a fine estate per le riprese di una serie, ma nulla di sicuro. Per ora ci godiamo l'estate, e poi si vedrà.- rispose lei, mostrando il suo perfetto accento spagnolo.
-Che bello! Certo ora prima di partire dobbiamo aspettare tutti la fine del campionato.- disse Mel.
-Si, infatti è un po' scocciante questa cosa. Ma Paulo non vedeva l'ora di riprendere, quindi va bene così.- disse tranquillamente.

-Anche Mat. Il giorno prima di tornare ad allenarsi sembrava caricato con la molla. Eppure non siamo stati fermi sul divano, voglio dire. Si è allenato, io pure, ma il calcio è il calcio.- disse lei.

-Pensate allora io Maddie e Riccardo, chiusi in un appartamento piccolo in tre, ad allenarci nel salone  dopo esserci mangiati anche il tavolo della cucina. Che poi ci siamo massacrati perché quel salone era troppo piccolo e io sbattevo sempre il mignolo del piede al divano.- disse Samuele, facendo ridere tutti, tranne Oriana, che rimase abbastanza composta.
Samuele mi parve da subito turbato da questo suo atteggiamento, e anche Ann se ne accorse.

-Mel, accediamo la televisione che fra poco inizia la partita.- cercò di cambiare discorso infatti.
Mel si affrettò ad afferrare il telecomando, e accese la grande televisione davanti a noi.

-Ragazze, ve lo dico prima. Samuele non si tiene durante le partite, quindi, ignoratelo.- le avvisai, beccandomi un'occhiataccia dal mio migliore amico.
-Ma la smetti? Quello è Ric.- rispose lui indignato.
-Ric? Tu al goal di Ronaldo contro l'Inter hai fatto così tanto casino che la signora del piano di sopra mi ha chiamato per dirti di starti zitto.- gli ricordai.
-Quella vecchia strega bacucca lo avrebbe fatto uguale, stai tranquilla.-
-Tu la chiami vecchia strega bacucca, lei ti sente, e poi fa l'antipatica.- specificai io.
-Oh eccoli!- esclamò Nathan, indicando la televisione. I ragazzi erano entrati tutti insieme, in fila, e si erano disposti in riga come di consueto.
Notai che Federico non stesse partendo titolare, così come Adrien. Al contrario invece Douglas, Miralem e Rodrigo avrebbero giocato dal primo minuto.
Paulo, il cui primo piano era apparso nello schermo, aveva lo stesso sguardo concentrato che aveva sempre prima di iniziare a giocare. Aveva la solita espressione accigliata, con la mandibola tesa e lo sguardo fisso avanti.

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora