Chapter 36

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Me ne stavo tra le braccia di Jj a guardare il tramonto, eravamo distesi sulla barca; Pope e Kiara abbracciati, io in mezzo alle gambe del biondo e mio fratello buttato per conto suo, questi erano i momenti che più amavamo noi Pogues, stare assieme.

Ormai cominciava a fare freddo e tutti stavano indossando i loro vestiti, invece i miei capi non potevano essere indossati, visto che erano ancora fradici, quindi mi limitai a rannicchiarmi sempre più vicino al petto di Jj fino a quando lui non lo notò.

"Hai freddo?" mi bisbigliò all'orecchio per non disturbare il dialogo che si era intrapreso tra gli altri nostri amici "non troppo" mentì spudoratamente, in quel momento avevo assolutamente bisogno di indossare qualcosa di più pesante che un semplice costume, ma ci pensò il biondo a riguardo; prese tra le mani la sua canottiera bianca che era gettata all'interno della barca e me la porse, non avrebbe fatto molto, ma sicuramente sarebbe stato meglio di niente, non ci tenevo ad ammalarmi in piena estate.

La serata proseguì così, fino a quando non presi sonno tra le chiacchiere dei Pogues, ero veramente fin troppo stanca! Mi risvegliai solo quando la barca accostò al nostro pontile e Jj provò a sollevarmi, ma mi svegliai appena si spostò leggermente da me, perché sentì il freddo penetrare, mi aveva tenuta abbracciata per tutto il tempo.

"Tranquillo ce la faccio" mi ressi in piedi e mi stropicciai gli occhi, poi cautamente mi tolsi la canotta Bianca e la porsi al biondo, tanto avrei potuto prendere dei vestiti da casa mia.
Indossai velocemente dei pantaloncini corti e una felpa nera nella parte sopra, poi mi recai fuori per tornarmene dai Cameron a passare la notte.

"John B" richiamai mio fratello "io torno a piedi, ho voglia di farmi una camminata" ormai era l'una di mattina e il sonno mi era passato, quindi speravo che facendo una camminata potesse tornare in me e fortunatamente accettò senza indugio, quindi salutai i miei amici e poi mi incamminai.

I miei pensieri erano così stravolti da varie cose, non ce n'era uno preciso, ma so solo che passavano da Rafe a Jj, in questi pochi giorni tra me e loro erano successe fin troppe cose, che non mi sarei mai aspettata da nessuno dei due!

Ma dovevo mettere in chiaro i miei sentimenti...sempre se ce n'erano nei loro confronti; Jj purtroppo lo vedevo solo come un amico e speravo vivamente che un giorno lo venisse a capire, perché sennò avremmo potuto interrompere un'amicizia che dura da quando siamo nati solo perché i nostri amori non sono corrisposti, ma ero sicura che non sarebbe successo, avremo trovato una soluzione a tutto come sempre.

Poi c'era Rafe, Rafe Cameron. Il ragazzo che ho sempre odiato e che alla fine mi sono ritrovata a baciare nella sua cucina; non sapevo perché lo aveva fatto e non sapevo neanche perché io avevo accettato questo fatto, ma una cosa la so: non mi dispiaceva affatto.

A interrompere i miei pensieri notturni fu una macchina che mi passò davanti, a velocità elevata. La persona all'interno di essa non mi vide, ma io vedetti chiaramente lui, era Ward Cameron. Che ci faceva in queste zone?

Mi soffermai a guardare intorno e a cercare di darmi un motivo plausibile per il quale fosse venuto in queste parti, ma poi notai che lui era uscito dalla via che portava alla casa di Barry, non sapevo se poteva c'entrare qualcosa, ma la mia curiosità superò ogni cosa possibile.

A passo lento svoltai su quella stradina, che avrebbe potuto mettermi in grossi guai;
camminavo pian piano e ogni volta che mi avvicinavo sempre di più sentivo dei vari rumori, alcuni erano anche lamenti...

Non riuscivo a capire di chi fossero, ma avrei giurato su ogni cosa che fossero quelli di Barry, in quel posto ci viveva lui, ma a mia grande sorpresa non potei che notare Rafe seduto sui gradini della casa del ragazzo con le mani sulla testa. Non riuscivo a capire se quello che stesse avendo era un attacco di panico o di rabbia, ma mi faceva ogni volta rabbrividire vederlo in quel modo.

Continuava a sfregarsi le mani e a portarle sul suo viso, avrei voluto andare da lui, ma non ne trovavo il coraggio...
Fino a quando con quel poco che me ne era rimasto, feci luce con la torcia del mio telefono e venni allo scoperto. "Rafe" lo richiamai e alzò la testa confuso "che ci fai qui Gaia?" mi guardò scombussolato, alzandosi di fretta e venendomi vicino "non puoi stare qui, non è sicuro per te".

"Perché?" chiesi togliendoli le mani dal viso e continuando a guardarlo, ma non rispondeva e si stava agitando solo maggiormente. Ad un certo punto mi afferrò la mano e mi trascinò dentro la casa del suo amico "gira brutta gente in casa di Barry" si picchiettò la fronte e poi mi alzò il viso con due dita "perché sei qua?" mi domandò ma io lo guardai con altrettanto sguardo confuso.

"Io stavo tornando nella vostra abitazione per dormire e tu invece perché non sei a casa?" chiesi alzando le sopracciglia e attendendo una risposta più che veritiera, ma la vedevo dura che mi avrebbe detto come stavano veramente i fatti, di quel ragazzo non sapevo mai cosa aspettarmi.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora