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Mi sei scoppiato dentro al cuore
All'improvviso
Mina

Il mese di aprile era passato in fretta, e maggio insieme a lui.
Avevamo passato Pasqua e il lunedì di pasquetta a casa con i miei nonni, e avevamo guardato la partita dal divano, ricoperti da un plaid e stretti l'uno all'altra.
Pasqua era stata un po' movimentata. A pranzo ci eravamo ritrovati in nove, tutti un po' sorpresi di quella situazione. Allo stesso tavolo, per più di qualche ora, eravamo stati io e Paulo, Vivianne e Lèo, Violet e il suo Maurice, i nonni e Jules. Prima del pranzo ovviamente c'era stato il fatidico chiarimento.

Quando mia cugina e Lèo avevano varcato la porta di casa di nonna Agnes, Paulo mi aveva osservato un po'. Si era poi avvicinato a me, con fare calmo, e mi aveva chiesto che intenzioni avessi. Io avevo osservato anche Violet entrare, e avevo sbuffato un po'.
Mi ero poi avvicinata alle gemelle e avevo parlato di proposito in francese per ripicca contro Paulo, che mi aveva quasi costretta a quel gesto e a quella situazione.

-Pouvons-nous parler un instant?- avevo quindi chiesto alle due. Loro mi avevano squadrata un secondo, prima che Violet mi rispondesse.
-Oui.- rispose.
Eravamo andate nella stanza della nonna, quella in cui era solita cucire e stirare, e avevo detto loro in modo chiaro e schietto cosa pensassi.
Avevo detto loro che non capivo cosa avessero contro di me, e per quale motivo mi odiassero così tanto.
Avevo chiesto loro per quale motivo, una volta per tutte, si divertissero così tanto a farmi la guerra, e infine avevo chiesto loro una tregua. Non pretendevo certo che loro tornassero ad essere le mie migliori amiche come un tempo, e non volevo niente di più che una tregua per i nonni, che probabilmente di una faida come quella non ne potevano più.
Avevo poi spiegato a Vivianne che non avevo e non avrei mai avuto l'intenzione di rovinare il rapporto tra lei e Lèo, e che quello ormai per me  era più che passato. Volevo solo poter vedere i miei nonni tranquilli con i loro nipoti a tavola, e un Paulo più rilassato.
A quel punto era successa una cosa che mi aveva lasciata senza parole.

Violet si era scusata.
Mi aveva detto che si sentiva in colpa per aver fatto quella scenata durante quel pranzo quasi un anno prima, e che non aveva motivo di schierarsi contro di me, o di attaccarmi. A quel punto si era allontanata, lasciando me e sua sorella faccia a faccia.

-Non ce la fai proprio, eh?- avevo sorriso amaramente dopo qualche secondo di silenzio.
-Ho sbagliato con te, Maddie.- aveva quindi iniziato lei.
-Ho sbagliato quando sono andata con il tuo ragazzo alle tue spalle mentre tu mi raccontavi di quanto ne fossi innamorata. Ho sbagliato a non farmi i fatti miei lo scorso anno, e ho sbagliato a schierarmi dalla parte di Oriana perché tu sei la mia famiglia e non meritavi quello che ti ho detto.- mi aveva confessato.
-Avevo paura che tu potessi attaccarmi per Lèo, e per quello che ti abbiamo fatto, e ho cercato di evitarlo. Ho capito solo dopo che non lo avevi detto a nessuno e che non avevi intenzione di farlo.- aveva continuato.
-A me dispiace che si sia rovinato il nostro rapporto, Viviane. Ti ho sempre considerato come una sorella maggiore, e mi hai fatto male. Con Lèo, con quello che mi hai detto dopo e con Paulo.- le risposi io. Per un attimo i ricordi affiorarono uno ad uno.
Quel pomeriggio a Parigi e l'ingresso dentro casa di Lèo, che mi aveva lasciato le chiavi, per poi trovare lei con lui. Le sue successive parole velenose su quanto fossi assente per lui e su quanto poco fossi capace a tenermelo stretto e il weekend in un motel francese per non far preoccupare i miei, fingendo di essere con quello che doveva essere il mio ragazzo.
-Forse tu non sei capace a gestirlo, e io ci sono riuscita. Non è colpa mia.- mi aveva detto lei. Ma lei era mia cugina, quasi mia sorella, e io volevo solo che lei conoscesse il mio ragazzo.
La voce di Samuele mi era rimbombata in testa.
-Lo ha conosciuto alla grande, direi.- avrebbe detto in quel momento.

-Lo so. Ma so anche che adesso puoi capire in che situazione io mi sia trovata. So che non è la stessa cosa, perché tu Oriana neanche la conoscevi, però ora puoi capire in una piccola parte come io mi sia sentita. E mi dispiace che ci sia finita tu di mezzo, ma ho trovato la mia persona, come credo abbia fatto anche tu.- mi aveva detto.

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora