"Niente Gaia" si sedette strafottente nel divano e si coprì gli occhi con le mani "niente niente niente" continuava a ripeterlo a bassa voce, poi si alzò di scatto portandosi una mano al petto e cominciò a respirare faticosamente.
"Rafe ti prego devi calmarti" osai mettere una mano sul suo petto e questo batteva come non mai, stava avendo un attacco di panico, dovevo calmarlo in qualche modo.Lo feci sedere di nuovo sul divano e mi accucciai verso di lui, inginocchiandomi a terra e cercando di scorgergli gli occhi, subito dopo mi afferrò la mano stringendola "mio padre mi ha cacciato di casa" rimasi perplessa alle sue parole e mi rattristai nel vederlo ormai raggiungere il picco dell'attacco di panico.
"Ascoltami" mi sedetti al suo fianco e con cautela portai il mio viso verso il suo "vedrai che si sistemerà tutto" ignorava le mie parole e si portò nervosamente il pugno alla bocca dove riuscivo ad intravedere i suoi anelli, di cui sapeva benissimo quanto ne andavo pazza.
"Gaia non puoi capire" colpì violentemente il tavolino che si trovava al centro della stanza e si alzò velocemente tenendosi la mano dolorante. "Perché fai così?" lo fermai mettendomi davanti a lui stremata "non puoi ogni volta reagire così!" gridai alzando le braccia in aria "devi essere più forte di tuo padre ed io so per certo" presi fiato guardandolo negli occhi, nonostante la scarsità di luce "che tu sei migliore di lui"
Il suo sguardò divorò il mio, ma non sembrava contraddirmi, sapeva che era vero e che avevo ragione, rimanemmo ad ascoltare solamente i nostri respiri accelerati, fino a quando qualcuno non entrò dalla porta di casa di Barry, facendo ulteriore confusione, tale che noi percepimmo il tutto.
Mi voltai spaventata e sentì le braccia di Rafe portarmi verso il suo petto, dove mi ci avvinai e mi ci riparai, riuscivo a sentirmi al sicuro.
Notai che cercò di sorpassarmi per andare a vedere chi fosse ed io mi attaccai alla sua mano, me la strinse al contatto."Cazzo" accesse la luce violentemente qualcuno, era Barry; d'altronde questa era casa sua quindi potevamo aspettarcelo che fosse lui "ei Rafe" alzò una mano per salutarlo "le ho appena prese da tuo padre" si asciugò il labbro dal sangue ed io spostai leggermente la testa per vederlo, visto che il corpo del biondo mi faceva da muro.
"Oh merda" esclamò gettandosi sulla poltrona prendendo in mano una sigaretta "sei con la piccola Routledge!" si accesse la cicca guardandomi "ammetto che sei figa" si spostò i capelli dal viso continuando a fissarci.
Notavo il furore di Rafe, ma cercò di controllarlo e nel mentre si sedette sul divano, prendendo una sigaretta anche lui stesso. Io abbassai lo sguardo sulle mie mani e quella destra grondava di sangue, poi guardai Rafe e notai anche la sua nello stesso stato, doveva essere ferito per aver rotto il tavolino da soggiorno.
"Rimane anche la biondina con noi sta notte?" chiese Barry ammiccando "solo per sta notte rimarrà qua" disse seccato Rafe e poi allungò lo sguardo verso di me "Gaia vatti a levare il sangue dalle mani" mi ordinò vedendomi abbastanza spaesata e cercai di seguire il suo ordine, andando a fare ciò che mi aveva chiesto; quando ritornai dai due il biondo mi incitò a venire nel divano con lui.
"È tardi dovresti dormire" mi sussurrò spostandomi i capelli dietro le orecchie e io feci solamente un cenno, appoggiandomi con la testa sul braccio del divano mentre gli altri due continuavano a parlare.
Ignoravo i loro discorsi, più che altro ero concentrata sul da farsi di Barry, stava preparando della coca da sniffare e speravo con tutto il mio cuore che Rafe non lo avesse fatto.
Egli arrotolò una banconota e aspirò la polvere bianca, poi passò essa al biondo convinto che anche lui compiesse il suo stesso gesto.I miei occhi si intristirono, guardandolo fare ciò. "Questa volta passo" disse stringendo i pugni e lanciandomi una veloce occhiata, si prese una sigaretta e se l'accese. "Rafe Cameron che passa il giro? Che ti sta succedendo country club? È colpa della ragazza? Beh fai bene ad ascoltare una come lei, lo farei anche io" si alzò in piedi venendo verso di me e si accucciò al mio volto "dolcezza..." cercò di parlare ma evidentemente le sue mani poggiate sul mio fianco fecero imbestialire Rafe.
"Barry" lo spinse indietro "toglili le mani di d'osso" esclamò senza alzare il tono della voce, ma infastidito dai fatti. "Eh va bene non ti agitare" mise le mani in segno di resa "vado a letto io" e si avviò verso la sua stanza "buonanotte country club" qualche secondo di silenzio "buonanotte bionda".
Ormai ero abituata a ritrovarmi da sola con quella gran faccia tosta, ma non mi dispiaceva che sarebbe rimasto con me, questo posto metteva veramente paura.
"Ei tutto bene?" si rimise alla fine del divano accendendosi un'ulteriore sigaretta, mi misi seduta e accennai di star bene.Il silenzio. Quello in cui spesso mi capitava di stare insieme a Rafe, lo osservavo e lui nel mentre guardava il vuoto, aspirando qualche volta e poi facendo fuoriuscire il fumo. "Vieni qua" disse con voce roca e tono leggero, era evidentemente molto stanco, per lo più eravamo nel bel mezzo della notte.
Mi avvicinai senza sapere le sue intenzioni e il suo viso si spostò sul mio "sai Gaia" cominciò a parlare con quello sguardo così psicopatico, ma allo stesso tempo così bello "non avrei dovuto trattarti in questo modo" gesticolava frequentemente e mi risultava abbastanza difficile capirlo. "In che senso?" chiesi incuriosita dal fatto che per la prima volta sembrava essere sincero a porre delle scuse.
"Ti ho sempre fatto del male, ma non lo meritavi..." sorrisi nel vederlo concentrato su di me e in quello che stavo dicendo, ma mi limitai a prendere il suo volto tra le mie mani "Rafe ne riparliamo domani mattina" ma scatenai tutt'altro, le sue mani scivolarono sul mio corpo e velocemente mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra.
STAI LEGGENDO
scelta difficile || rafe cameron
FanfictionDue opposti, Gaia Routledge una pogues e Rafe Cameron un Kooks. Fin dai primi anni della loro vita i due non si sopportano, mantenendo un odio costante da parte di entrambi, ma che sotto sotto sanno che nonostante quell'odio c'è qualcosa che li avv...