Mi dici "Prima conta fino a dieci"
ma se mi impegno a stento arrivo a sei
BrigaTornammo a casa dopo pranzo, tutti insieme. Samuele era tornato al paesello a pranzo per stare un po' con sua madre e aveva portato con se anche Adrien, mentre, dopo che Nathan e Romèo avevano insistito come due pazzi, a me e Paulo era toccato pranzare a casa dai miei, noi due, i miei fratelli e Valerie, visto che mamma, papà e i miei nonni erano andati una giornata in montagna.
Avevamo passato un paio d'ore tranquille, ma lo sguardo attento di Paulo su di me era rimasto lo stesso. Era preoccupato, e glielo leggevo in faccia chiaramente.
Mi guardava come se da un momento potessi svanire. Avrei voluto alleviare quella sofferenza che percepivo in lui molto prima, ma Nathan era stato irremovibile.Paulo aveva tenuto quell'espressione sulla faccia tutto il tempo, e si era a malapena sciolto con i bambini soltanto, e con i miei fratelli.
Presentargli Eva e Mila era stato strano, perché non solo non avevano idea di chi fosse, ma anche perché erano timidissime. Thomas invece aveva apprezzato, nonostante tifasse Inter. Paulo ci aveva scherzato un po', prendendolo in giro per un altro scudetto perso, e chiedendogli anzi se fosse proprio sicuro di non voler cambiare idea.Non poteva sapere che l'anno successivo lo scudetto sarebbe stato un miraggio.
In ogni caso aveva mantenuto uno sguardo spaventato tutto il tempo. Non mi mollava visivamente nemmeno per un secondo, e sperai non facesse una strage una volta sputato il rospo.
Per questo, quando insieme a Samuele e Adrien varcammo la porta di casa, il francese fece per andare in bagno, ma Paulo lo fermò.
-Maddie, sto morendo dall'ansia. Mi spieghi cosa ti è preso oggi?- chiese Paulo senza mezzi termini, attirando l'attenzione degli altri due.-Cioè? Cosa è successo?- si voltò infatti subito Samuele, intento a leggere un messaggio.
-Aveva appena finito lezione con il primo bambino, e ad un certo punto si è fatta bianca in faccia e si è seduta senza parlare.- spiegò Paulo, alquanto preoccupato.-Madeleine, è successo qualcosa?- chiese subito Adrien allarmato.
-Se mi date un secondo vi spiego, ma dovete darmi un attimo. Sedetevi sul divano.- gli risposi, prendendomi un secondo.
Sarebbe successo il panico.Andai in cucina e mandai giù un bicchiere d'acqua, prima di tornare nel salone e sedermi sulla poltrona, trovandomi davanti tre facce attente, pronte all'ascolto.
Presi un bel respiro.
-Samu, ti ricordi di Elia, il bambino riccio a cui faccio lezione?- iniziai con calma.
-Il fratello più piccolo di Mirko, quel cretino che ti faceva il filo in estate.- disse Samuele, ragionando ad alta voce.Paulo si girò verso di me, sconvolto.
-No, ma a lei non piaceva, non ti preoccupare, aveva la testa troppo occupata da te per fare qualsiasi cosa.- gli disse Samuele, dandogli uno schiaffo sul braccio. Paulo si girò verso di lui con uno sguardo accigliato, passando i suoi occhi nervosi fra Samuele, la mano ancora sospesa di questo e il suo braccio colpito.
-Ao, senti, gioia, non mi guardare in cagnesco in quel modo o te ne dò un altro.- lo minacciò Samuele, alzando ancora la mano.-Possiamo sentire Maddie, per favore?- li richiamò all'ordine Adrien.
I due sembrarono calmarsi.
-Beh, quindi?- chiese Paulo.
-Elia ha un fratello più grande, che, come ha anticipato Samuele si chiama Mirko.- continuai.
-Stiamo seriamente parlando di quel ritardato?- mi chiese Samuele schifato.-E il bambino ti ha portato i suoi saluti.- ragionò Paulo.
-Cosa?- si girò Samuele.
-Si dice così quando qualcuno ti saluta per un altro, no?- chiese Paulo, per accertarsi che avessimo capito.
-Si, ma che c'entra questo con...- iniziò Samuele, ma si bloccò poco dopo.

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Million Reasons||P.D.
FanfictionIN CORSO Può un viaggio tra amici cambiare il destino di due persone che non si sono mai conosciute? Madeleine, per gli amici Maddie, è una ragazza italo-francese proveniente da un piccolo paesino di collina, che vive nella sua splendida Roma. La s...