"Hai ricominciato a drogarti, non è vero?" esclamai con tono serio e minaccioso.
"Andiamo biondina" sussurrò Rafe tornando a baciarmi il collo in maniera fugace e per quanto avrei voluto godermi l'avvenire, sapevo che non avrei potuto ignorare il suo comportamento."È tutto quello che riesci a dirmi?" sputai acida nei suoi confronti, mettendomi seduta sul letto.
"Non lo riesci a capire" sbuffai con le mani tra i capelli mentre mi dirigevo verso la porta, sentivo come se tutti i miglioramenti che c'erano stati tra di noi fossero svaniti da un momento all'altro.
Come se il destino avesse deciso di tenerci lontano, e se questa era la decisione del fato, nessuno avrebbe potuto contraddirla."Gaia ti prego" mi seguì a ruota mentre percorrevo la scalinata di casa Cameron. "Ti prego cosa?" sbottai "hai bisogna che ti ricorda che effetto ti fa la droga? Perché io ricordo bene come mi trattavi".
Osservai il ragazzo che amavo, respirava affannosamente, come se qualcosa cercasse di strappargli l'aria dai polmoni.
"Guardati" biascicai imbarazzata dalla persona che avevo di fronte e in quel esatto momento percepì il mio odio sopraffarsi nei suoi confronti.
"Che c'è? Non mi riconosci biondina?" quel tono di voce che mi rompeva i timpani, il Rafe che avevo sempre odiato sembrava essere tornato nei suoi panni sporchi.Il suo viso si avvicinò al mio e con sguardo seducente si limitò a scrutarmi, per poi raggiungere il mio orecchio e dopo averci giocato a suo piacimento, sussurrò: "non importa come, ma ti farò sempre lo stesso effetto".
"Rimani sempre lo stesso stronzo" sibilai lasciando la sua figura sulle scale, se non fosse che nel mezzo del mio tragitto Rose ci interruppe.
"C'è un messaggio da parte di tuo padre" esordì Rose nei confronti di Rafe e il silenzio cadde irreparabilmente nella stanza.Oramai ci trovavamo tutti nel salone dell'abitazione, seduti attorno ad uno schermo, pronti ad ascoltare le ultime parole di Ward. Era un messaggio d'addio per i figli: "un grande uomo una volta disse che se nasci povero non è colpa tua, ma se muori povero dipende solo da te e alla fine penso che sia stata la mia paura di tornare indietro, di perdere tutto quello che ho, a farmi dimenticare quello che sono. Ho ucciso Big John Routledge. Ho ucciso lo sceriffo Peterkin."
Le parole di Ward mi trafissero come solo un pugnale sapeva fare. L'assassino di mio padre era sempre stato più vicino di quanto pensassi. L'assassino dio mio padre era il padre del mio fidanzato. Quelle parole suonavano strane nella mia testa, e soffocai il mio pianto per lasciare a Rafe, il tempo necessario per ascoltare le ultime parole di suo padre, nonostante lo ripudiassi con tutta me stessa.
"Io non sono lui" sussurrò Rafe, quasi mimando le sue stesse parole, e lo osservai prima di alzarmi e raggiungere la sua camera da letto.
Il discorso di Ward era finito, i suoi figli piangevano forse per la sua perdita o forse per l'orrendo padre che era stato, ma questo era irrilevante, l'unica cosa di cui mi importava al momento era riuscire a riportare tra i suoi passi Rafe. E forse avrei dovuto stargli accanto, ma in maniera diversa.Rafe era in terrazza, sedeva in una delle poltrone fumando una sigaretta, aveva lo sguardo perso nel cielo, dopotutto il colore dei suoi stessi occhi richiamava proprio l'azzurro del cielo infinito.
"Sarà sempre con te, lo sai? Ha sbagliato molto nella sua vita, ma ha sacrificato la sua vita per i suoi figli, non dimenticarlo" tentai di confortare il ragazzo a me di fronte, ma si limitò ad osservarmi per poi successivamente espirare il fumo e farmi un cenno di sedermi sulle sue ginocchia.Lo raggiunsi ed osservai quel corpo e quelle maniere dannatamente perfette, la sua mano candida si posò delicata sul mio fianco per farmi poggiare sulle sua ginocchia.
"Non devi difenderlo. Ha ucciso tuo padre e non glielo perdonerò mai" affermò fermamente "ha ferito l'unica persona a cui abbia mai tenuto, te. É stato mio padre, ora uno sconosciuto" concluse accarezzandomi la schiena, tendando di donarmi del sollievo."Ed è proprio per questo che è tutto sbagliato e continuiamo a sbagliare. So di amarti Rafe, come io non abbia mai fatto, ma so anche che continuerò a farti del male. Il destino ci ha divisi fin dalla nascita, attribuendoci due ruoli differenti: pogue e kook. E forse è proprio quello che ci destinerà la vita" bisbigliai con le lacrime che rigavano le mie guance.
"Che stai dicendo Gaia?" domandò lui asciugandomi con il suo pollice le amare lacrime.
"È forse meglio mettere un punto a questa storia. Non smetterò mai di amarti Rafe" afferrai il viso di Rafe tra le mie mani e l'osservai come mai avessi fatto prima d'ora: "io ti amo, in una maniera che ancora non è stata inventata, ma proprio perché ti amo devo lasciarti andare. La nostra storia non era destinata ad un lieto fine, ma in un'altra vita so che il destino ci aveva riservato il migliore dei finali".
"E perché non in questa vita Gaia?" chiese con un filo di voce, di fronte alla realtà che lo aveva distrutto e non lo lasciai continuare baciandolo, assaporando le sue labbra per un'ultima volta.Se le nostre vite fossero tornate separate, forse avremmo avuto modo di crescere e renderci conto, che tutto quello che c'era fin sempre stato tra di noi, era soltanto qualcosa di impossibile.
"Ti amo Gaia"
Ciao a tutte/i, vi sono mancata? Beh spero di si :)
Perdonatemi per il finale di questo capitolo, ma vorrei dare una svolta decisiva nella storia d'amore tra Rafe e Gaia e sono sicura che vi piacerà.
Fatemi sapere che ne pensate dell'ultima stagione di outer banks.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
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scelta difficile || rafe cameron
FanfictionDue opposti, Gaia Routledge una pogues e Rafe Cameron un Kooks. Fin dai primi anni della loro vita i due non si sopportano, mantenendo un odio costante da parte di entrambi, ma che sotto sotto sanno che nonostante quell'odio c'è qualcosa che li avv...