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Conto i brividi sulla mia schiena
Come da bambina sopra un'altalena
È tutto okay
Federica Carta, Mydrama

Quando la mattina del primo gennaio mi svegliai erano le nove. Speravo seriamente di riuscire a dormire almeno cinque o sei ore, ma ero andata a dormire alle sette del mattino, e quando scesi a colazione e controllai l'ora per poco non mi picchiai da sola. Avevo ancora addosso la gonna e la camicetta, ma i tacchi erano stati posati a terra.

-Vai a dormire almeno altre due ore! Come pensi di suonare così?- disse Adrien guardandomi abbastanza preoccupato.
-Ho un mal di testa che mi sta uccidendo, e dormire ormai è fuori discussione. Sono troppo sveglia ormai.-
-Sei sicura?-
-Si Adri, tranquillo. Nulla che io non abbia già fatto. Piuttosto, hai qualcosa per il mal di testa?-
-Tieni.- mi porse una tazza di the e un pacco di biscotti, con accanto un bicchiere d'acqua e una pastiglia.
-Grazie Adri, sei da sposare.- gli dissi, mentre si avvicinava a me e mi lasciavo abbracciare.
-Samuele?- gli chiesi.
-Li ho riportati a casa di Rodrigo poco prima di tornare qui. Stavano bene, sicuramente più di te.-
Sospirai. Avevo un vuoto che andava da quando avevo preso in mano un primo spritz a quando Adrien mi aveva portata a dormire alle sette di mattina.
-Che ho combinato?-
-Niente di che, eravamo rimasti in pochi, e ti abbiamo tolto il telefono per evitare che facessi qualcosa di cui poi ti saresti pentita.-
Posai le mani sulle tempie.
-Era almeno tre anni che non mi ubriacavo così...- neanche dopo Lèo avevo bevuto così tanto.
-Anzi, non hai vomitato.- mi disse lui, sorridendomi.
-Grazie di non avermi fatto fare cavolate.-
-Stai tranquilla. E ora vai a cambiarti, e mettiti comoda. Prima di pranzo non ci muoviamo dal divano.- mi ordinò.
-Grazie mamma.- scherzai alzandomi dallo sgabello in cucina, prima di ricevere un dito medio. In tutta risposta gli mandai un bacio volante, e uscii dalla cucina.

Quando finalmente uscii dal bagno mi sentivo decisamente meglio. Quello che avevo preso aveva finalmente fatto effetto e il mal di testa era passato. Avevo fatto una bella doccia, asciugando i capelli in previsione del pomeriggio, sicura che avrei passato la piastra.
Scesi al piano di sotto indossando una tuta grigia con una maglietta a maniche lunghe colorata, e vidi Adrien vestito anche lui comodo.
-Come ti senti?- mi chiese. Mi piaceva poter parlare in francese, mi faceva sentire a casa.
-Meglio, grazie per tutto.- gli dissi.
-Non scherzare. Lo sai che mi fa piacere averti qui.- gli sorrisi.
Si buttò a peso morto sul divano, e io di seguito.
-Tieni.- mi porse il mio telefono. Ridacchiai.
-Lo hai tenuto in ostaggio tutta stanotte?-
-L'ho tenuto in ostaggio per evitare che ti mettessi a mandare messaggi assurdi o che cominciassi a fare chiamate. E si, stavi per farlo ma ho fatto appena in tempo a levartelo dalle mani.-
Mi diedi una manata in fronte.
-Non dirmi che stavo per chiamarlo...-
-Hai iniziato a dire che volevi sentire la sua voce e poi staccare.-
Sospirai.
-Grazie, davvero.- gli dissi.
-Come stai, Mad?-
-Sto.- risposi semplicemente.
-Avrei dovuto immaginarlo...-
-Pensavo stesse andando meglio, fino a che non mi sono trovata immersa nel suo mondo. Mi sono sentita un po' stupida, a stare in mezzo ai suoi amici senza di lui.-
-Siamo anche amici tuoi, non solo suoi.-
Lo guardai accennando un sorriso, e mi lasciai abbracciare da lui.
-Facciamoci una foto.- gli sorrisi. Afferrai il telefono, e scattammo una serie di foto divertenti. Ne selezionai quattro, e impostando il layout le postai sulla mia storia, con scritto
Deux heures de sommeil et loin ... Bonne année.

Non lo taggai, consapevole che altrimenti sarei stata riempita di notifiche e poi afferrai la coperta che mi aveva passato, e mi avvolsi come un bruco con quella, prima di mettermi comoda.

-

Quando citofonarono i ragazzi io e Adrien ci stavamo per addormentare. Balzammo entrambi come due cavallette, notando che ormai Harry Potter era al duello finale con il professor Raptor. In pratica mezzo film era passato e noi avevamo dormito.
-Stavate dormendo?- ci aveva chiesto Samuele, entrando con una teglia di lasagne che avevano fatto il giorno prima.
-Non, ne t'inquiète pas, on dansait la macarena!- gli risposi sarcastica, cercando di non tirargli contro una sedia.
Adrien rise, essendo probabilmente il solo ad avermi capito.
-Non ho capito neanche una sillaba, lo sai, vero?- infatti.
-Era sarcastica, Samu. Qualsiasi cosa abbia detto, era sarcastica.-
-L'avevo capito Rico. Ti ricordo che ci vivo con lei.-

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora