Chapter 49

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"Rafe" lo guardai un'ultima volta prima di circondare il suo viso con le mie mani "perché piangi?" chiese avvicinando le sue labbra alle mie e lasciò un bacio umido su di esse, come se sapesse che l'unica cosa di cui avessi bisogno in questo momento era lui. "So chi ha ucciso mio padre" dissi tutto d'un fiato prima di venire interrotti dai passi pesanti di Wheezie.

"Ciao" esclamò con aria disgustata alla vista del fratello e poi sorrise nel vedermi "Gaia" corse verso di me per abbracciarmi, il mio sguardo si spostò subito sul biondo con aria infranta, aveva sentito la mia ultima frase?

Mi scrutava in tutte le mie mosse, aveva un'espressione confusa, sta di fatto che si passò una mano sul volto e poi abbassò gli occhi, molto probabilmente stava riflettendo anche lui stesso sulle mie parole dette. "Che vuoi Wheezie?" domandò maleducatamente il biondo alla sorella minore "vuoi un tiro?" terminò con questa sua ultima domanda, che mi fece dubitare se si fosse reso conto di quello che aveva appena detto.

"Ma lo sai di avermi appena offerto della droga?" sbottò la mora "comunque" si sedette su una delle poltrone esterne "è ufficiale sono la figlia meno preferita" disse con un tono di tale tristezza, che attirò l'attenzione sia mia che quella di Rafe "Ward, Rose e Sarah andranno alle Bahamas" nel mentre pronunciava ciò, mi portai inconsciamente sul braccio della poltroncina e subito dopo il Cameron maggiore circondò il mio esile corpo con le sue mani.

"Perché andranno alla casa delle Bahamas in estate?" chiese osservando con quegli occhi azzurri intensi il viso della sorella. "Rose dice per business" alzò le braccia in aria e questa affermazione fece innervosire più del previsto Rafe "business?" si alterò e non esitò un secondo in più ad alzarsi in piedi "io...io so molto di più di business che di Sarah" cominciò a gesticolare irrequietamente "siamo le pecore nere" esordì Wheezie e con questo fece scattare il nostro Rafe, che non reagì nel miglior dei modi.

L'afferrò per il polso e glielo strinse, la guardava furioso "sta zitta" gridò lui, ma non potei fare altro che mettermi davanti al biondo, non avrei osato che facesse del male alla sorellina minore. "Vaffanculo Rafe" girò sui tacchi la mora e uscì dalla terrazza a passo svelto per poi lasciarci di nuovo da soli, come pochi minuti prima eravamo.

In quel momento mi zittì e rimasi a scrutarlo, il suo viso arrossato per via della rabbia che scorreva nel suo sangue, i capelli che coprivano la fronte e qualche centimetro dei suoi occhi, era così bello nonostante tutto. "Non dovevi trattarla così" dissi con tutta calma e si portò verso il mio debole corpo, intento ad appoggiarsi ai bordi della grande terrazza "lo so hai ragione" ammise le sue colpe mettendo le mani sui miei fianchi, rimasi stupita dal suo atteggiamento, stava veramente ammettendo di aver sbagliato?

"Chi ha ucciso tuo padre?" mi chiese spostandomi i capelli dal viso e solo in quel momento ricordai tutto, mi ero completamente scordata che mi trovavo nella casa dell'assassino di Big John, rimasi in silenzio, impassibile e persa nel suo sguardo. "Ei" mi afferrò il viso con entrambe le mani, scuotendolo cautamente e dolcemente allo stesso tempo "torna tra noi Gaia". Ero tentata di dirgli la verità, ma qualcosa mi frenava, forse perché proprio suo padre ovvero Ward Cameron, aveva ucciso il mio.

"Non importa" sorrisi, cercando di mascherare il mio dolore, ma non era convinto "era solo una mia stupida ipotesi" mi avvicinai alla sua guancia per lasciargli un caldo bacio, ma mi trattene ancora una volta "vuoi dirmi quale ipotesi?" mi incoraggiò a parlare, ma non avrei ammesso la verità di fronte a lui e forse non avrei mai trovato il coraggio per dirgli la verità. "Erano stupide e insensate" feci un secondo sorriso provando a convincerlo "sappiamo tutti che è" feci un sospiro "morto in mare".

Che grandi bugie che stavo dicendo, ma forse era meglio così e mi riportai a guardare il viso di Rafe, socchiuse le labbra e fece un cenno con la testa, poi mi abbracciò. Mi sentivo così al sicuro a stare tra le sue braccia e per la prima volta sembrava provasse altri sentimenti oltre che a tutte la stirpe di sentimenti negativi che penso provasse ancora per i miei confronti, tipo l'odio; ma questa volta sembrava essere dispiaciuto per me...

"Mi dispiace" mormorò e poi si calò sulle mie labbra, con un bacio caldo e appassionante, si staccò qualche millimetro e scivolò lungo il mio collo, lasciando segni marcati su di esso e nel mentre il suo corpo faceva pressione contro il mio. "Rafe cosa stai facendo?" chiesi gettando la testa all'indietro per il piacere, ma il suo viso si riportò verso il mio con il suo solito sguardo.

"Fidati di me" bisbigliò prima di sollevarmi con delicatezza, ma subito dopo senza pensarci due volte mi lascio cadere sul divanetto della terrazza e si posizionò a cavalcioni su di me "questo cazzo di vestito" sbraitò riposandosi con foga sulle mie piccole labbra, mentre io ero ancora scombussolata da come si erano evoluti i fatto in pochi giorni "così bello" fece scivolare una spallina "però" tolse anche la seconda spallina e mi guardò un'ultima volta prima di tornare a limonarmi.

Le sue mani venose e ricoperte di anelli non persero tempo ad esplorare il mio corpo, che nonostante tutto, già sapevano fin troppo bene com'ero.
"Sei sicura?" si sollevò con le braccia, lasciando ancora pochi centimetri dai nostri corpi e inconsciamente posai le mie dita sul suo addome, poi con un veloce movimento gli sfilai la maglia lasciando scorgere il suo petto.

"Penso di sì" lo guardai intensamente e lui fece lo stesso, poi con movimenti lenti le sue dita si fecero spazio verso il mio interno coscia, provocandomi dei leggeri brividi in tutto il corpo.

Le sue labbra godevano del mio corpo come non mai gli avevo permesso, aveva iniziato con un bacio lento e ora si evolveva sempre di più, nel mentre fece scivolare un dito all'interno della mia intimità, facendomi rabbrividire, questo era il primo e nostro vero rapporto...

"Rafe" quando tutto stava andando per il meglio, sua sorella Wheezie non penso bene che interromperci chiamando suo fratello dal giardino.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora