Chapter 80

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Avevo deciso che sarebbe stata l'ora di presentarle la piccola Tess, sinceramente conoscevo Gaia da quando aveva messo piede sulla terra, ma in questo momento mi trovavo in difficoltà, avrebbe accettato la sorellastra o no? Dopotutto scoprire che suo padre aveva avuto qualche anno prima una relazione nascosta con una donna di mezza età e poi da colei aveva avuto un'altra figlia, non era la migliore notizia che potesse ricevere in questo momento.

In ogni caso il cuore di Gaia era grande e meritava di sapere la verità, quindi accettai il rischio e cominciai a preparare la carogna di Tess; ormai la bambina viveva in casa nostra da svariato tempo, detto schiettamente non mi importava di sapere da quanto ed anche se a stento non la sopportavo mi ero leggermente affezionato a quella mocciosa, ma sottolineo leggermente.

"Tess" sbraitai tenendo nel pugno la sua maglietta rosa, correva per tutto il corridoio senza minima idea di fermarsi, a volte mi chiedevo come facesse ad essere così iperattiva. "Sto cominciando a perdere la pazienza" esclami a tono più alto, ma la situazione non cambiò, sorrideva divertita per la mia espressione arrabbiata.

"Va bene" sibilai dirigendomi a passo spedito verso di lei, era piccola ma furba, ma non sapeva con chi aveva a che fare. Tentò di imbrogliarmi, cercando disperatamente di passare tra le mie gambe, ma con un rapido gesto l'afferrai e la portai verso il mio petto, indossava solo i pantaloncini viola mentre la sua maglia la tenevo ancora rigorosamente in mano.

"Io non la metto" si lamentò inutilmente e sbuffai mentre tirava svariate ciocche dei miei capelli "stai ferma" scansai il volto infastidito e ridacchiò innocentemente, era ufficiale, non la sopportavo.

La adagiai sopra il mio letto e la guardai seriamente "se solo provi a scappare" la minacciai "niente cartoni per una settimana" dio mi sentivo così ridicolo a dire certe cose, ma dopotutto avevo terminato le forze per poterla rincorrere ancora per un'altra ora.

Rimase in silenzio e le feci indossare quella maledetta maglietta con qualche disegno sopra, sembravano dei gelati o forse degli unicorni, sinceramente non mi importava, avevo preso le prime cose che avevo trovato all'interno del suo cassetto. Dopo averla vestita toccava la parte più importante, i capelli, ma pensa un po' se dovevo occuparmi io di certe cose.

"Mi stai facendo male" strillò mentre cercavo di raccogliere quei ricci biondi in due codini, perché era così difficile "non posso farci niente" sbottai facendo l'ultimo giro dell'elastico "fa più piano" urlò scalpitando "ma sto facendo piano" esclamai sfinito "basta, verrai via così" la presi in braccio con un lato della testa di capelli sciolti, mentre l'altro raccolto in un codino spettinato.

"Non dire una parola Tess" le ordinai, non volevo lamentele sulla sua capigliatura, quindi la sedetti in
macchina nei sedili posteriori, la cinghiai come meglio potevo e poi salì al volante della mia Range Rover, erano già le otto di sera, ero in ritardo di una buona mezz'ora, ma se quell'essere seduto dietro avesse collaborato fin dal primo momento magari saremmo stati in orario.

———————
In nemmeno dieci minuti avevamo raggiunto la sua abitazione, le luci della cucina erano accese quindi questo faceva ben sperare, magari aveva mangiato qualcosa pensai schiettamente mentre smontavo Tess dall'auto e la presi tra le mie braccia.

Suonai il campanello e pochi secondi dopo la sua figura mi illuminò la visuale, era così dannatamente perfetta ed ogni volta che la rivedevo sembrava essere la prima, ma la sua bocca rimase semiaperta mentre osservava la piccola bambina e la sua espressione confusa compensava a renderla solo più bella di quanto non lo fosse già.

"Chi è lei?" sussurrò Tess abbastanza forte perché lo udisse anche la biondina a me di fronte, indossava un top aderente al suo corpo e dei pantaloncini di jeans molto semplici, fasciavano la sua vita in maniera dignitosa. "Tess lei è Gaia, tua sorella" dissi tutto d'un fiato, avrei voluto che questo momento non arrivasse mai.

Sussultò facendo qualche passo indietro e mi osservò accigliata, come avrei iniziato a spiegarle il tutto? Non mi ero nemmeno preparato un discorso.
Appoggiai la bambina per terra e corse verso le gambe della sorella maggiore, stringendola in un caldo abbraccio, Gaia si chinò e le sorrise ingenuamente, quel maledetto sorriso mi faceva andare via di testa, ma cercai di concentrarmi sulla situazione.

"Ma ciao Tess è un piacere conoscerti" le accarezzò la testa in maniera cauta e in quel momento immaginai il nostro futuro, lei con i nostri bambini, ma eravamo ancora troppo giovani per ciò e poi io non ci sapevo per niente fare coi bambini. "Perché non vai a giocare? Guarda in salotto ci sono dei fogli e dei colori" le indicò amichevolmente il tavolino al centro del soggiorno e la piccola corse sfacciatamente verso il salone, non preoccupandosi che quella non era casa sua, ma dopotutto era una bambina.

Gaia si rialzò osservandomi in cerca di qualche spiegazione ragionevole, ma sorrisi nel vederla, richiusi la porta alle nostre spalle e circondai un braccio intorno alla sua vita portandola verso il mio corpo, baciandola dolcemente "com'è andata oggi?" domandai cercando di distoglierla dai suoi pensieri, ma erano tentativi solo che inutili.

"Rafe" sussurrò osservando Tess da lontano, non sembrava arrabbiata, era una ragazza dall'animo buono, è riuscita a cambiare la persona che ero e quindi non avrei dovuto dubitare di lei, "mi vuoi spiegare?" alzò le sopracciglia confusa e baciai la sua nuca "si penso sia arrivato il momento" ci portammo verso il tavolo, aveva già apparecchiato e messo in piatto la cena, prevedevo una lunga chiacchierata.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora