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The sun's reflected by the coffee in your hand
My eyes are caught in your gaze all over again
Ed Sheeran

Quella mattina mi alzai dal letto abbastanza in ansia. Samuele era in camera mia, come previsto, e alla fine si era alzato anche lui. Mi ero fatta una doccia veloce, lavando anche i capelli, e poi avevo indossato l'outfit scelto da Samuele la sera prima. Non era niente di troppo particolare. Alla fine avevo indossato un paio di jeans neri con un maglione a collo alto verde smeraldo. Avevo aggiunto un paio di stivaletti bassi neri e il cappotto color cammello, che avrei portato in mano in caso ne avessi avuto bisogno. Samuele nel frattempo aveva preparato il phon e la spuma per i capelli, e una volta pronta me li aveva asciugati in modo abbastanza naturale, svelando i miei ricci leggeri. Avevo poi messo un filo di mascara, e una veloce passata di burrocacao al miele, che mi trasmetteva tranquillità. Samuele prima di farmi uscire mi aveva spruzzato un po' del mio profumo preferito, e poi mi aveva letteralmente sbattuto fuori dalla mia stessa stanza, con la raccomandazione di stare attenta e di avvisarlo di qualsiasi cosa.
-Certo, papà.- gli avevo risposto prima che mi sbattesse la porta in faccia.
A quel punto, prendendo l'ascensore, ero scesa al piano terra. L'orologio segnava le dieci e cinque minuti, segno che stavo già facendo tardi.
Quando uscii fuori, non trovai nessuno. Mi guardai intorno, ma di Paulo nessuna traccia. Non sapevo nemmeno qualche fosse la sua macchina, dato che nei giorni passati era venuto con altri.
Poi notai una Jeep nera poco più avanti, e qualcuno che usciva e mi faceva cenno con la mano. Era lui.
Sorrisi, e piano piano mi avvicinai a lui.
Lui uscì dalla macchina e si avvicinò a me.
-Scusami, non sono sceso fino ad ora perché se mi riconoscesse qualcuno saremmo bloccati qui per ore.-
-Tranquillo, sono anche un po' cieca io...- mi sorrise.
Poi mi aprì lo sportello facendomi salire. Gli sorrisi ancora e poi salii in macchina e mi sedetti sul sedile. Aspettai che lui facesse il giro e salisse al posto affianco al mio, e quando lo fece, si girò verso di me.

-Dove mi stai portando?-
- Andiamo a fare colazione e poi ti porto in un posto.- rispose sorridente.
Mise in moto e uscì dal parcheggio.

Il viaggio in macchina fu silenzioso. La mia testa era piena di pensieri che sarebbero esplosi con un niente, e stavo iniziando ad avere dei complessi. Dove voleva portarmi, e perché mi aveva chiesto di vederci io e lui. E la sua ragazza, lo sapeva? E se stesse cercando qualcuno con cui sfogarsi? E se Samuele avesse avuto ragione?

Quando parcheggiò la macchina non capii dove fossimo. Era un parcheggio sotterraneo, di un palazzo in centro a Torino.
Poi uscì dalla macchina, e si affrettò a fare il giro prima che potessi aprire lo sportello. Me lo aprì lui, e mi invitò a scendere. Avevo passato tutto il viaggio, mentre lui cercava di intavolare una conversazione sulla sua musica preferita, a pensare. A pensare solo a cosa ci facessi con lui in quel momento. Perché mi aveva invitato fuori? Cosa stava succedendo? Sentiva anche lui quello che sentivo io?

Mi fece cenno di seguirlo lungo una rampa di scale, e poi in un ascensore. Lo seguii anche fuori da questo, fino ad arrivare davanti ad un portone scuro. Lo osservai litigare con un mazzo di chiavi, e poi seguii i suoi movimenti mentre girava la chiave nella serratura.
Quando aprì la porta entrò, e rivelò un ampio ingresso luminoso.

-Benvenuta a casa mia, Madeleine.- disse. Lo guardai esterrefatta. Mi aveva portato a casa sua? Pensai che volesse presentarmi la sua ragazza, e sbiancai. Mi guardai intorno. Possibili vie di fuga non ne vedevo. Ero in trappola.
Ma mi ripresi. Anche se mi avesse presentato la mora, avrei dovuto mantenere la calma.

Lo seguii lungo il salone, e mi imbattei in un pallone. Lo guardai. Era uno di quei palloni probabilmente vecchissimo della squadra di almeno quattro o cinque anni prima. Lo avevo riconosciuto dato che lo avevo regalato a Luca in passato.
-Ho pensato che possiamo fare colazione qui da me insieme, e poi possiamo andare a vedere il monte dei cappuccini.-

Million Reasons||P.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora