Io un po' sconfitto, tu che mi abbracci
Perché mi sai abbracciare
PsicologiIl ristorante che avevano scelto i ragazzi era subito di fianco allo stadio. Era piccolo, ma accogliente e sembrava di stare a casa. Appena entrati, il proprietario, che avevo scoperto essere amico dei ragazzi, li aveva portati in una saletta più appartata, dove avrebbero potuto passare una serata più tranquilla.
Paulo non mi aveva rivolto la parola neanche a pagarlo oro, e non ne capivo il motivo. Dove era finito il Paulo di due giorni prima? Sembrava tornato alla sera del nostro primo incontro, e potevo capire la rabbia per la prestazione, ma sentivo che non si trattava solo di quello. Sembrava perso, e non riusciva a ritrovarsi.
Ci eravamo seduti a tavola, e avevo conosciuto Pjanic e Higuain , due ragazzi allegri che mi facevano morire dalle risate.
Paulo si era seduto dalla parte opposta del tavolo, con la stessa faccia di tre giorni prima. Anzi, se possibile, era molto più infastidita la sua espressione. Smanettava con il telefono nervosamente, e sembrava in attesa di una notifica che però non arrivava.
Lo avevo guardato mangiare una semplice insalata per non appesantirsi mentre noi avevamo preso tutti la pizza. Lo avevo visto parlare al telefono poco più lontano dal tavolo in spagnolo stretto, e lo avevo visto irritato anche mentre era al telefono. Avevo visto anche i ragazzi guardarlo preoccupati, e avevo notato il loro modo di cercare di camuffare la cosa.Mi stavo preoccupando anche io, e sinceramente non capivo da dove arrivasse tutto quell'interesse per una persona che conoscevo da appena tre giorni. Ma dovevo fare qualcosa. Non riuscivo a vederlo il quel modo.
Ma non potevo alzarmi e andare da lui. Non era decisamente quello il mio piano. Che poi, lo avevo un piano? E per cosa? Scossi la testa, gli stavo dando troppa importanza.
Fra due settimane io sarei stata a Roma in conservatorio, e lui qui a Torino. E poi lui non aveva dato segnali di interesse, quindi cosa stavo facendo io? Ma perché doveva darmi segnali di interesse?
E dai Madeleine, è fidanzato.Avevo sentito per telefono i miei genitori e mio fratello, e i ragazzi erano rimasti abbastanza divertiti dal mio francese abbastanza scorrevole che parlavo con mia madre.
Paulo aveva alzato lo sguardo, aveva guardato Matthjis abbastanza sconvolto, e poi era tornato al suo amato telefono.
Che urto.
-Spiegami, come fai a non impicciarti fra le due lingue? - fu la prima domanda di Federico.
-Ogni tanto le mischio quando magari sono distratta. Samuele può confermare.- risi.
-Non avete idea. La notte quando parla non si capisce niente perché sono due parole in italiano e due in francese, e poi quando si arrabbia peggio mi sento. Una volta mi ha mandato a quel paese ma l'ho capito dopo due ore.-
Gli altri scoppiarono tutti a ridere.
-E in che lingua pensi?- mi aveva chiesto ancora Federico.
-Penso nella lingua che sto parlando. Quando parlo con mia madre penso in francese, ora invece in italiano.-Samuele ci aveva riso su, spiegando quanto ormai lui mi capisse anche senza parlare minimamente la lingua. Diceva che aveva imparato a capirmi in base ad alcuni suoni e in base alle mie espressioni facciali. E poi si era lamentato perché quel simpaticone di Pierre parlava ormai anche il francese.
-Allora perché tu e il pennuto non andate a vivere a casa di Riccardo? Così stai certo che il francese non lo parlerà più, ma in compenso inizierà a cantare le canzoni di Eminem.- risposi io. Già, Riccardo era in fissa con Eminem a livelli assurdi.-Cos'è Samuele, non sei contento ti avere il pappagallo bilingue?-lo prese in giro Pjanic.
-Ma a me che sia bilingue non frega granché. È che non si sopportano con Maddie e poi cominciano a parlare in francese fra di loro e mi escludono.- spiegò Samuele come se fosse una tragedia.
-Ah quindi il problema è che ti senti escluso dal tuo pappagallo??- disse ridendo Matthjis.
-Ma tu hai idea delle loro conversazioni?? E poi quello quando deve parlare con me si confonde e mischia le lingue, e non lo capisco. E poi scusami, mi spieghi come fai a parlare in italiano meglio di un italiano stesso?- ridemmo tutti insieme.
Sembrava una barzelletta. Anche Paulo aveva accennato un sorriso. Il suo italiano era perfetto, ma veramente. Sapeva usare i congiuntivi, e termini anche abbastanza difficili e poco usati.

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Million Reasons||P.D.
FanficIN CORSO Può un viaggio tra amici cambiare il destino di due persone che non si sono mai conosciute? Madeleine, per gli amici Maddie, è una ragazza italo-francese proveniente da un piccolo paesino di collina, che vive nella sua splendida Roma. La s...