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Point of no returning
Now it's just too late to turn around
One direction

Paulo

Quando salii in macchina avevo un diavolo per capello e non riuscivo a spiccicare mezza sillaba. Le mani, poggiate sul volante della Jeep, mi prudevano come poche volte nella mia vita era successo. Cercai di respirare, ma dovetti farlo cinque o sei volte prima di vedere chiaramente ciò che avevo davanti.

Avevo aspettato che Oriana salisse in macchina solo per rispetto che nutrivo nei suoi confronti, ma l'avrei volentieri lasciata lì. Ma cosa le diceva il cervello?
Pensai a quanto quella giornata fosse andata male. Non me la sarei scordata facilmente.
Probabilmente quello sguardo me lo sarei portato dietro a vita nella mia testa. Gli occhioni azzurri di Madeleine erano finiti nei miei, preoccupati, amareggiati, tristi, colpevoli e imbarazzati. Un po' come me, ma senza la rabbia, che non avevo visto in quei due magneti, ma solo perché Madeleine era troppo buona per essere realmente arrabbiata con qualcuno.

La rabbia che provavo partiva dallo stomaco. La sentivo muoversi, e salire pian piano fino alla testa, passando per la mia bocca, che rimaneva chiusa, per evitare di farmi dire qualcosa di cui mi sarei probabilmente pentito. Ero stato arrabbiato così tanto poche volte nella vita, e una di quelle era stata quando mio padre era venuto a mancare. Quella era stata tanta rabbia mista a tanta tristezza, niente di paragonabile a quella che era una sottile sensazione in confronto. Però era una sensazione che mi ricordava quella rabbia lì.

La rabbia proveniva da diversi pensieri. Oriana non solo non mi aveva minimamente ascoltato, ma aveva reso pubblica una discussione che doveva rimanere tra noi. E soprattutto, era stata totalmente insensibile. Aveva distrutto Madeleine, il cui punto debole era sempre stato il senso di colpa nei confronti di quella che teoricamente era la mia ragazza, e lo aveva fatto mettendola alle strette davanti a sua cugina, che vuoi o non vuoi, avrebbe potuto dire qualsiasi cosa e metterla nei guai con la sua famiglia.

La stessa cugina che a quanto pare le aveva fregato il ragazzo un anno prima.

Madeleine si era presa quel carico di senso di colpa per un mio capriccio, che poi si era evoluto, certo, ma dopo. Madeleine era stata un raggio di sole nei miei giorni grigi, ma per colpa mia era sempre stata nella posizione più scomoda tra i due. Oriana non doveva prendersela con lei, ma con me, e sarei voluto correre a casa di Adrien solo per scusarmi. Ma probabilmente lei non gli avrebbe permesso nemmeno di aprirmi il cancello, e aveva ragione.

E poi Oriana aveva lasciato cadere l'ultimo briciolo di speranza di sistemare le cose tra di noi quando invece di uscire dal locale e andare a discutere a casa, aveva continuato a fare conversazione con quella Viviane. Viviane per l'appunto aveva iniziato a elencare una serie di difetti dei suoi parenti, e Lèo invece di difendere quella che era stata comunque la sua ragazza, accennava qualche sorrisetto di tanto in tanto. Io osservavo Oriana. Sembrava un'altra, e forse era stata proprio la nostra situazione a farla comportare così. Non era da lei, perché era sempre stata corretta, giusta, a modo, mai prepotente o perfida, come era stata qualche istante prima.
Io ad un certo punto ero semplicemente andato al bagno, cercando di sfogare un po' la mia frustrazione, anche perché ero convinto di non essere in una posizione abbastanza comoda per mettermi a discutere con quell'arpia di Viviane, ma in macchina Oriana mi avrebbe sentito. Eccome se lo avrebbe fatto.

Non appena misi in moto il motore il silenzio calò nel veicolo. Non mi era mai piaciuto il silenzio, soprattutto quando le cose da dire erano tante. Sospirai pesantemente.
Cosa avrei dovuto dirle? Che mi dispiaceva di averla tradita, ma che allo stesso tempo mi faceva saltare i nervi per come aveva trattato Madeleine? Che ero innamorato di Madeleine ma lei mi odiava?

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora