"Rafe" qualcuno mi stava toccando il viso, o meglio: mi colpiva sulla faccia, non sapevo cosa volesse di prima mattina, ma sicuramente non mi sarei alzato per nessun motivo, dovevo ancora smaltire il mio alcol assunto il giorno prima "Rafe" mi richiamò ancora questa voce e stremato spalancai gli occhi, notai la minuta figura di Tess davanti al mio letto, chissà come era riuscita ad entrare in camera mia.
Sbuffai nel vedere solamente la sua testolina, visto che era poco più alta del mio letto e mi voltai dalla parte opposta, non ero in vena di ascoltare una mocciosa di prima mattina, anche se dopo tutto erano già le dieci passate, ma non era rilevante.
Fu questione di minuti per ritrovarmela poi dall'altra parte del materasso, ma questa volta si era permessa di salirci sopra, non pensavo ci riuscisse e invece questa bambina mi stupiva ogni giorno di più. Socchiusi un occhio per vedere quello che stesse facendo, era semplicemente ferma che mi guardava, che strani i bambini pensai anche se effettivamente era così buffa con quei capelli ricciolini e biondi tutti spettinati, assomigliava a Gaia, a sola differenza che lei odiava essere in disordine con i suoi capelli, li aveva sempre avuti in ordine sin da piccola.
Il tutto stava andando per il meglio, lei non disturbava e il silenzio regnava, fino a quando non percepì delle manine toccarmi i capelli, stavo seriamente perdendo la pazienza. "Tess sta ferma" sbottai senza neanche degnarmi di guardarla, rimasi con gli occhi serrati e pensierosi, sentì la sua piccola risata diffondersi nell'aria, si divertiva così tanto?
Riprese a fare quello che gli avevo appena vietato "Tess!" questa volta alzai maggiormente la voce e pensavo fosse la buona volta, finalmente se l'era messa via e mi avrebbe lasciato in pace a dormire, visto che aveva interrotto il mio sonno e già dormivo poco, ci mancava solo lei.Non passò neanche un minuto e si poggiò sulla mia schiena nuda, non aveva intenzione di stare là ferma vero? Mi alterai subito, non sopportavo quella bambina e tanto meno le avrei permesso di stare con me, allora abbastanza nervosamente la sollevai da sotto le ascelle e la appoggiai a terra "va fuori" esclamai per poi rigettarmi a pancia in su, osservando il soffitto per cercare di riaddormentarmi.
Ora avrei dato di matto, se non fosse bastato per una buona seconda volta risalì sul letto senza il mio permesso e si mise sopra il mio petto, non la sopportavo più "cosa vuoi Tess?" domandai stremato passandomi vorticosamente una mano tra i capelli, ormai il sonno non sarebbe tornato da me "andiamo a fare colazione?" chiese appoggiando la sua guancia sulla mia spalla, quella bambina per i miei gusti era troppo appiccicosa.
Mi alzai dal materasso senza risponderle, indossai una maglia e mi tenni i pantaloni della tuta, la sollevai di peso e me la caricai in braccio non volentieri, lei era felice come una pacchia mentre io non la sopportavo. L'appoggiai sul ripiano della cucina e ci poggiai le mani sopra, ai lati del suo corpo "cosa vuoi per merenda?" cominciai a parlare mentre guardavo a terra "una ciambella" esclamò scuotendo le gambe e sorridendo, come faceva ad essere così felice non me lo spiegavo.
Mi dirisi verso il frigo, presi una ciambella ricoperta al cioccolato del giorno prima, ce le aveva comprate Rose, tutti le avevano mangiate mentre quella rimasta era la mia, ma non ci sarebbero stati problemi a darla a Tess; la posizionai su un piatto sopra il tavolo e poi di lato riempì un bicchiere di the al limone, infine la risollevai e la misi a sedere su una delle sedie.
Non esitò un secondo di più ad addentare con i suoi minuti denti il cibo davanti a lei, accennai un lieve ghigno e poi posizionai una bustina davanti di me, sul ripiano di fronte, mi tentava sempre di più, quella fottuta droga non mi lasciava in pace e stavo arrivando all'esaurimento, avrebbe vinto la cocaina e ne ero sicuro. Aprì quella maldetta bustina e feci ricadere il contenuto sul tavolo, Tess mi guardava stranito ma per me sembrava tornare nel passato, ovvero a qualche mese fa, ancora prima che Gaia prendesse un posto così importante nella mia vita.
Di conseguenza presi il mio portafogli estraendone la carta di credito, cominciai a sminuzzarla per eliminare i vari grumi, avevo intenzione di finirla tutta in una sola volta e forse non sarei più stato tentato di ricomprarla, anche se dubitavo fortemente di questa mia scelta. Costruì una riga, perfetta come sempre ero solito fare, passai il dito sull'estremità della carta per far cadere il restante della cocaina e la rimisi poi nel mio portafogli. La osservavo così affannosamente, Gaia non lo avrebbe voluto vero? Mi domandavo in continuazione ciò anche se sapevo benissimo la risposta.
-Continua con la tua vita- mi aveva detto prima di andarsene definitamente dalla mia vita eppure non la stavo ascoltando, ma non riuscivo a tornare in me, lei era la mia felicità. Stremato da questi pensieri mi tappai la narice destra, abbassai il volto verso il tavolo e in un rapido gesto aspirai il tutto.
Gettai la testa all'indietro e respirai pesantemente, mi passai una mano sul naso e poi riportai lo sguardo sulla piccola Tess, tanto non comprendeva cosa stessi facendo e quindi non mi avrebbe causato poi tanti problemi."Smetti di guardarmi Gaia" sbraitai infastidito dallo sguardo della mocciosa, cosa aveva da guardare di così interessante? "Tess" disse e non capente la scrutai in maniera interrogativa "mi hai appena chiamata con il suo nome" addentò un altro morso e prese a parlare ancora con la bocca piena "mi hai chiamata Gaia" non credevo alle sue parole, "scusami è solo" mi toccai freneticamente la tempia "che a volte le assomigli" sospirai prima di alzarmi da tavola ed andarmene via.
Non sarei stato un secondo di più con quella bambina, mi faceva pensare a Gaia maggiormente, presi la mia range rover e me ne andai, dove non lo sapevo ma mi bastava far scorrere i miei pensieri lontani da me per almeno un po'.
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scelta difficile || rafe cameron
FanfictionDue opposti, Gaia Routledge una pogues e Rafe Cameron un Kooks. Fin dai primi anni della loro vita i due non si sopportano, mantenendo un odio costante da parte di entrambi, ma che sotto sotto sanno che nonostante quell'odio c'è qualcosa che li avv...