Di errori potrei non farne più
E ognuno dei miei comunque sei tu
Che ritorni sempre più
Senza mai fermarti
BrigaPaulo
Finire la stagione con una sconfitta come quella contro il Lione era stato demoralizzante. Soprattutto quanto tu a quella partita non avevi neanche preso parte, causa infortunio.
Per carità, non era andata male. Ci eravamo comunque portati a casa lo scudetto, ma c'erano delle situazioni che facevano male nonostante tutto, e in ogni caso la maledetta ci era sempre stata sfilata da sotto il naso.
Quell'ormai lontano ventisei luglio mi aveva visto uscire prima dal campo, per un problema alla coscia. Nonostante ciò non mi ero fermato, e con tanto di fasciatura e ghiaccio, in ciabatte e calzini, mi ero fiondato anche io in mezzo ai ragazzi a festeggiare. Ci eravamo stretti tanto, abbracciati e voluti bene.
Le ultime partite poi non erano andate proprio al top. Io non avevo giocato, e i ragazzi non avevano proprio brillato.
Poi la partita contro il Lione era stata pesante. Avevamo vinto la partita con un bel due a uno, per il quale normalmente avremmo gioito, ma non agli ottavi, quando loro avevano già segnato un goal contro di noi a casa loro. Quindi era un pareggio, ma loro avevano un goal in trasferta.
Poi pensare che quella era stata l'ultima partita della stagione mi aveva messo una malinconia sulle spalle indescrivibile.L'ultima con Miralem e con il piccolo Edin a tifare per noi, l'ultima di Gonzalo e di Douglas. Tre dei ragazzi con cui avevo legato più in assoluto da quando ero arrivato stavano partendo, e io volevo solo farmi abbracciare da mia mamma e piangere come un bambino.
Avevo sofferto tanto quando entrambi mi avevano detto che dalla stagione successiva non avremmo giocato più insieme, e avevo pianto.Ognuno di loro mi aveva lasciato tanto.
Miralem era stato come un fratello maggiore per me sin dai primi anni, ed ero praticamente cresciuto con lui e il piccolo Edin, che adoravo. Quel bambino era il mio fan più grande probabilmente, e infatti ogni anno avevo l'abitudine di regalargli, ancora prima che uscisse, la mia uniforme per la stagione che stava per iniziare.
Probabilmente gliela avrei spedita a Barcellona.Douglas era stato la mia spalla. Quando avevo casa in centro a Torino lui non abitava molto distante da me, e la mattina ci organizzavamo per andare insieme senza prendere due macchine.
Era stato il compagno di mille cantate in auto verso il centro sportivo, di mille scherzi agli altri e un buon compagno di viaggio. Ero solito mettermi al suo fianco su autobus e aerei, e mi sarebbe mancato.Gonzalo, poi, era un mio connazionale. Il mio legame con lui non si sarebbe mai dissolto. Valla a spiegare un'amicizia del genere a chi non l'ha mai avuta. Lo avevo odiato un po' nel periodo in cui eravamo stati rivali, ma quando era arrivato da noi era diventato un riferimento importantissimo.
E poi, un attacco bello come il nostro non si poteva trovare tutti i giorni.Alla fine ci eravamo stretti in un grande abbraccio, e avevo sperato insieme ai ragazzi rimasti di poterli rivedere spesso.
In squadra si parlava già di qualche nuovo arrivo. Si parlava di un centrocampista americano dalla Germania, ma si parlava anche di un ritorno di Alvaro. E lo avevo anche sentito, ma non aveva saputo darmi notizie certe. Sicuro era che un suo ritorno mi avrebbe fatto un sacco piacere, e mi avrebbe sicuramente consolato per le partenze.Io e Alvaro eravamo sempre stati molto amici. Quando a poco più di ventun anni mi ero ritrovato lì, a Torino, un mondo totalmente nuovo per me e senza alcun punto di riferimento, Alvaro era stato uno dei primi a diventare mio amico insieme a Paul.
Con Paul sembravamo fratelli, e mi aveva guidato anche nella mia crescita calcistica e personale.
E anche Claudio, che invece era stato un fratello maggiore. Mi aveva aiutato tanto nel periodo dopo la rottura con Antonella, e soprattutto, lui e Roberta mi avevano sempre accolto come un loro figlio. Praticamente i loro due bambini mi adoravano, e io adoravo loro, e spesso capitava che mi invitassero per le feste di compleanno o anche per qualche cena, e il tutto si concludeva sempre con un pallone e una partita con tutti i marmocchi presenti.

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Million Reasons||P.D.
FanfictionIN CORSO Può un viaggio tra amici cambiare il destino di due persone che non si sono mai conosciute? Madeleine, per gli amici Maddie, è una ragazza italo-francese proveniente da un piccolo paesino di collina, che vive nella sua splendida Roma. La s...