Chapter 70

4.4K 141 43
                                    

Mi addormentai.

Ormai si era fatta sera e la stanchezza aveva preso il sopravvento su di me, avevo cercato di combatterla ma a quanto pare avevo ceduto lasciandola vincere.

Dormivo beata anche se con un lieve costante dolore al fianco, finché ero sotto agli antidolorifici, iniettatemi in vena tramite la flebo, riuscivo a sopportare tutto ciò, il problema sarebbe arrivato quando l'effetto dei farmaci sarebbe svanito.

Mi svegliai spostandomi, ero molto probabilmente in dormi veglia ma una figura appoggiata al muro di camera mia mi faceva fronte e mi fece sobbalzare, così che mi spinsi contro la tastiera del letto guardando la persona confusamente: strizzavo gli occhi per riconoscere chi fosse e solo poi capii, dalle sue forme ed i suoi movimenti, essere Rafe.

"Che ci fai in camera mia?" quell'ultimo aggettivo non era del tutto corretto, visto che la stanza era del dottore. "Allora?" lo incitai a rispondere, mi aveva svegliata nel bel mezzo della notte e la pazienza che scorreva in me era quasi inesistente, ma cercai di essere il più educata possibile. "Niente" sospiro facendo un passo avanti e finalmente la luce della luna che penetrava dalle fessure della tapparella gli illuminò il viso, seguito poi dal suo corpo, indossava solo i pantaloni.

"Cosa stavi facendo?" chiesi seguendolo con lo sguardo assonnato "ti stavo guardando" esclamò non vergognandosi di esprimere i suoi sentimenti "mi mancava guardarti dormire" la sua frase mi smosse in maniera positiva e accennai uno sguardo al biondo, poi si posò con lo sguardo sul mio, uno sguardo sincero e unico, ma non sembrava aver alcuna intenzione dì rimuoverlo dai miei grandi occhi verdi, anche se stanchi da tutta la situazione.

Lasciai ricadere un respiro pesante "vieni a dormire" non mi sembrava il massimo passare la notte con Rafe dopo quello che era successo con John B, ma prima o poi anche lui avrebbe dovuto accettarlo.
Rimase immobile alle mie parole e mi lasciai ricadere con la testa sul cuscino, io gli avevo proposto di restare con me, se poi lui non voleva accettare erano affari suoi.

Con dei movimenti cauti lo sentì poggiarsi al mio fianco, senza osare toccarmi, sembrava aver timore delle mie reazioni, fino a quando una mano possente ma delicata allo stesso tempo mi spostò i ciuffi di capelli dietro all'orecchio e rimase ad osservarmi, involontariamente sorrisi.

Socchiusi un occhio vedendolo appoggiato leggermente con la schiena sulla spalliera, non esitai e mi spostai sul suo petto, dormire con lui più di tutto mi era mancato, come mi faceva sentire Rafe non lo aveva mai fatto nessun altro: una serie di emozioni diverse l'una dalle altre ma che si intrecciano in una maniera inspiegabile.

La sua mano prese a scorrere sulla mia schiena facendomi i grattini per tutto il corpo, come se mi conoscesse meglio di chiunque altro in questo pianeta. Sentì il suo dito toccarmi la punta del naso e lo arricciai, sapeva quanto odiassi quando faceva così e non esitò a ripetere ciò che aveva appena fatto.

Alzai di scatto la testa guardandolo infastidita e notai il suo sorriso espandersi per tutto il volto, si sporse più avanti per lasciarmi un caloroso bacio a stampo e poi si lasciò cadere alle tentazioni cominciando con un limone lento e passionale, muoveva la sua lingua all'interno della mia bocca come solo lui sa fare, tenendo un costante ritmo e pressione.

Mi scansai leggermente e mi ripoggiai sul suo petto col respiro affannoso "da quanti giorni non dormi?" le sue palpebre cadenti cercavano di lasciar spazio al suo sguardo "quattro" sospirò mentre si passava una mano tra i capelli, da pochi a mesi a questa parte si era lasciato crescere leggermente il ciuffo e questo nuovo look gli stava divinamente.

"Sono tanti giorni Rafe" mi misi seduta squadrandolo "non ti fa bene" incrociai le mie braccia annuendo in maniera negativa, non era salutare per lui che non dormisse per quattro fottuti giorni di fila. Mugolò per poi distendersi del tutto sul materasso, lasciando che il suo corpo si adagiasse ad esso sperando che lo facesse cadere in un sonno pesante.

"Gaia" mi prese per un polso portandomi verso il suo petto "tornerai alle outer banks con me?" lo scrutai confusa "quando?" chiesi facendo passare le mie unghie sul suo collo e sui suoi pettorali "domani" a quella parola mi si formò un groppo in gola, non potevo permettermi di tornare ora come ora finché mio fratello era ancora un ricercato, solo adesso mi stavo rendendo conto che questo incontro tra me e Rafe non sarebbe stato duraturo, ma solamente temporaneo.

"Ne riparliamo domani mattina ok?" alzai il viso e lui acconsentì senza dimostrare un minimo segno di collera, cosa a lui comune ma forse in questo momento il sonno lo stava avvolgendo, "ricordi cosa mi avevi detto l'ultima volta alle Outer Banks?" ormai parlava con gli occhi serrati e non ero tanto sicura fosse cosciente delle frasi che stava pronunciando "mi avevi detto di continuare con la mia vita se tu non ce l'avessi fatta" sospirò cominciando a fermarsi con i grattini sulla mia schiena "io... io..." si portò una mano sul petto, pure da addormentato riusciva ad agitarsi.

Gliela levai e consapevolmente la appoggiò sul mio fianco stringendolo, come se me ne potessi andare da un momento all'altro, "ho fatto cose che ti avevo promesso di non fare...Gaia" pronunciò il mio nome con insicurezza, temeva della mia reazione e di tutto quello che avrei potuto dirgli "mi sono drogato Gaia" disse lentamente e sentì il suo respiro farsi più pesante.

Per un momento il silenzio che seguì quella affermazione mi distrusse internamente, ormai pensavo fosse caduto in un sonno profondo "io non sapevo più come sopportare la tua morte" respirò affannosamente per poi riprendere "ci ho provato, ma era l'unico modo che avessi per toglierti dalla mia testa" le sue mani stringevano il mio corpo mentre parlava, era afflitto dal dolore.

"Rafe" poggiando sul suo petto portai il viso verso il suo, cominciai ad accarezzarlo sulla guancia mentre cercava di socchiudere gli occhi ormai distrutti, premetti le mie labbra contro le sue cercando di alleviare il dolore che ci perseguitava ormai da troppo.

"Ti amo" sussurrò.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora