38.

622 34 3
                                    

Chi ci sarà che col dito ti toglierà una lacrima sul viso?
Ci sarò, io sì ci sarò
Alfa

Samuele

Quella mattina mi ero alzato a bomba. Aspettavo da giorni la chiamata per ricevere informazioni sul tirocinio che avrei iniziato a settembre in uno studio legale vicino casa che voleva assumere un ingegnere.

Ero entusiasmato dalla cosa, e non vedevo l'ora di iniziare. Per questo quando il telefono era squillato ero saltato in aria, per poi scoprire si trattasse di Luca, che mi aveva chiesto se Madeleine avesse già parlato con Riccardo.
Negli ultimi giorni era diventato particolarmente molesto quel ragazzo.

Quei due mi nascondevano qualcosa, poco ma sicuro.

Per questo motivo ero scappato in camera da Maddie appena mi ero alzato dal letto, e l'avevo svegliata per preparare un minimo di piano per quando Riccardo si sarebbe svegliato pure. E con Riccardo un piano serviva abbastanza.
Madeleine si era alzata alla fine, nonostante non fosse proprio entusiasta all'idea di lasciare il letto quella mattina, ma la faida fra i nostri due amici preoccupava lei quanto me, e alla fine aveva sconfitto la pigrizia e si era alzata.
Nell'ultimo periodo avrebbe passato le ore nel letto.

Madeleine stessa poi mi preoccupava anche più di Riccardo nell'ultimo periodo. Da quando era stata a casa dei suoi infatti, prima che partisse per la Francia, era cambiato qualcosa in lei. Sembrava insicura, quasi impaurita da qualcosa. Spenta, agitata e stranita da qualcosa che probabilmente non capiva nemmeno lei.

Madeleine era sempre stata una gran pensatrice, o almeno così mi piaceva definirla. Era la parte razionale della mia testa, quella capace di farmi ragionare e riflettere prima di combinare guai. E di guai me ne aveva risparmiati tanti, tra ragazze sbagliate, periodi no da cui mi aveva salvato e qualche situazione scomoda dalle quali mi aveva tirato fuori.

Maddie stava ore e ore a pensare alle conseguenze possibili prima di fare qualunque cosa.
Normalmente la situazione non sarebbe stata chissà quanto strana, considerata questa sua caratteristica caratteriale, ma la notte si svegliava spesso, e dormiva male il tempo restante.
La sentivo alzarsi per andare a bere una camomilla alle quattro di notte, e la vedevo anche la mattina dopo, con due occhiaie da paura e un temperamento poco facile da gestire, soprattutto per noi conviventi.

E poi ero il suo migliore amico, e sentivo sulla mia pelle come un brivido ogni volta che lei non stava bene.

Per questo quando uscii da casa per prendere due cose al supermercato di fronte, sperai che non ci andasse troppo pensante con Riccardo.

Riccardo era una testa calda, e Madeleine lo era pure, e sarebbero potuti tranquillamente esplodere, se si fossero alterati entrambi.
Riccardo poi si chiudeva a guscio peggio di Madeleine, e solo lei e Luca erano in grado di rompere quella barriera che tendeva a crearsi intorno.

Non appena misi piede nel supermercato notai subito il cambio di temperatura sulla mia pelle.
Amavo andare a fare la spesa in estate solo perché potevo rinfrescarmi. Il caldo mi logorava dentro. Tanto bella la montagna, la neve e il gelo, altro che mare sole e sabbia. La sabbia mi dava pure fastidio alla pelle.

Scappai subito nel reparto per gli animali e comprai un pacco di mangime per Pierre e le crocchette per Marcel. Comprai anche due confezioni di noodles alla verdura per Madeleine, al pollo per me e al manzo per Rico.

Comprai un barattolo di nutella, che ero stato costretto a buttare dopo che era caduta a terra durante una sessione di danza e cucina insieme a Pierre.
Stavamo cercando di fare i pancake, ma mentre io e Pierre ballavamo sulle note della nostra canzone preferita del momento, avevamo accidentalmente urtato il barattolo da mezzo chilo di nutella e lo avevamo fatto cadere. Il risultato? Mezzo chilo di nutella piena di vetri, e quindi, sprecata.

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora